Il centro del mio mondo

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Erano rimasti abbracciati per tanti minuti, così tanti che oramai sembravano ore.
Entrambi sapevano di averne bisogno da tempo e ora non riuscivano più ad allontanarsi l'uno dall'altra: i loro corpi sembravano essersi quasi mescolati in un insieme di battiti e respiri.
"Malfoy, so che sono stata via qualche giorno in più del previsto, ma non sono riuscita a contattarti e..." disse Hermione, prima che un dito affusolato e candido del biondo non si posasse sulle sue labbra.
"Granger, taci. L'unica cosa che non mi è mancata di te in questi giorni è stata la tua voce acuta in questi bei momenti. Perciò, ti prego, fai silenzio" mormorò Draco, senza staccarsi dall'abbraccio.
"L' u-unica cosa? Ti sono mancata?" chiese la strega, alzando il volto dal petto del ragazzo e puntando i propri occhi nei suoi.
"C-cosa?! Certo che no! Non darti troppe arie Granger, non sei mica il centro del mondo" rispose il mago, cercando di convincere più se stesso che la ragazza.
"Hm, okay"
Hermione era dispiaciuta, ma non voleva darlo a vedere. Malfoy le era mancato, soprattutto nei momenti più difficili in infermeria e durante la notte, e il fatto che il ragazzo non l'avesse considerata minimamente un po' la feriva.
Draco sentì il corpo della riccia irrigidirsi sotto la sua stretta, per poi staccarsi e allontanarsi.
"Vado a farmi un bagno Malfoy" disse lei con un filo di voce, prima di scomparire nel bagno.
"Quanto sei codardo Draco" pensò subito il Serpeverde, passandosi una mano sul mento.
Quanto aveva desiderato di poterla stringere a sè?
Quanto aveva sognato di poter passare del tempo con lei per conoscerla e per farsi conoscere?
Ma, come sempre, Draco era riuscito a rovinare quel poco che aveva iniziato a costruire con la Granger.

