Come un uragano

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La luce della stanza era spenta e l'unica cosa che la illuminava era il debole chiarore di un lampione del cortile, che creava un' atmosfera ancora più intrigante e misteriosa.
Nessuno dei due se lo sarebbe aspettato: non così, non in quel momento, ma entrambi lo desideravano più di ogni altra cosa.
Si guardavano e si cercavano anche solo con lo sguardo, in un momento che sembrava di pura estasi.
Hermione, ancora con le labbra fra quelle del biondo, non riusciva a riprendere il controllo di sé: era completamente ubriaca di quel mago che le stava rivoluzionando l'esistenza e iniziava a sentire il suo corpo reagire bene ai suoi movimenti, con brividi e tremolii.
Non aveva mai provato nulla del genere in tutta la sua vita e il fatto che la sua prima volta stesse per essere con Draco Malfoy, il suo ex nemico per eccellenza, la spaventava molto ma al contempo le faceva desiderare con tutta se stessa di essere posseduta da quelle braccia forti e vigorose.
Nel frattempo il ragazzo era in preda all'estasi: il corpo di quella maledetta Mezzosangue, che per tanto tempo aveva sognato e che aveva fatto parte dei suoi desideri, ora era finalmente in suo possesso e per di più per sua volontà.
Non l'aveva obbligata, non l'aveva presa all' improvviso, senza il suo consenso, in un vicolo nascosto di Dublino, mettendole le mani addosso e distruggendole i vestiti, come aveva sempre sognato.
No, erano nella loro stanza, uno nelle braccia dell'altra, pronti a mescolare anima e corpo per creare qualcosa che ancora non conoscevano.
Grifondoro e Serpeverde.
Mezzosangue e Mangiamorte.
Granger e Malfoy.
Hermione e Draco.
Era impossibile pensare a questa unione: gli amici e la famiglia di lei l'avrebbe ripudiata, i parenti di lui lo avrebbero diseredato e odiato per il resto della sua esistenza.
Ma in quel momento non gliene importava assolutamente nulla: esistevano solo loro due, quella stanza e un piccolo letto, pronto per essere usato.
Draco posizionò le mani sotto il fondoschiena della ragazza e la attirò a sé, prendendola saldamente in braccio e continuando a baciarla.
La poggiò sul letto delicatamente senza smettere di sfiorarle le labbra, anzi scendendo piano verso il collo e il seno, di cui si impossessò avidamente: quella pelle candida profumava di miele e mandorle e lo stava facendo impazzire. Voleva farla sua il prima possibile, ma avrebbe agito diversamente: non sapeva con chi la strega fosse già andata a letto.
Forse Potter, McLaggen o quel coglione di Lenticchia ma, nei suoi piani, c'era il desiderio segreto di farle provare tutto ciò che sicuramente non aveva mai provato con nessuno dei precedenti.
Improvvisamente la Granger, spinta da una forza che non sapeva di avere, decise di invertire le posizioni, mettendosi a cavalcioni sul biondo, che si chiese se davvero quella in braccio a lui fosse la Grifondoro,  e iniziando a leccargli il labbro inferiore e poi la mascella, mentre con le mani gli sbottonava i primi bottoni della camicia, come un uragano.
Malfoy la guardava negli occhi: quegli scrigni d'oro era aperti e che lo fissavano.
Hermione era inesperta, lo notava da come si muoveva e da come fosse agitata, ma quegli occhi non la tradivano: erano pieni di coraggio, emanavano una luce in grado di illuminare tutto il vicinato e gli facevano capire che lei non si vergognava di ciò che stava facendo, perché era consapevole di averlo in pugno.
Preso da una morsa al cuore,  le strappò il vestito di dosso e la aiutò nel disfarsi velocemente della sua camicia e dei pantaloni: ora erano entrambi in intimo e si erano fermati a guardarsi e a riprendere un attimo fiato.
La mora era splendida: il reggiseno in pizzo blu raccoglieva il seno, perfettamente sodo e non troppo grande, mentre le mutande, decorate e in pizzo anch'esse, celavano quello che, più di ogni altra cosa, Draco in quel momento bramava.
La spogliò completamente e, dopo averla esplorata ancora una volta, si liberò del suo intimo.
"Non così Granger" disse, notando le loro posizioni, e facendola tornare sotto di sé.
Dopo essersi accertato che fosse pronta, il Serpeverde iniziò a entrare in lei con due dita, prima piano e con lentezza, per far crescere in lei il desiderio, poi sempre più forte e velocemente.
La guardava: i capelli le ricadevano in una cascata di boccoli sul cuscino e la bocca era semi-aperta, pronta a emettere così tanti gemiti da riempire tutta la casa.
Decise di bloccarla con un bacio lungo e intenso, prima che togliesse le dita e le facesse sentire il suo stesso sapore, portandole alle sue labbra.
Malfoy iniziava a non resistere più: il suo organo bruciava e pulsava e così si mise sopra di lei, guardandola per un attimo negli occhi, con sguardo serio.
Lei era pronta e lui non vedeva l'ora di iniziare a farla sua.
"D-Draco a-aspetta" disse la strega, con il respiro più irregolare che mai.
"Cosa c'è?" chiese lui con freddezza. Aveva paura che la Granger volesse fermarsi, che non volesse andare oltre, lasciandolo solo e bramoso di lei nel buio di quella stanza.
Ma la risposta lo sorprese non poco.
"N-non ho mai... Beh, insomma, hai capito. F-Fai piano, per favore" sussurrò lei, con voce implorante.
Era la sua prima volta.
La Granger gli stava concedendo la sua prima volta e lui lo aveva scoperto solo ora: conoscendola, era una delle persone che mai si sarebbero concesse ad una persona in cui non avessero la massima fiducia o nei cui confronti non provassero almeno uno straccio d'affetto.
Il cuore di Draco si addolcì e decise di fare piano e con delicatezza, per non distruggere quella creatura così pura e ingenua davanti a lui.
"Se ti faccio male urla e io cerco di fermarmi, okay?"
La mora annuì e lui iniziò il suo lavoro: penetrò in lei una prima volta con estrema dolcezza, poi sempre più forte aumentando anche la velocità.
Hermione era in preda all'estasi: buttò la testa all'indietro, in modo tale che Draco nel frattempo potesse baciarle le clavicole e il collo e strinse le lenzuola sotto la sua mano.
Tutto in quella giovane donna era perfetto: le labbra rosse e gonfie per i baci, i capelli ondulati e leggermente appiccicati al collo a causa del sudore, i suoi occhi, ora chiusi, segno che Malfoy sapeva come trattare una donna.
Dopo quelle che alla strega parvero ore di estrema passione, il biondo venne in lei, tremando e riempiendola di calore: un calore che non aveva mai provato, ma soltanto ascoltato da qualche racconto delle sue amiche nel dormitorio Grifondoro.
Distrutto, Draco si accasciò accanto a lei e la avvolse con un braccio, prima di addormentarsi con un sorriso sul viso, simile a quello di un bimbo non appena riceve una cioccorana dai genitori.
Anche Hermione si rilassò e decise di chiudere gli occhi, facendosi coccolare dal respiro caldo e avvolgente di quella sua Serpe accanto a lei.

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