"Fa come ti pare." - uscì dalla stanza, convinta che lui la stesse seguendo, ma quando si accorse che non era così girò i tacchi e si affacció sulla soglia.

Lo trovò intento a leggere un depliant sul piccolo tavolino che c'era sotto la grande finestra della stanza.

" Se proprio ti piace tanto questo posto, sotto c'è l'auto. Potrei investirti... così rimarresti tutto il tempo che vuoi." - sorrise perfida.

Beck si voltò, sistemandosi bene in spalla lo zainetto.

" È una proposta molto allettante, ma sai com'è... e poi oggi dobbiamo organizzare una sorpresa e non vorrei mai lasciar fare tutto ad una povera ragazza infortunata." - disse con tono drammatico, quasi sembrava dispiaciuto di non poter rimanere di più.

Uscì dalla stanza superandola, lei lo seguì, camminando immersa nei suoi pensieri. Prima di uscire allo scoperto nel parcheggio dell'ospedale, indossò i suoi occhiali da sole scuri, alzando fino a coprire la bocca il foulard che portava al collo.

" Sembri una terrorista così." - la prese in giro l'attore, allontanandosi dal banco reception dove aveva appena stretto la mano all'anzianotta infermiera che aveva fatto firmare le carte d'uscita a Jade.

"Sta zitto." - borbottò con la voce ovattata dal tessuto nero della sciarpa.

Uscì fuori, avvistando subito la vecchia GTO gialla del suo ex ragazzo. Scacció via scuotendo la testa le migliaia di ricordi che si stavano velocemente affollando nella sua mente e s'incamminó a passo veloce, ignorando il fatto che Beck fosse ancora nell'edificio.

Arrivata in macchina, si sedette facendo attenzione. Era ancora piuttosto debole e alcuni movimenti, se pur molto semplici, le causavano dolore. Afferrò il cellulare, scorrendo con il dito, visualizzando distratta le notifiche. Udì il rumore di una portiera sbattere, intuì perciò che Beck dovevano essere entrato in auto.

" Certo che però sei proprio ossessionata da quel telefonino. Non hai imparato nulla dalla lezione di Sicowitz?" - il tono petulante con cui l'aveva in un certo senso sgridata la infastidí non poco.

" Disse quello che scrive ancora come una teenager in preda agli ormoni." - rispose atona, senza guardarlo e continuando a fissare lo schermo, con la schiena leggermente ricurva verso il basso.

Lui sbuffó. Doveva sempre avere l'ultima parola! Era-

Era Jade.

E questo per lui era la cosa più importante.

" Prima di andare a prendere le bambine devo passare un'attimo da casa e farmi una doccia decente." - informò sbuffando il ragazzo, che nel frattempo aveva messo in moto e stava già facendo manovre per uscire dal parcheggio.

Si accasció sul sedile, muovendo un braccio per pigiare con il dito il tasto di accensione dello stereo.

"Va bene."

Una canzone familiare a entrambi cominciò, il volume non era altissimo... Beck a differenza di Jade non amava la musica ad alto volume.

" Dire Straits... chissà come mai lo aspettavo." - fece la ragazza, sorridendo appena.

" È il mio gruppo preferito." - rispose giustificandosi lui, alzando le spalle.

" Lo so."

Ti conosco.

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"Hai finito?!"

Beck la chiamò dal salotto dove si era accomodato.

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