Capitolo 5.

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"Fidati di me, quando sarai a pezzi e vorrai crollare, tu fidati di me: che se crolli io raccolgo i pezzi e li rimetto insieme"

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"Beer"-dice avvicinandosi ancora a me. Io continuo ad indietreggiare fin quando le mie spalle non toccano il freddo muro del corridoio della mia scuola.

"Sai Alexander"- dico sottolineando il suo secondo nome, ricordo che odiava essere chiamato così, infatti, non per questo da piccolo quando lo chiamavo così piangeva e andava dalla mamma... -"Mi dispiace fare ciò... Anzi..."- mi avvicino a lui e sorridendo gli butto il palloncino in testa facendo così scorrere tutta l'acqua sul suo magnifico corpo.-"Non mi è dispiaciuto affatto"- e dicendo ciò inizio a sorridere ma la mia risata si ferma appena dell'acqua gelida scorre su tutta la mia testa fino ad arrivare al mio corpo, ormai bagnato. Alzo lo sguardo e incontro quegli occhi marroni che da piccola mi davano sicurezza "Beato chi può vedere i tuoi occhi tutti i giorni" avrei voluto dire ma non riesco a spezzare questo silenzio che si è creato tra di noi. Dopo svariati minuti Cam ritorna sulla terra e dandomi un altro sguardo va via lasciandomi qui, sola, in questo corridoio ormai vuoto, dove non c'è neanche la bidella. Mi risveglio dall'incantesimo dei suoi occhi e correndo per l'ultima volta nei corridoi di questa prigione esco sorridente urlando-"Ci si rivede tra 3 mesi prigione".

Dopo svariati minuti ci fermiamo e pian piano la gente inizia ad andarsene così salutando Alison e Hope e tutti i miei compagni di classe, esco dal cancello della scuola e quando sto per attraversare la strada per tornare a casa, una macchina si ferma e abbassando il finestrino vedo il viso di papà.

"Papà, come mai qui?"-dico entrando in macchina e dandogli un baco sulla guancia lui parte a tutto gas.

"Oggi si mangia in pizzeria"-dice sorridendo e dopo il mio urletto di approvazione arriviamo in pizzeria. Entriamo e papà si avvicina al cassiere.-"Scusi abbiamo prenotato un tavolo per 7 a nome Beer, puo gentilmente dirmi dove posso trovarlo?"

Wait, wait, 7 (?) perché prenotare un tavolo da sette? Provo a chiedere a papà il perché del tavolo ma non ha il tempo di rispondere che una voce familiare, ma tanto familiare ci chiama. Mi giro verso la donna che ci chiama e solo ora mi accorgo che si tratta di Cris, nonché madre di Ariana e di coso... Mi avvicino a lei per educazione e la saluto calorosamente. Poi mi avvicino a John, nonché suo marito e lo saluto con una stretta di mano e infine saluto Ariana con un abbraccio. Mi siedo a tavola e anche papà fa cosi, ordiniamo la pizza e alla fine dell'ordine nessuno spiccia parola così rompo il ghiaccio.

"Cè qualcosa che dovete dirci?"-dico guardando prima i miei genitori e poi i Dallas, che sentendo questa frase scuotono il capo, ma io so che devono dirci qualcosa, è sempre stato così, anche da piccoli, quando i nostri genitori dovevano dirci qualcosa sul prossimo viaggio da fare tutti insieme, organizzavano una pizza, per dare la notizia il più felicemente possibile, ma allora non serviva dato che a noi ragazzi ha sempre fatto piacere andare in vacanza tutti insieme. Già.. parliamo però di 4,5 anni fa, ora è cambiato tutto. Guardo Cameron che sta col cellulare in mano, mentre Ariana mi guarda con paura. Ho paura che stia pensando alla mia stessa cosa e non mi piace affatto.-"Sputate il rospo, ora."-dico guardandoli storti. Nessuno apre bocca, nessuno ha il coraggio di guardarmi in faccia e dirmi che cazzo hanno fatto. Mio dio...

