Passione fatale

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"Senta, sono qui da venti cazzo di minuti e o la smette di dirmi di abbassare la voce o non risponderò delle mie azioni" esclamò un Malfoy su tutte le furie.
"È una biblioteca! Si calmi, per l'amor del cielo!" sussurrò la donna dietro alla scrivania, seriamente spaventata da quegli occhi di ghiaccio, che sembravano pronti a congelare l'intera biblioteca.
"M-Malfoy! Cosa sta succedendo qui?" esclamò all'improvviso Hermione, sistemandosi vicino al biondo e mettendogli una mano sul braccio.
"Questa quattrocchi mi ha ripetuto ottanta volte di abbassare la voce, ma io non sto parlando, sto solo cercando ad alta voce il titolo del libro. Se non le dici di smettere le spacco l'osso del collo ora, in questo momento, cascasse il mondo!"
"Calmati Malfoy. Signora lo scusi, é un po'...irritato e stanco per il viaggio di ieri. Cercheremo di fare silenzio" mormorò Hermione, sotto lo sguardo perplesso della donna è quello furioso di Malfoy, che l'avrebbe volentieri spaccato anche a lei il collo.
"M-ma ti sembra il caso Draco? Non dobbiamo farci riconoscere e tu urli in mezzo a tutto il Trinity College?"
"Tu non stai davvero difendendo quel topo di biblioteca, dimmi che è uno scherzo" chiese il mago, passandosi una mano fra i capelli e indicando ancora una volta la donna.
"Senti, dimenticati di quella signora e aiutami a cercare quel maledetto ricettario"
"Uff, d'accordo. Ma se torna a rompere il cazzo ti prometto che la decapito e appendo la sua bella testolina in camera mia, davanti al letto, come un cervo. Ora, ripetimi ancora una volta com'è fatto questo stramaledetto libro"
"Copertina in pelle nera con un cuore umano inciso sopra. Ho cercato in quel reparto laggiù ma nulla da fare"
"Che palle, dove diamine potrebbe essere?"
"Non ne ho idea. Però sia la maledizione che la cura sono state create da un vecchio Mangiamorte convertito, perciò chi meglio di te potrebbe sapere dov'è nascosto?" chiese ironica Hermione, allargando il suo sorriso.
"Davvero esilarante Granger, peccato che io non sia né vecchio né convertito ancora del tutto e non so dove cazzo sia quel libro"
"Molto bene. Dato che non vuoi essere d'aiuto vorrà dire che rimarremo qui fino a quando non lo troveremo o almeno scopriremo qualcosa" aggiunse orgogliosamente la riccia, passando accanto al biondo e lasciando dietro di sé una scia di profumo alla mandorla che mandò in visibilio il ragazzo.

"Prima o poi sarai mia Granger e sarai tu a essere ossessionata con il mio profumo" mormorò nella sua mente Draco, pensando ancora una volta alla Grifondoro coperta solo da qualche strato di merletto nero, utile solo per essere tolto e per poter assaporare con più gusto il sapore della sua pelle.
La guardava correre come una pazza da una parte all'altra alla ricerca di un ricettario di cui a lui non fregava assolutamente nulla, ma che avrebbe trovato, per farla felice.

"Oh cazzo Draco, cosa hai appena detto?" si chiese da solo, pensando a quanto stava cadendo in basso e a quanto suo padre lo avrebbe odiato.
Ma anche lui odiava suo padre, perciò il problema in realtà non si poneva.
Riguardò per un attimo il volto della Grifondoro trafelato e concentrato su un vecchio tomo dalla copertina color ocra e le pagine ingiallite e, per un attimo, pensò che avrebbe voluto essere lui quel vecchio libro dall' odore terrificante.

***

Ormai erano quasi le nove di sera: la biblioteca stava per chiudere e ancora nessuna traccia del famoso libro.
Hermione era distrutta, il volto consunto dalla stanchezza e gli occhi rossi: aveva letto più di trenta libri da cima a fondo, aiutata anche dalla magia, sperando di trovare qualcosa, ma l'unica cosa che aveva scoperto riguardante il Mondo Magico era un incantesimo su come far comparire una tavola ricca di cibo raffinato e costoso davanti a loro.
Divertente, ma completamente inutile.
Anche Draco iniziava a dare i primi segni di cedimento: gli occhi azzurri erano contornati da una leggera ombreggiatura scura e debolmente gonfi e doloranti.
"Per oggi basta Granger, abbiamo cercato abbastanza"
"N-no, io devo trovare quella dannata cura" ammise lei, esausta e con gli occhi che le si chiudevano.
"Granger: per prima cosa, siamo talmente stanchi che avessimo il libro sotto il nostro naso non ce ne accorgeremmo; come seconda cosa la biblioteca sta per chiudere, perciò dovremmo uscire velocemente" disse Malfoy, chiaro e freddo.
"Okay, andiamo" sussurrò la strega, trascinandosi fino all'entrata principale. "Quel libro è una passaporta per casa nostra. Se lo tocchiamo ci smaterializzeremo. Prendimi la mano"
"Sì" riuscì solo a dire Malfoy, afferrando quella mano così calda e piccola rispetto alla sua.
Dopo pochi secondi si ritrovarono nella loro stanza ed entrambi si buttarono sul letto, esausti.
"Domani si esce assolutamente prima da quello schifo di luogo, altrimenti rischio di collassare al suolo o, peggio, di diventare come te" commentò ironicamente il biondo, strappando un sorriso a Hermione.
"D'accordo. Malfoy... E se la cura non fosse neanche a Dublino?"
"Vorrà dire che cercheremo ancora Granger, proprio io devo dirtelo? Sei tu la strega più brillante della tua età o sbaglio?"
"Hm, già" mormorò la ragazza, mettendosi a pancia in giù e scuotendo la sua cascata di ricci.

Non guardarla Draco, si sta solo prendendo gioco di te.
Vuole che la desideri più che mai e che continui a sognarla.
Ma tu sei più forte, vero?

Certo che lo era.
Anzi no, non ne era per niente sicuro.
Quella donna mora e dagli occhi incantati lo stavano mandando in paranoia. La sola idea di averla a venti centimetri e di non poterla prendere lo faceva andare in estasi.
La Mezzosangue ci sapeva fare con gli uomini: chissà quante storie aveva avuto e quante erano state serie.
Probabilmente solo quel coglione di Lenticchia che se l'era fatta sfuggire preferendo quella stupida troia della Brown.
Improvvisamente Draco avrebbe voluto conoscere più di lei e del suo passato e, pieno di orgoglio, si decise a parlare.
"Granger, quanti ragazzi hai avuto?" chiese Malfoy, voltandosi verso di lei.
Ma la giovane Grifondoro giaceva beata sulla sua coperta di cotone blu, gli occhi chiusi e uno sguardo completamente rilassato.
Si era addormentata.
"Ah, Granger, mi farai impazzire" riuscì solo a pensare il biondo, rimanendo a fissarla e scostandole un ricciolo dal volto.
"Questa sera sei salva, ma non pensare di riuscirmi a sfuggire ancora per molto" continuò il ragazzo, chiudendo anche lui le palpebre e sforzandosi di dormire.
Ma, come sempre, nei suoi sogni si intravedeva il volto di una ragazza avvolta dal piacere e dalla lussuria.
Era il volto della Granger.

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