; One last time.

649 45 13
                                    

Paulo Dybala

Ventottesimo giorno.

Quei due erano dei disastri talmente grandi che solo insieme potevano salvarsi. E per quanto provassero a rimanere divisi qualcosa glielo impediva. Come se una potente calamita lì attirasse, gli opposti si attraggono ma spesso amano i propri simili. Inseparabili.
Si completavano a vicenda, come l'ape con il fiore la quale senza esso non potrebbe vivere. Il miele e l'orso, la ninfa e la pianta.
Non avrebbe mai immaginato di perdere la testa per qualcuno del suo stesso sesso, non dopo la relazione andata a male con Antonella. Álvaro l'aveva fatto ricredere, gli aveva fatto capire che dopo la tempesta c'è sempre il bel tempo. Aveva persino iniziato a vedere il mare in quegli occhi marroni, e si sà quando accade è la fine.
Avrebbe potuto persino provarci a dimenticarlo, ma sarebbe stato quasi impossibile. Lo spagnolo era riuscito a fargli scoprire una nuova parte di se, e non poteva fingere che non fosse successo niente. Ormai si era rassegnato all'idea di riaverlo nuovamente nel suo letto, anche per un'ultima volta, sapeva del suo periodo non esattamente 'bello' perciò aveva preferito restarsene in disparte. Creargli altri problemi era l'ultima cosa che voleva.
Si era appena preparato per uscire, una bella corsa l'avrebbe sicuramente aiutato a distrarsi. Spalancò la porta ritrovandosi quelle fottute iridi color cioccolato davanti. Non ebbe nemmeno il tempo di aprir bocca che si ritrovò con la schiena a contatto con muro. Le labbra dello spagnolo combaciavano perfettamente con le sue, come se fossero state create appositamente per lui. Brividi di piacere percorsero la sua spina dorsale, gli era mancata quella sensazione. Accadde tutto così velocemente, gli sembrava di trovarsi in un sogno. Le mani morbide del numero 9 girovagavano sotto la sua maglietta curioso di trovare chissà cosa, fino a sfilarla completamente. Ripresero fiato incatenando i loro occhi per qualche secondo. Voleva contribuire anche lui a quel magico momento tanto valeva goderselo. Inarcò la testa da un lato lasciandogli una scia di baci sul suo collo, il suo punto debole. Lo sentì rabbrividire sotto il suo tocco, sorrise compiaciuto. Fece volare la t-shirt di Álvaro sul parquet proseguendo il suo lavoro. Prese una piccola porzione di pelle tra i denti assaporandola lentamente, succhiandola appena.

[...]

La voglia passionale oramai si era impossessata di loro e fermarli non era possibile. L'aria fresca di Torino invase la stanza facendo rabbrividire i due corpi posizionati al centro del letto.
Con gesta degno di un atleta entrò velocemente in lui provocandogli una scarica di piacere. Un ennesima volta i loro sguardi si incrociarono facendo sorridere uno dei due, lo spagnolo gli accarezzò il viso facendo ondeggiare il suo bacino mentre le spinte divennero pian piano più veloci e violente.
Un gemito di piacere fuoriuscì dalle sue labbra riempendo tutta la stanza.

[...]

Esausti si erano distesi sul letto lasciando che il silenzio si impossessasse nuovamente della camera da letto.

; - Mi dispiace. - mormorò.

; - Di cosa? - lo guardò sorpreso.

Era stato felice del fatto che per una volta fosse stato lo spagnolo a parlare e non lui. Avrebbe evitato di passare da scemo.

; - Di averti detto quelle cose ieri.. -

; - Non importa. -

Nonostante avessero fatto una gran male quelle parole - taglienti come il vetro - l'aveva già perdonato. Álvaro non era pronto per una relazione e forse non lo era nemmeno lui.

; - Senti Paulo, non sono venuto qui per questo. - fece una pausa indicando i vestiti sparpagliati a terra - Sono venuto per mettere in chiaro la situazione. Non voglio perderti come migliore amico. -

; - Nemmeno io. -

; - Prendiamoci una pausa, va bene? -

Trattenne una risata, ma una pausa da cosa? L'aveva detto anche lui; non esisteva nessun noi.

; - Come vuoi. - sospirò.

; - La smetti di fare il freddo e distaccato con me? - lo rimproverò il gigante guardandolo dritto dritto negl'occhi.

; - Cosa vuoi che ti dica, per me va bene. -

Lo spagnolo sorrise un'ulteriore volta avvicinandosi pericolosamente al viso del numero 21. Ogni qualvolta succedeva il suo cuore finiva con il perdere qualche battito, riacquistandolo subito dopo.

; - Lo ametto, sono tornato per un'ultima volta. Mi mancavano troppo le tue labbra. - ridacchiò rubandogli un ennesimo bacio.

Si strinsero in un abbraccio, uno di quelli che ti spezzano le ossa ma ti aggiustano il cuore. Era da tanto che non si abbracciavano in quel modo, e un po' gli era mancato farlo.

[...]

Amanda Allegri.

Di Russo lei non ne capiva assolutamente niente ma aveva deciso di andare lo stesso nonostante i rumorosi richiami da parte del padre. Se ci fosse stato Álvaro magari sarebbe stato più facile riuscire a decifrare qualcosa di quella lingua così strana. Ma non poteva sempre torturarlo con i suoi stupidi bisogni, anche lui aveva una vita sociale. Non girava di certo intorno a lei.
Doveva accontentarsi di Mauro, l'unico che in quel momento riuscisse a capire - almeno in parte - il suo dolore.
Il prete pronunciò qualcosa che alle sue orecchie risultò più incomprensibile delle precedenti parole, Mauro le fece cenno di andare. Il funerale si era appena concluso.
Alcune lacrime iniziarono a scenderle lungo le guance mentre con lo sguardo continuava a seguire la salma della madre allontanarsi sempre più.
Addio mamma.

; - Dobbiamo andare Amie, il volo ci sta aspettando. -

Annuì silenziosa stringendo la mano del fratellastro voltandosi un'ultima volta verso quell'auto. Ci pensò alcuni secondi; quello non era un addio si trattava solo di un momentaneo arrivederci. Si sarebbero riabbracciate, ne era sicura.
Ogni tanto guardava di sottocchio il ragazzo accanto a se, le sarebbe piaciuto sapere cosa in quel momento stesse pensando. Se fosse realmente dispiaciuto dall'improvvisa scomparsa della sua, loro, madre. O se semplicemente stesse fingendo. Voleva capire per qualche motivo avesse deciso di piombare nella sua vita proprio in quel momento. E perché non prima. Non gli stava particolarmente a genio questo era vero, ma magari conoscendolo meglio avrebbe potuto farsi un'idea di diversa di lui. Forse sarebbe persino riuscita ad apprezzarlo come fratello, forse.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Where stories live. Discover now