Hermione, dopo aver riempito la vasca d'acqua bollente e bagnoschiuma al miele, si sfilò i vestiti, lasciò che i suoi capelli le cadessero sulle spalle e si mise per qualche secondo davanti allo specchio a guardarsi: aveva il viso solcato da delle profonde occhiaie di un viola scuro e i capelli sembravano un ammasso informe di paglia.
Harry aveva ragione: era riuscita a concentrare in una sola settimana quello che la gente normale svolge in un mese. Non si era fermata un attimo e aveva dormito si e no dodici ore totalmente. Durante il lavoro non era nemmeno riuscita a mangiare molto, tanto che anche il suo viso aveva perso un po' di colore e salute.
Aveva bisogno di un bagno caldo, per ritemprarsi e per dimenticare la sofferenza che aveva provato e che ancora provava. Nemmeno Malfoy era riuscito a tirarla su di morale, rendendola invece ancora più stressata di quanto non già fosse per la loro "situazione".
Finalmente Hermione smise di guardarsi e sprofondò completamente nell'acqua profumata: rimase parecchi secondi con la testa sott'acqua, dopodiché riemerse, prendendo un profondo respiro.
Poggiò la testa al bordo della vasca e chiuse gli occhi, cercando di farsi scivolare via le sue paure e ansie.
"Okay, ora parliamo" disse all'improvviso una voce profonda. Draco comparve sulla soglia del bagno, con gli occhi pieni di orgoglio e un foglio in mano.
"MALFOY ESCI SUBITO DA QUESTO BAGNO!" esclamò un Hermione incredula e con il volto rossissimo.
"No, non esco fino a quando non ti dico tutto quello che ti devo dire. E non mi dà fastidio che tu sia nella vasca" rispose Draco, con voce maliziosa.
"Si, ma dà fastidio a me! Sai, sono nuda..."
"Ti prego Granger, fammi parlare, non ci vorrà molto"
Hermione, notando lo sguardo sincero del ragazzo, non disse nulla e si limitò ad annuire.
"Okay, allora... Non è vero che non ti ho pensata. Ho passato una settimana di merda, da solo, in questo schifo di hotel, cercando di convincermi del fatto che tu saresti tornata da me. Nel frattempo però si rincorrevano nella mia mente immagini di te e Potter o di te e... lenticchia. Non so cosa mi stia succedendo, non so nemmeno cosa stiamo diventando Granger, ma giuro che se ti richiamano un'altra volta per andare a Hogwarts ti rinchiudo qua dentro con me" disse Draco tutto d'un fiato, cercando di non guardare la ragazza troppo negli occhi e camminando qua e là per la stanza per l'emozione.
"Mi sei mancato" disse solamente la strega, alzandosi leggermente dalla vasca ma facendo attenzione che la schiuma continuasse a coprirla e con gli occhi fissi in quelli blu del mago.
Draco, preso alla sprovvista, alzò lo sguardo sulla ragazza e rimase a fissarla.
Hermione arrossì e sorrise debolmente, facendo cadere subito dopo lo sguardo sul foglio che Malfoy aveva in mano.
"E quello cos'è?"
"Ieri ho guardato un po' tra le tue cose, sai, per ingannare l'attesa, e in un libro del primo anno di pozioni ho trovato questo biglietto. Probabilmente te lo aveva mandato Hannah Abbott, quella stupida di Tassorosso"
"Non parlare così di lei, è una mia amica!"
"Oh, ma quello che c'è scritto nel biglietto mi ha sorpreso Granger"
Hermione iniziò a pensare a tutti i possibili messaggi che la ragazza avrebbe potuto averle mandato al primo anno,  quando ancora erano delle bambine indifese.
Poi capì.
"Oh Merlino! No, ti prego, dimmi che non è quello che penso io!" esclamò la roccia, spostandosi con una mano una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Testuali parole Granger:
Herm, cosa ne pensi di Draco Malfoy? È seduto dietro di te a Pozioni. Io lo trovo ripugnante. -Hannah
Non è così male, è abbastanza intelligente rispetto ai nostri compagni, tipo Ronald.
In effetti hai ragione Herm, come sempre. Prova a conoscerlo, magari anche lui è interessato a te. -Hannah
Non sono interessata, sia chiaro! Ora ascoltiamo la lezione, voglio essere pronta per gli esami.
Beh, non c'è che dire Granger, eri una fanciulla interessante già allora"
Hermione era paonazza per l'imbarazzo: durante il primo anno, all'inizio dei corsi, aveva preso una cotta per il Serpeverde, ma nessuno ne era venuto a conoscenza a parte Hannah Abbot.
Poi lei aveva iniziato ad odiare Malfoy e quella storia era andata dimenticata.
"Quindi ti piacevo eh?" chiese sarcastico Malfoy.
"Sì, per il primo anno, fino a quando mi hai chiamata Mezzosangue davanti ai miei amici. Tra parentesi, ci sono stata malissimo per tanto tempo"
"V-vuoi dire che ti piacevo davvero?"
"S-si, non sai quante volte ho provato a parlarti o a salutarti, ma o venivo presa dal panico o tu mi ignoravi, perciò ho rinunciato poco dopo. E poi io ero una nata babbana: questo per voi Serpeverde significava ribrezzo e odio" disse poi Hermione, fissando il nulla per i minuti successivi.
"Granger, mi dispiace. Io non sapevo di tutta questa storia..."
"Fa nulla, è acqua passata"
"E poi ora sto cercando di cambiare, lo sai"
"Lo so, lo apprezzo" rispose la bruna, accennando un sorriso.
"Granger, prima non sono stato del tutto sincero con te"
"In che senso Malfoy?"
"Ti ho pensata in realtà, quando eri via. E anche parecchio" sussurrò Draco, avvicinandosi pericolosamente al viso di Hermione.
"Ma ho detto anche la verità: perché non sei il centro del mondo..." continuò il biondo, ormai a un soffio di distanza dalla strega.
"Perché sei solo il centro del mio mondo" concluse il ragazzo, appoggiando subito dopo le labbra su quelle morbide e calde della ragazza e sfiorandole la mascella con le dita.
Finalmente Hermione era riuscita a rilassarsi e stendere i muscoli del collo.
"Se questo è il risultato, spero di mancargli più spesso" pensò la ragazza, prima di allungare il corpo verso il biondo per assaporare meglio quel momento infinito.

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