Capitolo 2.

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"Erano nati e cresciuti nella stessa città, circondati dalle stesse mura, calpestando le stesse pietre, osservando le stesse stelle accomunati dalle medesime abitudini, chi più chi meno. Si conoscevano come fratelli eppure crescendo cominciavano a vedersi con occhi diversi"

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Tutte e tre entriamo in classe ma quando entro vedo Alexa a spalle al muro con Cameron che le sta baciando il collo, ma siamo seri?! Cioè, tre minuti fa, anzi cinque secondi fa stavano fuori con noi e ora stanno dando spettacolo davanti a mezza classe?! Rimango imbambolata ad osservare quei due finché con decisione mi dirigo all'ultimo banco , nonché al mio banco, sbatto lo zaino sul banco e solo a quel punto attiro l'attenzione di quei due, e non solo la loro, ma anche della classe che guarda la scena con interesse. Alexa non dà peso al mio comportamento che subito si avvinghia alle labbra di Cameron, no ma dico io, i problemi che affliggono questa ragazza quali sono?! Anzi, i problemi che affliggono Cameron quali sono! Cioè sà che dopo verrà scaricato, ma allora perché gioca allo stesso gioco di Alexa?! Irritata dal comportamento di questi due individui picchietto con un dito, la spalla di Cameron che infastidito si volta.

"Siete pregati di fare queste cose fuori di qui, questa è una scuola, non un night club."- Cameron resta allibito dal mio comportamento mentre Alexa continua a sbuffare e a incenerirmi con lo sguardo, ma io non faccio caso alle sue occhiate dato che sto osservando Cameron che continua a guardarmi incessantemente. Ricordo ancora quando incontrai quegli occhi color nocciola... Ero piccola, avevo 5 anni quando i miei genitori ospitarono i Dallas, a casa nostra per una cena, mamma mi avvisò che avevano un figlio maschio di nome Cameron, che aveva la mia età e poi mi disse che avevano anche una figlia più piccola di me, di qualche anno, se io allora avevo 5 anni lei ne aveva 4. Diventammo amici, poi migliori amici, ma non so precisamente il perché, un giorno mi ignorò, io credevo che solo quel giorno l'avrebbe fatto, ma in realtà mi sbagliavo... Dall'inizio del primo liceo mi ignorò e da allora non ci parliamo più, non capisco ancora perché lo fece e lo fa ancora oggi, ho sempre provato a chiedergli spiegazioni, ma lui non mi ha mai spiegato, ha sempre fatto finta che io non esistessi e questa cosa mi faceva male, davvero male, ma col tempo ho imparato a fregarmene.

"Se non vi dispiace, noi dovremmo cominciare la lezione dato che tra poco verrà il professore quindi caro Cameron"- dico guardandolo negli occhi, cosa che fa pure lui-" Vattene dalla nostra classe."- Eh già, sto in classe con Misssonofiga. Cameron non si muove di un centimetro continua a mantenere lo sguardo fisso nei miei occhi mentre Alexa cerca di attirare l'attenzione del ragazzo, ma invano.-" Entro oggi grazie." Cameron non mi risponde ovviamente, cosi attiro l'attenzione della sua ragazza che non mi calcola minimamente, cosi sconfitta raggiungo le altre che stanno ancora fuori classe per ammirare la scena, ma non ho neanche il tempo di farlo che vengo colta di sorpresa dato che Cameron, per la prima volta nella sua vita dopo, 3 anni mi ha parlata.

"E se non volessimo farlo?!"- mi fermo e girandomi, lo guardo negli occhi, non ci credo che Cameron Dallas mi sta rivolgendo la parola dopo 3 anni! Lo osservo per capire se sia stato lui a parlare oppure se è stata la mia immaginazione che mi sta giocando brutti scherzi, ma quando mi guardo attorno e vedo tutti radunati a cerchio intorno a noi capisco che Cameron per davvero mi ha rivolto la parola. Mi giro per guardare le mie amiche che hanno gli occhi sgranati, proprio come me.-" Che c'è Beer? Hai perso la lingua?"- e dicendo ciò si allontana da Alexa per dedicare la sua attenzione a me. Sorrido beffarda, sapendo già come rispondere e guardandolo negli occhi inizio a parlare.

"In realtà io la lingua l'ho sempre avuta a differenza tua che non mi hai rivolto la parola per... 3 anni?"- gli sorrido beffardamente e continuando a guardarlo continuo il mio discorso mettendolo in ridicolo davanti a tutta la mia classe-" Perché l'hai fatto? è questa la domanda che si sono sempre fatti tutti, tra cui io. L'hai fatto per un fatto di popolarità Dallas?"- lo vedo irrigidirsi, che c'è Cam, hai i sensi di colpa? Ben ti sta.-" Hai avuto sempre timore di me ecco perché non mi hai mai rivolto la parola, perché hai paura che io possa rovinare la tua reputazione vero? Che possa dire a tutti che da piccolo mi amavi? Oppure che da piccolo hai avuto il palo dalla sottoscritta?"- continuo il mio discorso ma vengo fermata da Cameron che mi prende e mi sbatte al muro violentemente provocandomi dolore alla nuca, lo guardo negli occhi e vedo il suo viso farsi rosso, dalla rabbia. Tutta la mia classe sta guardando la scena senza dire niente, si vede proprio che hanno paura di Cameron, dio che cagasotto. Mi concentro su Cameron e provo ad aprire la bocca ma prima che possa farlo mi precede parlando lui.

"Zitta"

"Oppure? Che fai? Chiami la mamma come facevi da piccolo quando ti chiamavo..."- non riesco a finire la frase che Cameron posa la sua mano sulla mia bocca facendomi cosi stare zitta. Provo a togliere la sua mano dalla mia bocca ma lui con la sua mano sinistra mi blocca i polsi.-"Lasciami"-sussurro facendo si che mi possa sentire solo lui, ma lui non parla continua a fissarmi, e non c'è luogo in cui io posa poggiare i miei occhi senza che il tuo ricordo faccia ancora cosi male... Reprimo le lacrime che stanno quasi per scendere e riprendendo coscienza e coraggio, mi tolgo dalla presa di Cameron e senza pensarci due volte gli sferro un calcio destro li dove non batte il sole. Tutta la classe sgrana gli occhi tra cui anche Alexa che mi sta letteralmente uccidendo con lo sguardo, sta per avvicinarsi a me ma viene fermata dal professore di fisica che entra in classe, oh oh.

"Chi è stato?!"- il professore non ha neanche il tempo di finire la frase che Alexa, da buona amica che è mi indica incolpandomi,cosi il professore gridando dice-" Beer, accompagna immediatamente Dallas in infermeria, dopodiché entrambi dal preside."- e dicendo ciò tutta la classe si va a sedere, do uno sguardo veloce alle mie due amiche che mi guardano dispiaciute, gli sorrido e prendendo per un braccio sto stronzo, vado in infermeria.

Let me love you.  || Cameron Dallas. ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora