~1~ Los Angeles

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Premessa: Ho iniziato a scrivere questa storia molto tempo fa, quindi mi scuso per i mille errori e per la banalità iniziale. Con il tempo sono cresciuta anche nella scrittura quindi spero che l'inizio non vi demoralizzi e che andiate avanti con la storia.

Detto questo, buona lettura.

~~

Avete presente quel dolce suono che accompagna le mattine scolastiche? Che da la carica giusta per ricominciare un intenso anno scolastico?

Perfetto... la fonte di quel suono è appena volata fuori dalla mia finestra.
Ma ovviamente non poteva cadere a terra e rompersi in mille pezzi! No!! Doveva per forza impigliarsi tra i rami di quello stupido albero e continuare a suonare.
Stupida sveglia....
Dopo ore passate a imprecare contro questo stupido sistema scolastico e contro la mia amata sveglia, mi alzai dal mio caro lettuccio.
Mi feci una doccia veloce e per il primo giorno di scuola decisi di indossare un paio di jeans azzurri aderenti ed una maglia larga bianca a mezze maniche con una scritta sul petto in nero "Music". Lasciai i capelli rosso scuro mossi e mi truccai con un po' di correttore, una semplice linea di eyeliner, mascara e rossetto rosso.
Indossai degli stivaletti bianchi e scesi al piano inferiore con lo zaino a tracolla in spalla.
Aprì il frigo e presi del succo di frutta all'ananas. Lo versai in un bicchiere e lo bevvi velocemente. Controllai l'ora e vidi che mancavano 15 minuti all'inizio del nuovo anno scolastico alla nuova scuola.
Presi le chiavi e uscì velocemente di casa. Corsi fino alla fermata dell'autobus e puntualmente arrivò dopo pochi minuti.
Salì e mi sedetti in un posto libero.
Mia madre?
Famosa donna d'affari. Sempre e dico sempre fuori casa. Si e no viene a trovarmi una volta ogni otto mesi. Settimanalmente mi manda qualcosa per mantenermi. Di questo non posso lamentarmi.
Prima vivevo a Miami, in Florida. Ma Lei ha insistito a farmi trasferire qui in California. Dicendo che così sarebbe venuta a trovarmi più spesso.
Si certo...

Mio padre?
È morto quando avevo due anni.
Incidente stradale.
Non ricordo nulla di lui.

Avevo anche un fratello maggiore, Alec.
Non ho sue notizie da quando avevo otto anni. Puff scomparso.
Non so nemmeno se è vivo o morto.

Ma lasciando stare la mia patetica vita.

Dopo un interminabile tragitto arrivai finalmente nel mio nuovo carcere minorile.
Esternamente non è male.
Scesa dal bus mi ritrovai in un immenso cortile con una fontana al centro. C'erano amici che si riabbracciavano, scattavano foto, parlavano.
Entrai nell'edificio e chiesi ad una cinquantina di bidelli, dove fosse la segreteria... tutti molto gentili... davvero....
Dopo aver girato mezzo istituto finalmente la trovai. Entrai e ad accogliermi trovai una signora bassina e robusta un po' anziana.
"Hai bisogno di qualcosa cara?" Mi chiese con voce gentile.
Ohh, finalmente una persona educata in questa scuola.

"Si sono una nuova alunna" dissi avvicinandomi alla scrivania.

"Oh si, mi avevano avvisato. Vieni tesoro" disse la signora scortandomi nell'ufficio del preside.
Entrai e dietro una scrivania vidi una donna abbastanza giovane.

"Benvenuta. Io sono la preside Smith." Disse la preside porgendomi la mano che prontamente strinsi.

"Ariet Johnson" mi presentai.

"Tra poco dovrebbe arrivare la signorina Davies. Le mostrerà l'edificio scolastico. Questo è il suo nuovo orario. Spero che si ambienti nel migliore dei modi." Disse porgendomi il foglio con gli orari. La ringarziai e subito dopo entrò qualcuno dalla porta. Mi girai verso essa e sulla soglia vidi un ragazzo chilometrico, con dei Jeans attillati neri, una maglia bianca che lasciava intravedere i muscoli più che scolpiti e qualche tatuaggio, nel braccio destro reggeva una giacca in pelle nera. Alzando il viso incrociai due occhi azzurro ghiaccio. Due bellissimi occhi di ghiaccio. Zigomi perfetti, labbra carnose e capelli nero corvino arrufati che ricadevano su quel viso perfetto.
Penso di star sbavando.

!SOSPESA! Bad LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora