; Little princess.

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Álvaro Morata

Posò la mano sopra la fredda maniglia, la spinse verso il basso, esitò alcuni secondi prima di aprire, aveva paura.
Il sorriso di Paulo gli era bastato per tranquillizzarsi, spinse la porta verso avanti aprendola. In camera non c'era nessuno, tranne il suo corpo esile disteso sul lettino bianco. Stava dormendo, chiuse la porta alle sue spalle lasciando Paulo fuori. Ora toccava a lui prendersene cura. Si avvicinò cautamente, le accarezzò i capelli lasciandole un dolce bacio sulla guancia. Profumava di lavanda.
Apparentemente non aveva niente che non andava, poi si guardò intorno trovando la sedia a rotella. In quel momento il suo cuore perse un battito, ne era sicuro.
Ricollegò il precedente messaggio del ragazzo all'oggetto riposto in un angolo della stanza. Non poteva essere. Le accarezzò nuovamente il capelli, era così dannatamente bella persino mentre dormiva. I bellissimi capelli biondi le delimitavano il viso, rendendola una vera e propria principessa; la sua.
Poi, improvvisamente si ritrovò incollato con i suoi favolosi occhi azzurri, belli come il cielo sereno. Sembrava sorpreso di vederlo, e forse aveva ragione ad esserlo. Lui in quel momento si sarebbe dovuto trovare a Madrid. Ma aveva preferito prendere e andarsene.
Non sapeva cosa fare, aveva il timore di poter dire la cosa sbagliata. Di certo voleva tutto tranne che farle del male.

; - Che ci fai qui? Tu dovresti essere a.. - chiese irrompendo il fastidioso silenzio creatosi, ma poi subito interrotta dallo stesso spagnolo.

; - A Madrid. - concluse al suo posto. - Ho saputo dell'incidente e sono tornato subito appena ho potuto. -

Le labbra della ragazza si piegarono formando uno strepitoso sorriso a 32 denti, il quale fece sorridere anche lui.

; - Grazie.. - si limitò a dire distruggendo quella poca di distanza con un abbraccio.

Gli mancava ritrovarsi le sue esile braccia stringergli il petto, e sentire il suo profumo addosso. Non sapeva cosa gli stesse succedendo, il suo cuore gli batteva all'impazzata ogni volta che la vedeva, era una sensazione stana ma non del tutto nuova. Lui amava Paulo, ma con lei stava bene.

; - Che mi racconti? - domandò, accortasi dello sguardo rivolto verso la carrozzella.

; - Fa tanto male? - sussurrò accarezzandole le gambe.

Non disse nulla, una lacrima rigò il suo bellissimo facendolo sentire terribilmente in colpa. Scosse il capo continuando a restare in silenzio.

; - Scusami.. non volevo farti piangere. -

; - Tranq.. Tranquillo. Devo solo abituarmici.. - singhiozzò rivolgendogli un tenero sorriso.

La vibrazione del suo cellulare attirò la sua attenzione; un nuovo messaggio.

Messaggio da Maria.
Perché sei sparito senza dire niente?

Dannazione, ci mancava solo lei.
Alzò gli occhi al cielo e sotto lo sguardo incuriosito di Amanda rispose.

Messaggio da Álvaro.
Pensavo di essere stato chiaro con te. Tu per me vali meno di zero, non sonno obbligato a riferirti tutto.

Messaggio da Maria.
Stronzo.

Messaggio da Álvaro.
Troia.

; - Chi è? Sembri scocciato. - chiese portando una mano davanti al viso ridendo.

; - La mia ex, Maria. - rise a sua volta.

; - E cosa vuole questa da te? -

Troppe domande, sembrava di essere in un tribunale. Mancava solo il giudice.

; - Ci siamo rivisti a Madrid dopo tanto tempo, crede che sia venuto per lei.  Ma le ho detto di essere fidanzato. -

; - Oddio, quindi tu e il nanetto vi siete messi insieme? -

Sì e no? Non ne avevano ancora l'occasione per poterne parlare..
Doveva parargli il culo, altrimenti avrebbe potuto scoprire tutto. Quella donna era capace di qualsiasi cosa, persino di compiere le gesta più inaspettate. Poteva mettere in pericolo la sua carriera calcistica, giusto per vendicarsi un po'.

; - Veramente io.. - abbassò lo sguardo sulle proprie mani mordendosi nervosamente l'interno guancia.

; - Tu? -

; - Le ho detto di essere fidanzato con te.. Ma ti prego, lasciami spiegare.. -

La diciannovenne sgranò gli occhi assumendo un'espressione alquanto divertente.

; - Tu cosa? -

; - Se avesse saputo di me e Paulo, sarebbe stata la fine. Quella donna è il diavolo in persona. - gesticolò facendo ridere la ragazza.

; - Ho capito, ti reggo il gioco. -

; - E brava la mia pequeña. Almeno finché non me ne vado. -

; - Che? Tu non te ne vai.. - scosse il capo fiondandosi tra le braccia dello spagnolo.

; - Devo piccola. - sussurrò al suo orecchio stringendola a se.

Purtroppo doveva, anche se a malincuore.

; - Non puoi lasciarmi da sola. Ho bisogno di te.. - mormorò sfregando il viso contro il petto del ragazzo.

Dannazione lasciare quella città sarebbe stata più dura di quanto potesse pensare. Si stava sentendo uno schifo. Il suo cuore gli diceva di restare, ma il cervello puntualmente gli ricordava le parole dette da Isco ; 'Non importava quanti soldi la tua società sgancerà, non rinunceranno mai a quel contratto. Ti porteranno via da lì Álvaro comunque. '

; - Non sono io a decidere mi pequeña. - sussurrò accarezzandole i capelli mentre una lacrima rigò il suo viso.

Alzò lo sguardo verso l'orologio notando di essere nettamente in ritardo. Posò una mano sul suo mento invitandola ad alzarlo in modo da far incrociare i loro occhi.

; - Devo andare. Ci vediamo domani, va bene? -

; - Me lo prometti? -

; - Promesso. -

Le labbra della giovane si piegarono formando uno strepitoso sorriso a trentadue denti. Premette le sue labbra contro la pelle della ragazza lasciandole un bacio sulla fronte.
Avanzò verso la porta, chiudendola subito dopo. Prima di andarsene da lì doveva parlare con il medico di Amanda, serviva il suo consenso per poter mettere in atto il proprio piano.

[...]

Il respiro caldo di Paulo premeva sulla sua pelle, riscaldandolo. Ad ogni suo tocco, sentiva una scarica elettrica attraversargli il corpo. Quello che provava lui nei confronti dell'argentino non era più semplice amicizia, era amore. Ed ora ne era nettamente sicuro.
Avrebbe voluto raccontargli tutto, dall'incontro con Maria alle parole dette da lo spagnolo. Gli sarebbe piaciuto spiegargli il perché di quella improvvisa partenza. Desiderava raccontare al mondo interno la verità, mostrargli la sua vera natura.
Ma non si può avere tutto dalla vita. Doveva tacere e continuare a tenere tutto dentro; sarebbe stato meglio per entrambi.
Una notte focosa e piena di passione era pronta per bussare alla loro porta.

SpazioAutrice; LA STORIA NON È SUO DYBATA SIA BEN CHIARO. Questo è solo un momento di passaggio, e un periodo di confusione che Álvaro ha.
Presto si risolverà tutto muahah.
Paulo è stato convocato per sabato  sera, come sono felice. Mi mancava vedere quel nano in campo. Speriamo bene, sempre e comunque forza Juve.
Ricordatevi le stelline, sono gratis!
@Clara.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora