La fine del mondo

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L' aeroporto era pieno zeppo di gente già alle sette del mattino. Hermione e Draco stavano correndo come forsennati, alla ricerca del loro aereo.
"È il numero otto, per Merlino, dovremmo averlo superato già da un pezzo!" esclamò, esausta e con il fiatone.
"Infatti lo abbiamo superato, cinque minuti fa" disse il ragazzo, sorridendo con cattiveria.
"C-Cosa? È perché non me lo hai detto?!"
"Perché non ho intenzione di salire su quel coso volante di metallo, cara la mia streghetta"
"Allora rimani qua, così fai un favore a me e al mondo intero" continuò la riccia, facendo inversione e correndo fino all'uscita numero otto.
"Salazar, dammi la forza per non ucciderla" sussurrò Draco, seguendo la Granger e mostrando il documento alla hostess.
"Buon volo" disse la donna sorridente, ricevendo un sorriso altrettanto dolce dalla strega.
"Sì, buon volo 'sto cazzo" sputò con odio il biondo, continuando a percorrere la strada verso l'entrata dell'aeroplano.
"Okay, allora, siamo nei posti 25 e 27"
"E il 26? È andato a farsi fottere?"
"Simpatico come sempre Malfoy... Abbiamo una terza persona seduta fra di noi furetto, non ci vuole molto a capirlo"
"Non azzardarti a chiamarmi ancora in quel modo o giuro che ti schianto"
"Ah sì? E con quale bacchetta, furetto?" continuò Hermione divertita e lanciando uno sguardo di sfida all' ex Mangiamorte.
La Granger era odiosa.
La Granger era testarda.
La Granger era sfuggente.
Ma anche intrigante, seducente ed estremamente bella.
Draco Malfoy se ne stava convincendo ogni giorno di più: era persino arrivato a trovarla bella di prima mattina, con i capelli stopposi e gli occhi contorniati di rimasugli di mascara.
"Malfoy? Ti vuoi sedere o pensi di viaggiare in piedi?" chiese Hermione, notando lo sguardo perso del ragazzo.
"No, ora mi sied..."
"Permesso! Fate largo! Attenzione! Scusate, il mio posto è il 26, posso passare?" chiese una voce maschile profonda e allegra, proveniente da un ragazzo dietro a Malfoy.
Era moro e dagli occhi color miele, alto e con un sorriso raggiante sul viso.
"Piacere, io sono Jace" disse il ragazzo, sedendosi e rivolgendo lo sguardo a Hermione.
"Piacere, Hermione"
"Draco" aggiunse Malfoy, facendo un cenno con la testa e stringendo le mani in due pugni, fino a fare diventare le nocche bianche e lucide.
Quel ragazzo gli faceva salire il sangue al cervello, nonostante fosse arrivato da solo qualche minuto.
"Allora, anche voi diretti a Dublino?"
"No, dobbiamo andare in Portogallo, ma abbiamo deciso di prendere l'aereo per Dublino, così, per sfizio!" disse, sarcastico, Draco.
Hermione lo trapassò con lo sguardo, poi riprese a parlare piacevolmente con Jace.
Passarono pochi minuti prima che il comandante comandò di allacciare le cinture e di prepararsi al decollo, mentre le hostess mostravano come utilizzare le principali misure di sicurezza.
"Granger, che cazzo sta succedendo?" chiese il mago, leggermente agitato.
"Stiamo per partire" rispose la ragazza, voltando il viso verso il finestrino. "Allaccia la cintura e tieniti forte. Ci sarà qualche turbolenza dato che piove leggermente" disse, cercando di mostrarsi il più distaccata possibile.
"Non ha mai volato?" chiese Jace, quasi divertito dell'ingenuità del biondo seduto accanto a lui.
"No, primo volo. Diciamo che lui...è molto vecchio stile, ecco" rispose la bruna, portandosi i capelli dietro le orecchie.
"Capisco. Hai bisogno che ti tenga la mano Draco?"
"No, puoi tranquillamente infilartela nel culo, ma grazie per il pensiero" sputò acidamente Malfoy.
Jace rimase stizzito, mentre la Granger iniziò a ridere.
Piano e in maniera quasi impercettibile, ma rise.
La sua era una risata contagiosa e dolce, diversa da quella solita di molte ragazze. La sua era più piena, più vera.
Il cuore di Draco prese a tamburellargli nel petto, mentre un sorriso orgoglioso comparve sulle sue labbra carnose.
Cosa gli stava succedendo?
Perché era così...felice?
Forse era a causa di quel eropleno su cui stavano viaggiando.
Anzi, sicuramente era per quello.
Doveva essere per quello.

