; No football thanks.

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Prologo
•••
Amanda Allegri

Spostò lo sguardo alla sua destra, e successivamente alla sua sinistra;calcio.
Non ne poteva davvero più di quello stupido sport, che a suo parere non aveva proprio niente di bello. Lo considerava quasi inutile.
Essere la figlia dell'allenatore Juventino, per qualsiasi altra persona sarebbe stato un sogno; ma per lei era incubo in piena regola.
Non possedeva una risposta valida per giustificare il suo odio nei confronti di quello sport; semplicemente non era nelle sue grazie.
Trovarsi davanti a uno degli uomini più importanti della società non risultava sicuramente nei suoi piani del lunedì pomeriggio. Ma nonostante ciò, decise di accettare, non voleva dare un dispiacere a suo padre. Sapeva quanto la sua squadra fosse importante per lui.
Incavallò le gambe sotto la sedia cercando di capire di cosa stessero parlando, o almeno ci provava.
Nuovi acquisti.
Non vennero elencati troppi particolari solo l'essenziale.
Controllò l'orologio esasperata, ma in quella dannata stanza il tempo non passava mai? Sembravano secoli.
La noia la costrinse ad alzare gli occhi al cielo, rimediandosi un'occhiataccia da parte del padre.

; - Può andare. - una voce difronte a lei interruppe i suoi pensieri facendole alzare lo sguardo.

Finalmente!

; - D'accordo, buona giornata signor Agnelli. - suo padre gli strinse la mano voltandosi quasi immediatamente verso di lei contagiandola con un dolce sorriso che ricoprì anche le sue labbra.

Rivolse un veloce saluto all'uomo che si trovava dinnanzi a lei e a tutto il resto del gruppo che la circondava, per poi aggrapparsi al braccio del padre e avanzare verso l'immensa vetrata che prendeva il nome di porta.
Prese una ciocca di capelli e l'avvolse intorno all'anulare, ci giocherellò un po' e poi la ripose dietro l'orecchio. Rivolgendosi all'uomo che l'aveva crescita parlo; - Allora, che si fa? - chiese radiosa e con un sorriso allegro impresso sulle sue rosee labbra.
Il Mister esitò alcuni secondi - forse in cerca delle giuste parole - poi rispose.

; - Amanda, so che non ami particolarmente il mio lavoro. E ciò che ti sto per chiedere non devi prenderlo come un obbligo, ma piuttosto come una opzione. - suggerì stringendole la mano.

Sapeva già di cosa stava parlando ma non disse nulla.

; - Ti andrebbe di venire a gli allenamenti di domani mattina? Mi piacerebbe solo farti conoscere le persone con cui lavoro, e che alleno. - riprese il suo discorso rivolgendole un sorriso speranzoso.

; - Accetto. - affermò sicura.

Detestava quel gioco, questo era vero, ma quella mattina forse l'avrebbe aiutata a capire un po' di più quello sport che hai suoi occhi appariva così strano. Venne intrappolata in un abbraccio, uno di quelli dove si rimane prigionieri e non vi è via di fuga. Si strinse al petto del padre socchiudendo appena gli occhi lasciando che quell'inebriante profumo - che lui adorava mettere - le invadesse le narici.

Rimasero abbracciati per alcuni secondo finché - accortosi dell'ora - prese dal suo taschino le chiavi e tornarono a casa.

•••

Primo giorno.

Un raggio di sole invase la sua stanza senza preavviso, svegliandola di netto.
Chiuse la sua mano in pugno e lentamente vi si strofinò gli occhi.
Guardò il soffitto sbattendo le ciglia confusa; doveva essersi addormentata in auto.
Svogliatamente tolse le coperte di dosso controllando l'orario, da poco la lancetta dei minuti aveva sorpassato il quindici e quella delle ore sostava sulle otto.
Tempo per farsi una bella doccia e poi preparasi per gli allenamenti.
Si diresse nel suo minuscolo bagno, e lentamente sfilò il pigiama rimanendo in intimo. Tolse anche quello rimanendo completamente lasciando che il calore della stanza le accarezzasse il corpo.
Svitò la manovella, lentamente piccole gocce fuoriuscirono dall'imboccatura diventando piano piano sempre più uniformi. Rabbrividì sotto il tocco dell'acqua la quale - velocemente - scivolava lungo il suo corpo quasi perfetto.
Richiuse il rubinetto avvolgendo un soffice asciugamano all'altezza del seno. Sì avvicinò al suo imponente - ma non troppo - armadio dal quel prese l'intimo in pizzo e un paio di leggins neri.
Li infilò poi si guardò intorno tentando di ricordare dove l'avesse messa.

Days - Resta anche domani ; Álvaro Morata.Место, где живут истории. Откройте их для себя