; Goodbye Turin.

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Álvaro Morata.

Settantottesimo giorno.

L'orologio da polso segnava le dieci, e non appena mise mise piede sul suono torinese un vortice di emozioni e ricordi lo invasero. Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che avrebbe passato in quella bellissima giornata in cui ci aveva lasciato il cuore e luogo dove aveva trovato l'amore.
Nonostante fossero passati due anni dal suo arrivo ricordava benissimo ogni singolo momento. Dal suo primo allenamento nella squadra, alle ultima partita con addosso quella maglia. Sarebbe voluto rimanere per tutta la vita in quel posto magico riuscendo così a creare una famiglia tutta sua. Teneva lo sguardo fisso verso le piastrelle grigiastre dell'aeroporto e con passo svelto proseguiva verso l'uscita dove ad attenderlo c'era Paulo. Gli era mancato tremendamente quel piccolo nano, sorrise nel vederlo e senza esitare un attimo si fiondo verso la porche gt.

; - Guarda chi si vede. - sorrise accucciandosi verso il finestrino.

Paulo gli rivolse uno sguardo, sembrava sorpreso nel vederlo eppure era a conoscenza del suo arrivo.
Improvvisamente si ritrovò circondato dalle piccole ma possenti braccia. Ricambiò immediatamente l'abbraccio facendosi che l'inebriante odoro di dopobarba gli invadesse le narici.

; - Mi sei mancato. Stronzo non ti sei fato più sentire. - lo rimproverò l'amico con gli occhi leggermente lucidi.

; - Scusami.. - mormorò incrociando i suoi favolosi occhi nocciola con le iridi verdastre dell'argentino.

; - Come va con Amanda? - sussurrò staccandosi.

; - Meglio di quanto potessi immaginare. - affermò.

; - Sono felice per voi. - sorrise.

; - E tu e Sara? - rise spintonandolo appena - Credi che prima di partire non mi sia accorto di voi due? E poi le hai davvero pagato il viaggio per l'argentina? - aggiunse.

; - Non so dire esattamente cosa siamo. Ma una cosa la so; voglio stare con lei. Ed ho pensato che pensato che passare del tempo solo noi due insieme avrebbe potuto migliorare il rapporto. - rise abbassando lo sguardo visibilmente imbarazzato.

; - Il mio Paulo fa conquiste. - scherzò.

; - Io opterei per tornare a Vinovo. -

; - Cosa? No, Paulo non voglio tornare là. Sarebbe tutto più difficile poi. -

; - Sentì Álvaro, voglio fare un'ultima partita. Quindi ora zitto e sali in auto. - mormorò indicando la portiera da lui stessa aperta.

Scosse il capo sospirando.
Non voleva tornare in quel campo da calcio, sapeva che poi andarsene sarebbe stato praticamente impossibile. Avrebbe provocato solo altro dolore.

Paulo Dybala

Niente sarebbe stato più come prima dopo la sua partenza. Álvaro era entrato nella sua vita come una turbolento uragano, regalandogli ogni volta centinaia di emozioni diverse. Ed ora l'addio si faceva sempre più vicino sentiva dentro di se un vuoto che nessun altro oltre lui avrebbe mai potuto colmare, nemmeno Sara.
Prese il telefono in mano e velocemente fece scorrere il pollice lungo la lunga lista di contatti sino ad arrivare al numero della ragazza.

Messaggio da Paulo Dybala.
Stiamo arrivando.

Ripose il cellulare in tasca, e sotto lo sguardo seducente delle spagnolo sfrecciò verso Vinovo dove lei e tutto il resto della squadra lì stavano aspettando.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Where stories live. Discover now