***

Dopo un'ora circa di volo, i ragazzi scesero dall'aereo e si ritrovarono nel caos mattutino di Dublino.
"Beh, è stato un vero piacere conoscerti Hermione. Draco" disse Jace sorridendo, dandogli una veloce occhiata e poi sparendo tra le altre migliaia di persone.
"Oh, finalmente siamo arrivati. Non ne potevo più di stare seduta. Andiamo a fare colazione? Ho fame" chiese la riccia, stiracchiando le braccia e sbadigliando.
"Okay, però Granger prima dovrei andare un attimo in bagno"
"Oh, dai! Mangiamo un boccone e poi vai! Cosa saranno mai dieci minuti in più o in meno?"
"Devo vomitare. Ma posso farlo anche sulla tua colazione, per me non c'è assolutamente problema" disse Draco, portandosi una mano alla bocca.
Aveva il volto pallido e le labbra viola, ma solo in quel momento Hermione se ne rese conto.
"Oddio, allora vai pure. Hai mica bisogno di una mano?"
"No, faccio da solo"

Dopo neanche cinque minuti Malfoy riemerse dal bagno degli uomini, come al solito mezzo vuoto, al contrario di quello femminile, che mostrava una lunga coda di donne che aspettavano di entrare.
"Malfoy, allora? Stai meglio? Vuoi comprare un medicinale o qualcosa del genere? Anzi, no, forse ho qualcosa io in borsa, aspetta che guardo un attimo..."
"Granger non c'è bisogno, sto bene. Mi è solo venuta la nausea appena ho toccato terra, ma ora mi sento molto meglio"
"Sicuro?"
"Sì. Non preoccuparti, rimarrò con te ancora per molto tempo" disse ghignando il biondo.
"Già, per mia sfortuna. Allora, andiamo a mangiare?"
"Hm-hm. Ma prima una cosa, Granger. Se provi a fare amicizia con un altro ragazzo simile a quel coglione di prima, prima uccido lui e poi torturo te, è chiaro?"
"Cos'è? Sei geloso?"
Assolutamente no.
Certo che no, che idea assurda.
Okay, forse un po'.
"Io?! Non farti strane idee, io non sono geloso di nessuno. Sono gli altri che al massimo sono invidiosi di me"
"Quanto sei egocentrico Malfoy. È comunque faccio quello che mi pare, quindi se voglio conoscere ragazzi come Jace, conoscerò ragazzi come Jace. Non sarà certo un ex Mangiamorte a impedirmelo" disse orgogliosa Hermione. "E ora basta con questa tua predica da fidanzato psicopatico e andiamo a sederci in quel bar. Ci sono dei muffin al cioccolato che sembrano la fine del mondo"
Si sedettero e velocemente iniziarono a ingollare tutto il cibo.
Però Malfoy non riuscì ad assaporarlo a pieno, intento a guardare la Mezzosangue prima addentare un pezzo di muffin e poi bere un sorso di succo d'arancia.
Non ci riuscì, perché in quel momento, circondato da migliaia di persone e cose, per lui l'unica fine del mondo era proprio la Granger.

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