; No feeling.

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Attenzione; Il precedente capitolo ha subito delle modiche alla parte finale, vi prego di perdonarmi per avervi avvertito tardi.

Amanda Allegri

Nono giorno

Un'assordante frastuono la costrinse a tapparsi le orecchie.
L'ultima cosa che ricordava era il sangue, il suo sangue ricoprire il nero e umido asfalto. E il corpo di qualcuno avvolto da un telo bianco macchiato anch'esso di sangue. Poi buio.
Un aspro e nauseante odore di disinfettante la costrinse a spalancare gli occhi, si tastò la testa. Delle bende le ricoprivano il capo, ecco spiegato l'allucinante mal di testa.
Si grattò la nuca, confusa. Come diamine ci era finita in quel posto?
Tentò di alzarsi, ma le sue gambe glielo impedivano. Un brivido le percorse la spina dorsale, gli occhi iniziavano a bruciarle e lacrime rigarono il sul viso. Non le sentiva più, si pizzicò il braccio sperando che quello fosse solo un brutto sogno. Più che altro un incubo.
Purtroppo si trattava della vera e cruda realtà. Aveva perso la sensibilità alle gambe. Alzò lo sguardo incrociando le iridi verdastre di Paulo.

; - Cosa ci fai tu qui.. - chiese tra un singhiozzo e l'altro.

Non voleva vedere nessuno in quel momento, odiava mostrarsi debole davanti a gli altri. Le lacrime continuavano a scenderle lungo il viso non dando cenno di smettere. Paulo la stava guardando in silenzio, aveva lo sguardo dispiaciuto quasi colpevole. Forse lui sapeva qualcosa in più, sapeva la verità.

; - Sono venuto a vedere come stavi. -

O magari si era trovata nel posto sbagliato, al momento sbagliato, il giorno sbagliato.
Ma infondo non poteva ribattere su ciò che il destino aveva scelto per lei, quello non lo cambia nessuno. Oramai il fato era stato scritto.
Il ragazzo le si avvicinò accarezzandole le gambe, non sentiva più niente. Ne una carezza, ne dolore. Assolutamente nulla.
La testa le stava scoppiando, troppe emozioni troppo dolore.
Avrebbe voluto suo padre al suo fianco, ma naturalmente era troppo occupato con la sua stupida squadra per poter pensare alla sua unica bambina. Álvaro, già in quel momento un suo braccio sarebbe stato davvero utile, era via da tre giorni e già le mancava da morire. Complicazioni riguardo al contratto aveva detto prima di salutarsi all'aereoporto. Sperava con tutto il cuore nel suo ritorno, una settimana passata insieme a lui le era bastata per iniziare ad apprezzare quel gioco, perché l'aveva condotta a lui. Al ragazzo dagli occhi nocciola, dal gigante buono. Non sarebbe riuscita a vedere la squadra bianconera senza il suo goleador, senza gli abbracci dei Dybata. Senza i suoi rari ma favolosi goal, senza i suoi stupefacenti assist. Non sarebbe stata la stessa Juventus.
La Joya era silenzioso, da quando gli aveva domandato cosa ci fasse, non aveva proferito alcuna parola. Forse si sentiva in imbarazzo, un po' le erano entrambi. Gli lanciò una veloce occhiata, teneva lo sguardo fisso sul telefono, magari aspettava un suo messaggio. Che tenero.
Un sorriso gli piego le labbra, lanciò un sospiro di sollievo.
Doveva davvero bello poter ricevere amore da qualcuno, diventare il suo pensiero fisso. La sua debolezza e la sua causa di forza maggiore. Ma lei questo non l'aveva mai provato, era stata usata diverse volte questo si. Ma non aveva mai ricevuto davvero dell'amore. Non era mai stata amata seriamente. E attraverso i sui occhi, attraverso gli occhi dell'attaccante Juventino riusciva a vederlo quell'amore. L'amore per Álvaro.

; - Ti manca eh? - chiese portandosi un braccio davanti al viso, coprendolo.

; - Chi? -

; - Álvaro. - rispose come se fosse la cosa più logica del mondo.

Il giovane ci pensò un attimo, poi rivoltando lo sguardo verso la parte opposta della stanza rispose.

; - Sì. - mormorò.

Era così carini insieme.
Peccato che nessuno avrebbe mai accettato quell'amore; nessuno sarebbe riuscito a capire. Uno scandalo.

; - Siete così carini insieme. - gli sorrise.

Il sign. Dybala sorrise di rigetto, poi una risatina invase la stanza.

; - Si nota così tanto eh? -

; - Oh, non proprio. -

Scoppiarono in una fragorosa di risata, poi senza darle spiegazioni il giovane fenomeno uscì dalla stanza rientrando poco dopo con una sedia a rotelle.
Ci si sarebbe dovuta abituare, anche se risulta difficile farlo. Con il suo aiuto si posizionò sopra la carrozzina e grazie alla forza nelle braccia si spinse avanti indietro. In un primo momento non sembrava poi così male. Le fece il cenno di seguirlo, e così lei fece. Ora si trovavano nel giardino dell'Ospedale nel retro, in realtà non sarebbe nemmeno dovuta uscire da lì, era appena stata investita.
Ma non le importava più di tanto, aveva per un momento il bisogno di svuotare la mente e di pensare ad altro, lasciando alle sue spalle il suo nuovo enorme problema. Bruno, le si posizionò davanti incastrando i suoi occhi verdi con quello azzurri della ragazza. Spostò lo sguardo verso il giardino ammirando la bellezza dei fiori ancora in sbocciatuta, era praticamente impossibile mantenere il rapporto con quelle iridi verdi come due smeraldi.
Forse aveva davvero due gemme al posto degli occhi.

; - Uhm.. Tu e Álvaro siete molto legati. Ti ha per caso detto qualcosa riguardante beh.. su noi due?

Sapeva dove voleva andare a parare il ragazzo, ma di quell'argomento non avrebbe riferito niente.
Per quanto le sarebbe piaciuto, lei in quell'argomento non centrava affatto.
Era una questione che solo loro potevano risolvere, nella quale lei non poteva aiutarlo. Dovevano sbrigarsela da sola.
Perciò rimase in silenzio non rispondendo alla domanda che lo stesso Paulo le aveva posto.

; - Ti ha detto di tacere, avrei dovuto immaginarlo. - sì alzò allontanandosi subito dopo.
Sbatté ripetutamente le palpebre cercando di capire cosa gli avesse preso, ma ormai la figura massiccia del numero 21 era sparita tra il verde del giardino, un verde simili ai suoi occhi.

SpazioAutrice; Buona sera patateh.
Finalmente sono riuscita a concludere anche questo capito, evviva me ui.
Comunque, ieri sera l'Italia beh, ha fatto pena. O meglio abbiamo fatto pena.
Tralasciando questo triste, e ormai passato argomento, cosa pensate del momento tra Paulo e Álvaro?
Ceh, sono troppo dolci questo due insieme, voglio i Dybata anche nella realtà.
Sono l'amore ok.
Concludendo, spero che questo capitolo soddisfi le vostre aspettative.
Ricordate, le stelline sono sempre e comunque gratuite.
Buon proseguimento, a presto.
@Clara.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Where stories live. Discover now