Luce filtrante

9.3K 497 76
                                    

Hermione era immobile davanti alla libreria e con una mano si arriccia va un boccolo color cioccolato.
Non era riuscita a trovare nulla e questo per lei era assurdo: non poteva accettare una sconfitta del genere, soprattutto se questo comportava anche il peggioramento delle condizioni di salute precarie di Ginny.
"Hey, hai trovato qualcosa?" chiese Draco urlando e causando l'ira della bibliotecaria.
"Voi due: uscite subito da questo posto e non date più fastidio alle altre persone" gracchiò la donna, alzando lo sguardo da alcuni documenti.
"Non provi mai più ad usare un tono del genere con me vecchia, è chiaro? Se solo avessi con me la mia bacch..."
"Va bene, ce ne andiamo. Scusi per il rumore" rispose Hermione, trascinando via Draco per il maglione.
Fuori dalla biblioteca, il mago tirò un forte pugno al muro di pietra dell'edificio, ferendosi la mano.
"Ma sei stupido? Quel muro non ne può proprio nulla per questa situazione: è solo colpa tua"
"C-cosa? Ma dici sul serio?! Quella vecchia del cazzo..."
"...stava solo facendo il suo lavoro Malfoy. E ognuno cerca di farlo nel modo migliore che può: in biblioteca non si deve fare rumore, ma tu hai urlato. Ha fatto bene a farci uscire"
"Io davvero non ti capisco" sbraitò Draco, passandosi una mano fra i capelli platino.
"Non è un tuo problema capirmi, non ti preoccupare. Comunque, hai trovato qualcosa?"
"Niente: solo un libro di ricette francesi di qualche anno fa, ma non centrava assolutamente con quello che stiamo cercando. Tu?"
"Meno di zero. Non può finire così però, non posso lasciare morire Ginny"
"Hey, guarda che siamo qui da un giorno solo e abbiamo ancora due intere biblioteche da visitare e tre mesi davanti a noi. Forse è il caso che tu ti dia una bella calmata"
"Uff... È solo che non voglio deludere i miei amici" rispose Hermione con rassegnazione, abbassando lo sguardo.
"Beh, per quanto mi riguarda penso che più tu ti senta sotto pressione, meno riuscirai a portare a termine questo lavoro. Voi Grifondoro siete tutti in fissa con questa cosa di non deludere gli altri, ma dovreste capire che sbagliare è umano e tutti ogni tanto hanno delle difficoltà. Dovresti insegnarmele ti queste cose, strega più brillante della tua età" concluse Draco, guardando Hermione negli occhi e poi sottraendosi subito al suo sguardo.
La strega era rimasta alquanto perplessa da quel discorso e dalle parole quasi comprensive di Malfoy: in un certo senso lui poteva capirla, perché lui ne aveva fatti tanti di errori nella sua vita, ma stava cercando di rimediare ad ognuno di essi poco a poco. Nel profondo, Hermione aveva sempre saputo che qualcosa di buono in lui c'era, ma sepolto da strati molto spessi di odio gratuito e pregiudizio. Bisogna soltanto cercare il modo di riaccendere quella fiamma, ora ancora troppo debole per brillare.
"Grazie"
"Eh?" chiese Draco.
"Ho detto GRAZIE"
"Per cosa?"
"Per le tue parole: erano gentili. Na soprattutto per la brioche stamattina, ne avevo un gran bisogno"
"Sei piccola ma mangi parecchio eh?" aggiunse Malfoy, accennando un piccolo sorriso.
Hermione sfoggiò una risata allegra e pura, coprendosi la bocca con una mano.
In quel momento, un piccolo spiraglio di luce era riuscito a filtrare in quel pozzo nero che era il cuore di Draco Malfoy.
***
"Okay, sono quasi le due. Mangiamo un boccone?" chiese Draco.
"Assolutamente, ho una fame da lupi"
"Strano, tra ieri e oggi non hai quasi toccato cibo"
"Okay, se accenni ancora una volta a questa storia, ti schianto davanti a tutti. E lo faccio" aggiunse Hermione, con aria scherzosa.
"Allora, dove andiamo?"
"Hmm...quando ero piccola di solito andavo in un chiosco con i miei nonni, che faceva delle uova strapazzate eccezionali. Ti va?"
"Okay, ma ti ricordi dov'è?"
"Mi pare fosse all'angolo in fondo a questa via, ma per quanto ne so potrebbe avere anche chiuso"
"Vabbè, ormai siamo qui. Tentiamo"

Dopo qualche minuto, Draco e Hermione entrarono in piccolo bar, nascosto tra gli altri negozi enormi: l'interno era davvero grazioso, decorato con piccole luci bianche e qualche garofano sparso.
"Hermione Granger?" chiese una sottile voce femminile, al di là del bancone.
"Sì?" chiese la strega, avvicinandosi.
"Sei davvero tu? Questo tempo è passato dall'ultima volta..."
"Mi scusi, ma lei chi è?"
"Ma certo, è normale che tu non ti ricordi, eri davvero piccina, ma avevi gli stessi capelli ricci e le lentiggini sulle guance" continuò la signora, mostrandosi poi in maniera più chiara.
Era una donna sui sessant'anni, con i capelli brizzolati raccolti in una crocchia ordinata e un paio di occhi verdi che facevano capolino dai sottili occhiali da vista.
"Signora Bennet? È proprio lei?"
"Si, ti ricordi allora. Cara, come sei diventata grande e bella!"
"Grazie, lei come sta? Pensavo che si fosse trasferita in Francia"
"No, alla fine io e la mia famiglia siamo rimasti qui e lo siamo tuttora. Solo mio figlio Charles ora non c'è, perché è via per lavoro"
"Mi ricordo di lui! E sua sorella Meredith? Sta bene?"
"Molto, ora è a scuola, ma tra un'oretta dovrebbe arrivare: sarà sicuramente felice di rivederti! E vedo che tu mi hai portato un bel giovanotto! Qual è il tuo nome ragazzo?"
"D-Draco"
"Oh, ma che nome bizzarro! E da quanto state insieme?"
I due ragazzi impallidirono alle parole della gentile signora, ma lasciarono correre.
"Signora Bennet, avevamo intenzione di rimanere a pranzo. É un problema?"
"Assolutamente no Hermione! Vi preparerò la mia specialità, le uova strapazzate con formaggio e bacon! Ma chiamatemi Lydia, vi prego"
"Va bene, allora ci sediamo in quel tavolo. Grazie ancora"
"I vostri piatti arriveranno subito!"

Epidemic love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora