87- You're my light

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Non appena Axel fece il suo ingresso in doccia, cominciai a schizzargli tutta l'acqua bollente che usciva potentemente dal doccino.

Axel: davvero? Vuoi sfidarmi a questo gioco?! E va bene, preparati a perdere! -scherzò.
Io: mhmh.

Axel mi tolse dalle mani il doccino e cominciò a spruzzarmi l'acqua addosso, però gelata.

Io: NONO, Axel ti prego, l'acqua fredda no!
Axel: mi dispiace amore, ma te la sei proprio andata a cercare! -continuò con la sua tortura.

Cercai in ogni modo di sfuggirgli, ma alla fine tutti i miei tentativi di contrastarlo si rivelarono inutili, perciò non potei fare altro che accettare la resa.

Io: va bene, va bene, mi arrendo! Hai vinto tu
Axel: ti sei già arresa?
Io: detesto l'acqua fredda, non sopporto proprio il freddo in generale
Axel: quindi adesso.. -allontanò il doccino- ..credi che potrei fare qualcosa per aiutarti a riscaldarti? -ridacchiò.
Io: non devi essere necessariamente tu a riscaldarmi eh. Potrei benissimo uscire dalla doccia e andare a vestirmi -ridacchiai.
Axel: però sai.. quest'alternativa non mi piace molto -ammise mentre posizionava lentamente le sue mani sui miei fianchi per avvicinarmi a sè.
Io: mhh.. davvero?

Cominciai a baciarlo, ma nel momento in cui Axel cercò di prendere il sopravvento mi staccai improvvisamente e lo lasciai lì, con uno sguardo confuso e insoddisfatto.

Io: invece a me piace molto -gli sorrisi.
Axel: tu non sopporti il freddo. Sai invece qual è una cosa che non riesco proprio a sopportare io?
Io: cosa?
Axel: quando i nostri baci vengono interrotti.

Quelle furono le ultime parole che sentii prima che Axel inclinasse con una certa velocità il suo viso per impossessarsi delle mie labbra. Io non opposi resistenza, preferii lasciarmi guidare dai suoi rapidi movimenti, tantomeno mi lamentai quando mi spinse contro le gelide piastrelle della doccia. Le nostre lingue, a differenza del bacio precedente, erano riuscite ad incontrarsi, ma nonostante ciò non smisero mai di cercarsi. Si muovevano senza un apparente schema, erano come pirati in balia di una tempesta: alla costante ricerca di un appiglio che potesse portarli in salvo, ma allo stesso tempo ancorati a quella nave che per loro rappresentava il tesoro più grande, che in quel caso era il nostro amore.
Spinsi il mio corpo contro il suo e cercai di instaurare un contatto il più ravvicinato possibile con lui: volevo che accarezzasse il mio corpo, che lo riempisse di baci e che lo tenesse ancorato al suo, il più a lungo possibile.

Axel: -respirò forte- ..ti amo.. -iniziò a baciarmi il collo.
Io: A-Axel~
Axel: di' che mi ami.. -la sua voce era roca, sembrava quasi un lieve sussurro.
Io: c-cosa?
Axel: ti ho detto di dirmi.. -le sue mani scesero lungo la mia schiena sino a fermarsi proprio sui glutei, che iniziò a palpare prepotentemente- ..che mi ami
Io: t-ti amo, Axel, ti amo da i-impazzire.. -sussultai.
Axel: ti amo anche io.

Continuò a stringere i miei glutei tra le sue mani e il mio respiro si appesantì inevitabilmente. Li lasciò andare poco dopo ma solo per tornare sulla mia schiena, più precisamente sul gancetto del reggiseno.
Si allontanò di poco con il viso per potermi guardare negli occhi. Mi stava chiedendo ancora il permesso e glielo concessi senza esitazione.

Volevo che andasse avanti..

Volevo davvero che lo facesse..

E lo fece.

Afferrò il ferretto e lo sganciò. Lentamente portò le sue dita sulle bretelline e le fece scivolare via lungo le mie spalle, fino a sfilarle del tutto dalle mie braccia e togliermi definitivamente il reggiseno. Rimase a guardarmi per un po' prima di risalire con le dita e cominciare a massaggiare il mio seno con gran delicatezza. Era molto delicato, li sfiorava appena. Era come se temesse di farmi male.

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeWhere stories live. Discover now