Aria di tempesta

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"Quindi, non uscire mai dopo le 22, soprattuto se sei disarmata; non accettare nulla dagli estranei; dormi almeno otto ore e se Malfoy anche solo ti sfiora mandami un gufo subito, in modo tale che io possa venire ed ucciderlo"
"Okay Harry, è la terza volta che me lo ripeti, ho capito! Non ho due anni" rispose Hermione mentre camminava lungo la stazione.
"Hai ragione, ma sono preoccupato per te"
"Stai tranquillo, fidati di me"
"Oh ma di te ci fidiamo" aggiunse Ronald Weasley, spuntando con la sua testa rossa, " ma è di quel figlio di Mangiamorte che non ci fidiamo per niente"
"Lo so, ma cercate di stare calmi. Mi farò sentire il più spesso possibile. Eccoci arrivati, questo è il mio vagone" concluse Hermione, indicando una porta del treno.
"Mi raccomando, abbi cura di te" disse Harry, abbracciando l'amica con affetto.
"Sì...e mangia, che hai bisogno di forze!" aggiunse Ron, abbracciandola anche lui.
"Vi voglio bene ragazzi"
"Anche noi"

"Anche noi" disse una vocina viscida, ripetendo ciò che gli amici avevano appena detto. "Siete proprio delle pappe molli voi due! Se avessi la bacchetta con me vi schianterei in questo stesso istante!"
La testa bionda di Draco Malfoy si fece strada tra Ron e Harry con un sorriso cattivo stampato in faccia, piazzandosi poi davanti al volto di Hermione.
"Che vuoi?" esclamò lei, già sulla difensiva.
"Oh da te nulla, ma sei davanti alla porta del vagone quindi se mi facessi il favore di levarti dai coglioni te ne sarei estremamente grato" sputò il mago, indicando il treno con gli occhi azzurri.
Hermione non rispose, ma si limitò a guardarlo storto e a rimanere immobile davanti all'entrata, mettendosi anche le mani sui fianchi.
"Mezzosangue, non fare questi giochetti con me, perché sai benissimo che tanto non funzionano. O ti levi o ti butto sulle rotaie: lo sai che sono in grado di farlo tranquillamente. Anzi, penso farei un favore a tutta Hogwarts"
"Hermione, spostati. Non perdere tempo dietro a questo qui" aggiunse Ron, spostando l'amica verso di sé. "Ah, quasi dimenticavo. Questo è per te" aggiunse poi il rosso, estraendo un pacchetto giallo e rosso dalla tasca. "È da parte mia...e di Harry. Spero ti piaccia".
Hermione, sconcertata, aprì il pacchetto, trovando una cornice con una foto di loro tre insieme l'anno prima.
"G-grazie mille ragazzi, é meravigliosa! Non so come ringraziarvi"
"Torna viva e vegeta" rispose Harry, appoggiandole una mano sulla spalla.
"Già, anche perché quando tornerai ti vorrei parlare di una cosa importante" concluse poi Ronald, abbassando gli occhi per l'imbarazzo.
"Ve lo prometto" disse la strega, prima di stampare un bacio sulla guancia ad entrambi e salire sul treno.
"A presto!" urlò un'ultima volta, prima di scomparire tra le varie stanze del treno.
***
Dopo aver sistemato la valigia e essersi riposata, Hermione decise di uscire un attimo per sgranchire un po' le gambe ma soprattutto per cercare Malfoy, che dopo essersi allontanato non era più tornato.
"Spero non abbia già combinato una delle sue, altrimenti lo dovrò immobilizzare per tutto il viaggio" pensò la maga tra sé e sé, spostando gli occhi fra i vari vagoni cercando di intravedere un ciuffo di capelli biondi.
Dopo quasi mezz'ora di ricerca decise di ritornare al suo posto, cercando di mantenere il controllo e la rabbia.
Ma proprio mentre stava per entrare lo vide arrivare dal lato opposto, con i capelli scompigliati e la camicia semi-aperta. Vederlo in quello stato le provocò un moto repentino di rabbia che la costrinse ad urlare.
"Malfoy, mi vuoi spiegare dove eri?! Ti ho cercato per trenta minuti e sembravi scomparso! Io non posso passare tre mesi in questo modo, quindi o mi avvisi prima di andartene o puoi tornare da dove sei venuto"
"Innanzitutto abbassa la voce che ci stanno guardando tutti"
Tra i due c'era già aria di tempesta.
"Non mi dire cosa devo o non devo fare!" sbraitò Hermione.
"Okay, questa mi sembra una reazione un po' eccessiva lo sai?" la prese in giro lui, sorridendo in maniera divertita.
"Non osare ridere di me è chiaro? Dove sei stato per tutto questo tempo?"
"Non sono cazzi tuoi" rispose il biondo, appoggiando la mano alla porta di vetro. "Ora possiamo entrare e sederci?"
"Non finché non mi avrai detto tutto"
"Allora spero che ti piaccia stare in piedi, perché passeremo qui tutto il pomeriggio e la sera"

"Io ti odio Malfoy, ma non ho intenzione di stare in piedi per colpa tua" aggiunse arresa, prima di camminare verso l'entrata.
Entrambi si bloccarono: stavano cercando di passare insieme attraverso una porta piccola e stretta e nessuno dei due mostrava segni di cedimento.
"Passerò io: prima le donne, ricordi?"
"Sì, certo, scordatelo. Passo io di qui per primo"
"Anzi sai che c'è? Creiamo una nuova regola" esclamò Hermione, scostandosi per far passare Draco.
"Cioè?"
"Da ora in poi passerai sempre tu prima di me. Prima gli stronzi, okay?" aggiunse lei, mostrando uno dei suoi sorrisi più falsi.
"Quanto vorrei prendere quella tua sciarpa e stringertela intorno al collo per farti soffocare! Mi risolleverebbe davvero lo spirito"
"Beh, mi spiace, ma visto che sei ricercato da tutti i Mangiamorte e che non hai la bacchetta dietro, io sono la tua unica difesa. Se uccidi me, condanni anche te stesso"
Draco strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianchissime ma cercò di mantenere la calma, respirando a fondo e sedendosi davanti a Hermione.
"Tu me la pagherai Mezzosangue, questa è una promessa. E il giorno in cui succederà sarò io a ridere"
"D'accordo, ma ora puoi tacere? Vorrei leggere" concluse Hermione, tirando fuori dalla borsa un libro dalla copertina blu.
"E allora leggi e non rompere più" mormorò poi lui, prima di sdraiarsi sul divanetto e chiudere gli occhi, fino a quando la stanchezza prevalse su di lui, trascinandolo in un sonno profondo.

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