"Okay, meglio se glielo dico io"-dice Cris guardando mamma negli occhi per poi annuire, dopodiché il suo sguardo si posa su di me e agitata inizia a parlare.-"è da molto che non facciamo qualcosa insieme, e ieri tua madre... Margaret mi ha chiesto di fare un viaggio tutti insieme, ovviamente io le ho detto di si, ma poi mi sono ricordata che tu e Ariana dovete andare a Los Angeles con i vostri amici e ne abbiamo parlato... Siamo arrivate a una conclusione alla fine"-e mi sembra ovvio. Guardo mamma che per tutto il tempo non ha fatto altro che guardare il suo piatto vuoto e mi guarda sorridendo debolmente, giuro che se mi dice che il viaggio è annullato io la odierò a vita. Riporto lo sguardo su Cris che continua il discorso, intanto da sotto il tavolo Ariana mi stringe la mano, la posso capire... Era il nostro sogno quello di partire per LA e se non partiamo giuro che farò casino qui dentro.-"Ebbene, andremo tutti insieme a Miami, al centro di Miami, a passare l'estate lì, però, solo per due mesi staremo a Miami perché l'ultimo mese, nonché ad agosto voi due raggiungerete i vostri amici"

Ditemi che stanno fottutamente scherzando, guardo Ariana che per tutto questo tempo è stata zitta e guardandomi negli occhi mima con le labbra un "stanno scherzando vero?"

"Ditemi che è tutto uno scherzo. Papà dì qualcosa! Sai da quanto aspetto anzi, aspettiamo questo viaggio! Lo stiamo dicendo da quando siamo piccole! E in più abbiamo già fatto i biglietti e non possono essere rimborsati!"

"In realtà ti sbagli"-dice mamma prendendo parola-"I biglietti sono rimborsabili eccome e poi abbiamo già deciso, le tue amiche sono anche state avvisate, glielo abbiamo detto io e tuo padre oggi, in realtà solo ad una ma vabbè..."-ecco spiegato il comportamento strano di Alison-"Si parte domani quindi è inutile ribattere. Già è tanto che ci andate per un solo mese."

"Ma sei fottutamente seria?!"- dico alzando un po' la voce-"Almeno Cris ha pensato a sua figlia, ha pensato al fatto che doveva partire per Los Angeles, ha messo al primo posto la felicità di sua figlia. Tu invece no, hai preferito fare sto viaggio, per fare cosa poi? Per farmi cambiare idea su sto stronzo al mio fianco?"-dico indicando Cameron che chiamato in causa posa il cellulare e inizia ad ascoltare la discussione- "Che poi, dovrei pure viverci 2 mesi con lui?! Ma state scherzando? Cris, John, Ari, con tutto il bene che vi voglio, io non vengo, col cazzo che parto con lui."- e dicendo ciò mi alzo da tavola e dando spallate a gente esco da quella pizzeria andando verso casa.

"Aspettami Madison"-dice Ariana correndo verso di me, mi fermo e girandomi noto dal suo sguardo che è triste così senza un motivo l'abbraccio a me, so che sta male quanto me, so che voleva fare quel viaggio quanto me, ma non si può fare più niente.-"Sai, sono però felice"- dice alzando la testa, mi stacco dall'abbraccio e guardandola negli occhi la incito a continuare-" staremo insieme lo stesso anche se per conto nostro, però guarda l'aspetto positivo, poteva capitarci di peggio, potevamo anche stare tre mesi a Miami invece ci hanno concesso l'ultimo mese libero per andare a Los Angeles."

Dopotutto non ha torto, anzi, ha ragione. Le sorrido e insieme ci dirigiamo a casa sua, dato che mi ha invitata da lei sia per pranzare e sia per aiutarla nell'impresa con le valigie, mentre io avevo già le valigie pronte per andare a LA ma vabbè...

"Comunque ora invito anche Alison e Hope, così almeno non saremo sole" le sorrido. Una volta arrivate fuori casa sua vedo già la macchina dei suoi fuori casa, ciò vuol dire che non hanno pranzato neanche loro, quindi presumo che pranzeremo tutti insieme, e quando dico "tutti insieme" mi riferisco anche a quello stronzo di Cameron.. Ah, prevedo una giornata stra lenta e stancante. Perché non mi succede mai qualcosa di bello?!

Let me love you.  || Cameron Dallas. ( #Wattys2016 )Where stories live. Discover now