"Mi dispiace deluderti, ma anche a me piace leggere ed adoro il libro che hai in mano." - disse sorridendo sbruffone Beck.

Lei chiuse di scatto il volumetto tutto rovinato che aveva in mano, sbuffando.

"Beh, sembra che abbiamo qualcosa in comune Oliver." - sussurrò guardandolo fisso negli occhi.

"Ovvero?" - domandò lui sedendosi accanto a lei sulla panchina verde.

"Questo è il mio libro preferito."

"Ottima scelta direi."

"Io faccio sempre ottime scelte." - detto questo Jade si alzò e s'incamminò verso la classe di recitazione.

Dopo quella discussione il suo libro era scomparso per un paio di giorni finché non lo aveva trovato poi nel suo armadietto e dentro c'era il bigliettino stropicciato che ora teneva tra le dita magre. Con la sua calligrafia sconnessa e disordinata Beck le aveva scritto il suo primo invito ad uscire con lui, citando una delle frasi preferite della ragazza dette dal protagonista del libro. Fu così che avevano cominciato a uscire insieme. Le sembrava di essere tornata a quel periodo. Lei che continuava a rifiutare Beck e lui che non la smetteva di provare. Era strano come la vita fosse tutta un ciclo di avvenimenti che, inevitabilmente, si sarebbero ripetuti all'infinito, dandoti sempre quella sensazione di déjà-vu. Per un momento ebbe l'impulso di gettare via il foglietto come aveva fatto con il ciondolo, ma non ce la fece. Lo infilò tra le pagine 161 e 162, proprio dove lo aveva trovato la prima volta, poi prese il volume e lo mise con cura nel trolley tra i maglioni di lana scuri in modo da non rovinarlo. Chiuse la cerniera della valigia, posandola per terra e avviandosi verso la cucina.

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"E potresti prenotare il volo per San Diego perfavore?"

"Certo signorina Vega."

"Oh andiamo Bart, ti ho detto mille volte che puoi chiamarmi Tori!" - lo risprese la ragazza sorridendo.

"Va bene Tori." - acconsentì l'ometto paffuto accanto a lei, spingendola poi nella stanza che avevano di fronte dicendo che aveva bisogno di riposare e di non preoccuparsi di nulla perché avrebbe pensato a tutto lui.

Tori chiuse la porta della suite dove alloggiava, buttandosi sul letto con un verso sfinito, la testa che piano piano affondava nel cuscino . Mosse il braccio a tentoni cercando di afferrare il cellulare posato lì da qualche parte. Una volta che lo ebbe trovato si voltò sulla schiena iniziando a armeggiare con il suo peraphone di ultima generazione.

|Chiamata persa da:
Andrè

Il messaggio lampeggiò sul display. Decise di richiamarlo per vedere cosa voleva. Andrè le mancava tanto, tutte le avventure passate con lui erano impossibili di dimenticare. Si portò il cellulare all'orecchio.

-Pronto? - la voce di assonnata di Andrè le giunse piano all'orecchio.

-Andrè? Sono Tori! - esclamò la ragazza - ti disturbo, stavi dormendo?

- Beh, qui è l'una di notte, vedi tu. - farfuglió lui.

- Oh mio Dio scusa! - squittì Tori, coprendosi la bocca con la mano. - stacco subito è solo che avevo trovat-

Skinny LoveWhere stories live. Discover now