Effetto sorpesa

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"Sono solo una cretina" continuava a ripetersi Hermione, arricciandosi una ciocca di capelli intorno a due dita.
Aveva trattato malissimo Draco e lui aveva reagito di conseguenza: l'aveva insultata e umiliata, tipico di un Malfoy per bene.
La strega però sapeva che la colpa era tutta sua: non era stata in grado di ammettere i propri sentimenti e aveva scaricato la colpa su di lui, invece che ammettere il problema e rinunciare per una volta al suo orgoglio.
Indossò velocemente una maglietta e un paio di jeans e decise di aspettare Malfoy sulla porta d'ingresso invece che in camera: non era sicura di riuscire a guardarlo negli occhi dopo la litigata di quella mattina.
Avrebbe voluto piangere e urlare come un' ossessa, se solo avesse potuto.
In quel momento avrebbe voluto essere a casa dei suoi genitori o alla Tana, fra le braccia di Harry, Ginny e Ronald.
I suoi amici iniziavano a mancarle troppo e Hermione iniziava a dare i primi segni di cedimento.
"Dove cazzo è?" esclamò il Serpeverde, esausto, correndo lungo le scale.
"Cosa stai cercando?"
"Non sono cazzi tuoi Granger. Ah, eccola" mormorò lui, prendendo in mano un oggetto morbido e colorato, che però Hermione non riuscì a distinguere.
"Ti levi dalla porta o vogliamo rimanere qui davanti tutto il giorno?" chiese il biondo, con il vuoto negli occhi.
"S-sì" rispose la ragazza, aprendo la porta e rimanendo immobile davanti all'uscita.
"Malfoy si gela. Mettiti qualcosa addosso" continuò, prendendo un cappotto più pesante e indossandolo.
"Sto bene così, tu pensa per te. Ora andiamo" terminò lui, uscendo velocemente di casa e senza guardare la Grifondoro negli occhi per un solo istante.
Hermione però riuscì a intravedere, per un soffio, la sciarpa che gli aveva regalato, passare dalle sue mani al suo collo, per essere annodata saldamente.
Bel colpo Draco.

