; Further problems.

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Álvaro Morata.

Ventisettesimo giorno.

Le settimane trascorse erano state alquanto impegnative per lo spagnolo. Giorni in cui il futuro dell'attaccante Juventino era stato più volte messo in discussione. La società aveva tentato di trovare un accordo con il Real offrendogli altri 25 milioni ma quest'ultima aveva prontamente rifiutato. Il suo cuore gli imponeva di restare perché ormai ci si era abituato a quell'ambiente, a quel posto che ormai definiva casa. Ma purtroppo la sua testa gli ricordava di quel contratto, e lui non poteva che obbedire. Di certo le reazioni dei suoi compagni non miglioravano per niente la situazione, anzi.

; - Tu non te ne vai ok? Altrimenti faccio un casino. - lo rimproverò il pelato.

Come se fosse stata sua la scielta, lui in quel caso non poteva fare niente. Doveva, e poteva solo attendere le decisioni che a breve sarebbero state prese.

; - Lo sai che non dipende da me. - gli ricordò riponendo l'ennesima maglietta nella borsa.

; - Mancherai a tutti. - sussurrò il tedesco abbracciandolo da dietro.

; - Mi mancherai anche tu Sami. - finse un sorriso stringendosi al petto dell'amico sotto lo sguardo severo di Paulo.

; - Dobbiamo fare qualcosa, non possiamo lasciarlo andare così senza fare qualcosa! - si lamentò il ventinovenne Leonardo.

; - E cosa vorresti fare Leo? - chiese il capitano.

; - Andare a Madrid e far capire al Real quanto teniamo a lui. -

; - E credi che io non ci abbia provato? Credi che io non abbia fatto l'impossibile per trovare una soluzione a questo dannatissimo problema? A quelli non frega un cazzo di quanto voi teniate a me, e io a voi. - fece una pausa spostando lo sguardo verso Paulo il quale lo stava guardando con gli occhi lucidi. - A loro interessa solo dei soldi. Il calcio è fatto di questo, dovreste saperlo. -

Il silenzio regnava nella stanza, le sue parole avevano fatto tacere tutti. Ripose la sua borsa in spalle e sotto lo sguardo dei compagni di squadra uscì dallo spogliatoio. Stava per sorpassare anche l'ultima uscita quando si sentì tirare il polso ritrovandosi gli occhi di Paulo premergli addosso.

; - Paulo.. - mormorò.

; - Dobbiamo parlare. - constatò.

Ora ci si metteva anche lui come se i problemi non fossero già abbastanza.
Non sapeva più cosa realmente provasse nei confronti dell'argentino, dopo il bacio con Amanda qualcosa era cambiato. Non l'amava più, o forse non l'aveva mai veramente amato.

; - Di cosa? -

; - Di noi. - affermò sicuro di se.

; - Non è mai esistito nessun noi Paulo, non siamo mai stati insieme. E anche se fosse non ce l'avrebbero mai permesso. -

; - Io credevo che.. Dopo quella notte.. -

; - Dimentica quella notte, dimentica me. Dimenticatemi tutti. - affermò.

; - Avevi detto di amarmi. Avevi promesso che non te ne saresti andato, tu e le tue fottute parole. - gridò mentre le lacrime rigavano il suo viso.

Strinse i pugni allontanandosi da lui senza proferire nessun'altra parola. Trattenne le lacrime, si era comportato esattamente come Maria quella notte. L'aveva tanto giudicata per il suo modo di essere e in quel momento lui aveva fatto la stessa identica cosa. Ripose la borsa in macchina, sfrecciando verso Torino. Gli era dispiaciuto trattarlo in quel modo, non so lo meritava nonostante tutto resta a sempre il suo migliore amico ma non voleva causare altri problemi. Preferiva essere lui a dirgli addio per primo, avrebbe fatto meno male.

Paulo Dybala.

Lo guardava allontanarsi mentre le sue parole continuavano a ronzargli nella testa come fossero delle maledette api. Ci era rimasto di merda, non si aspettava un colpo così basso non dopo tutto ciò che avevano condiviso. Tornò nello spogliatoio ritrovandolo completamente vuoto salvo i suoi abiti ancora riposti sopra la panca.
Chiuse bruscamente la porta alle sue spalle scivolando silenziosamente a terra scoppiando un pianto liberatorio. Non capiva il perché avesse deciso di trattarlo in quel modo, non so lo meritava. L'insistente ticchettio alle sue spalle lo costrinse a rialzarsi in piedi aprendo.

; - Cosa c'è? - mormorò strofinando gli occhi ancora rossi.

L'assistente medico non disse nulla, si limitò ad abbraccarlo. Un gesto che in quel momento valeva più di mille parole.
Gli accarezzò leggermente il viso sorridendo subito dopo.

; - Joya, non piangere. Sei così bello quando sorridi. - affermò lasciandogli un bacio impresso sulla guancia destra. - Fa un caldo tremendo, che ne dici di un gelato? - domandò.

[...]

Di lì a quel secondo sarebbe sicuramente morto dalle risate, ripose una mano sulla pancia riprendendo a ridere. Ogni qualvolta si trovava in compagnia della piccola diciassettenne finiva sempre con il sorridere. Le faceva sempre uno strano effetto, si sentiva strano ma allo stesso tempo stava bene. Per qualche ora era perfino riuscita a fargli dimenticare Álvaro.

; - Hai intenzione di finirlo quel gelato, oppure vuoi cederlo a me? - la supplicò con lo sguardo.

; - Oi a cuccia. È mio questo gelato. - rise alzando il braccio in alto impedendo all'argentino di raggiungerlo.

; - Eddai, sei cattiva. - mise il broncio.

; - Ne hai già mangiato due. Se il mister mi scopre mi ammazza! -

; - Non lo permetterò mai. - rise racchiudendola in abbraccio.

; - Paulo non respiro così. - rise a sua volta dimenandosi.

; - Uhm aspetta. -

; - Cosa? - lo guardò tornando momentaneamente sera.

; - Ti sei sporcata. - rise munendosi di un fazzoletto.

; - Dove dove? Puliscimi ti prego! -

Sorrise avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, premette il pezzo di carta sotto il suo mento.

; - Hai finito? -

Scosse il capo afferrandole il viso con l'indice rubandole un bacio.
In quel momento aveva sentito la necessità di assaggiare le sue labbra insaporite dall'aspro sapore del limone. Nei suoi occhi vi era dello stupore poteva leggerlo benissimo. Si aspettava di ricevere uno schiaffo infondo l'aveva baciata senza il suo consenso, invece con sua grande sorpresa le loro labbra si unirono in un ennesimo bacio.

SpazioAutrice; Saalve.
Volevo informarvi che ho scritto una nuova storia che vede come protagonista non più un giocatore della Juventus bensì uno dell'Inter. Spero che la seguirete numerosi.
"Black Warrior."
@Clara.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Where stories live. Discover now