***

Erano ormai le sei di sera passate e i due maghi stavano uscendo dalla Biblioteca: ovviamente ancora nessun risultato.
Hermione era distrutta, sia per non aver trovato uno straccio di indizio, sia perché quel dannato furetto non le aveva rivolto la parola per tutto il giorno.
Si era limitato a qualche accenno del capo o a qualche monosillabo qua e là.
Subito dopo aver girato su una strada meno trafficata la riccia decise di entrare in azione: non poteva sopportare ancora quella situazione opprimente.
"Okay, perché non mi parli?" chiese, parandosi davanti al mago dagli occhi azzurri.
"Prego?"
"È tutto il giorno che non spiccichi parola Malfoy, non è da te"
"Ah, giusto, quasi dimenticavo. Insultare e scopare gente a caso è molto più da me, giusto Granger?" chiese ironicamente lui, guardandola finalmente negli occhi.
"Credo che tu stia esagerando adesso"
"Ah, io sto esagerando? Prima mi urli contro e mi giudichi, poi dici che sono io a esagerare? Ringrazia che non ho la bacchetta con me Granger, altrimenti non saresti altro che un cumulo di cenere"
"Non capisco quale sia il problema, non ho detto nulla di più sconvolgente del solito. Perche questa volta è diverso?" chiese lei, con una voce secca e noiosa.
Quanto avrebbe voluto tapparle quella boccaccia e soffocarla con il suo respiro, solo lui lo sapeva.
"Ascolta, è meglio se andiamo, o questa conversazione non andrà a buon fine" disse lui, sorpassandola e iniziando a camminare.
"No! O parli o giuro che è finita per sempre Malfoy. A patto che sia mai iniziata per te..."
"È finita cosa Granger? Abbiamo solo scopato, lo hai detto tu, no?"
"Sì, ma non..."
"Bene, allora chiuso il discorso! Non c'è nulla di cui parlare! Tu avevi bisogno di una distrazione e io di una valvola di sfogo: ci siamo aiutati a vicenda. Fine della storia"
"Non ti credo" sussurrò Hermione, fissandolo.
"C-Come?"
"Non ti credo. Ieri sera, i-io ho sentito il tuo cuore battere più forte del solito. È questo quello che non mi ha bloccato e mi ha fatto andare avanti con te. Non ci credo che ti sono indifferente" disse lei, avvicinandosi.
"Come puoi anche solo pensare una cosa del genere? Io, interessato a una Mezzosangue? Devi essere impazzita" continuò il biondo, cercando di distogliere lo sguardo.
"Dimostramelo" sussurrò lei, sfiorandogli le labbra e posandogli una mano sul petto.
Draco rimase immobile, a guardare le pagliuzze d'oro che componevano l'iride della Grifondoro.
"Tu mi hai giudicato stamattina e sei stata tu ad allontanarmi. Perché?"
"H-ho pensato che fossi solo un'altra delle tue bambole, un divertimento e basta. Per questo stamattina ho cercato di allontanarti, per convincere più me stessa che te" disse lei, allontanandosi un po' e sospirando.
"E pensi che se fossi come tutte le altre sarei rimasto qui anche oggi? Granger, come puoi anche solo pensare ch-" iniziò Draco, venendo però bloccato dalle labbra morbide della Mezzosangue.
Le sue mani si attorcigliarono sul suo collo, mentre lui cominciò ad approfondire il bacio, spingendo con la lingua e sfiorando con le dita i fianchi della ragazza.
"Ti chiedo scusa" mormorò Hermione, riprendendo fiato.
"Oh cazzo! La Granger mi sta chiedendo scusa! Aspetta che vado a segnarlo sul calendario!"
"Smettila stupido" disse lei, sbattendogli un pugnetto contro il petto.
"Sono così confusa: non so che cosa fare o cosa pensare"
Anche lui era confuso.
Quel sapore sulle labbra e quel profumo di mandorla lo facevano impazzire, lo rendevano nervoso e irascibile, ma al contempo lo rilassavano e lui non riusciva più a resistere a quella giovane donna davanti a lui.
"Tu cosa vuoi Draco?"
"Io...non lo so. Posso solo darti delle opzioni: o ci dimentichiamo di questa storia e ricominciamo a odiarci come abbiamo sempre fatto oppure rimaniamo insieme, troviamo questa benedetta cura e facciamo l'amore fino a quando non cadiamo morti uno accanto all'altra, a partire da 'stanotte. A te la scelta Granger" disse lui tutto d'un fiato, continuando a tenere le mani sui fianchi della mora.
Hermione non sapeva cosa fare: se lo avesse lasciato andare avrebbe fatto ritorno alla solita vita, avrebbe cercato la cura da sola e sarebbe tornata a Hogwarts, continuando a sognare di potere avere un giorno una vita felice; ma il solo pensiero di una giornata intera senza Malfoy le provocò una terribile fitta al cuore, tanto che qualche lacrima iniziò a scendere lungo il suo viso pallido.
Strinse la sua mano intorno a quella di Draco e lo abbracciò, in preda a chissà quale forza nascosta in fondo al suo cuore.
"Hai fatto la scelta migliore Granger: come al solito non mi hai deluso" disse il biondo, stringendola a sé.
"Sto impazzendo. Un mese fa non avrei mai fatto una cosa del genere" disse lei, stringendo il cappotto di Malfoy.
"Proprio per questo sono tanto famoso tra voi ragazze Granger: riesco sempre nel mio effetto sorpresa" concluse, iniziando a sghignazzare e gonfiando il petto.
"Che dici, torniamo a casa Granger?"
"Sì, torniamo a casa, Malfoy"

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