2- Without you all I'm going to be is incomplete

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Il mattino seguente mi svegliai nella mia nuova stanza.

Cavolo, allora non era stato tutto un sogno, era vero..

I raggi del Sole attraversavano delicamente le tende della mia finestra e mi illuminavano il viso. Di solito con il Sole si prospetta una bella giornara, perciò speravo davvero tanto che anche quella lo fosse.

Era ora di alzarsi e prepararsi per andare a scuola. Non sapevo neanche molto bene dove si trovasse la scuola, pertanto uscii di casa con largo anticipo, così se mi fossi persa, sarei riuscita comunque ad arrivare in orario. Dopo circa dieci-quindici minuti giunsi ai cancelli della Raimon, dove si trovava già una folla di ragazzi che, presumibilmente, aspettavano i loro amici prima di entrare o ragazzi che stavano già entrando. Mi veniva l'ansia al solo pensiero di dovermi avvicinare a quella folla da sola: e se fossi caduta di fronte a tutti? E se mi fossi scontrata contro qualcuno? E se avessi avuto un cattivo odore? Mamma mia, se ne sarebbero sicuramente accorti e avrebbero riso di me, o peggio, mi avrebbero additata come una persona da evitare.
L'ansia e la paura di poter fare una figuraccia mi congelarono sul posto, rimasi lì davanti ai cancelli per dieci minuti buoni, bloccata, senza muovere neanche un muscolo. Pensai che, forse, se avessi aspettato che tutti quanti entrassero, sarei potuta entrare senza fare brutte figure, perciò aspettai lì ferma, come un'ebete. Presi il cellulare, giusto per fare qualcosa mentre aspettavo, ma dopo neanche due minuti sentii un ragazzo urtarmi la spalla, involontariamente mi voltai e per un momento persi anche l'equilibrio, ma non caddi, riuscii a rimettermi in piedi.

Io: ma dove cavolo guardi?! Cerca di stare più attento!

Era un ragazzo con i capelli castani e una fascia arancione intorno alla testa. Pensai che normalmente le fasce si usassero per tenere i capelli in ordine, ma i suoi erano tutto fuorché ordinati, anzi, era un completo disastro: alcuni bottoni della camicia della divisa erano sbottonati, le scarpe erano slacciate e la fascia, beh, era quello che era.

Che soggetto..

XX: oh mio Dio, perdonami! Non volevo urtarti, ti sei fatta male?
Io: no, sto bene, grazie
XX: sei tu la ragazza nuova?
Io: sì, sono io
XX: -si inchinò per presentarsi- molto piacere, io sono Mark Evans, un tuo compagno di classe! Perdona le mie condizioni, vengo da una sessione individuale di allenamento, mi ero completamente dimenticato che avrei dovuto farti da guida. Ho fatto in tempo a farmi giusto una doccia, i vestiti li ho messi un po' a caso -si grattò la testa un po' imbarazzato, ridacchiando.
Io: oh, non preoccuparti Mark, non fa nulla
Mark: sarò la tua guida e compagno di riferimento per questi tuoi primi giorni alla Raimon. Se dovessi avere bisogno di qualsiasi cosa, puoi tranquillamente rivolgerti a me
Io: questa cosa mi dà un enorme sollievo. Sai, non sono un granché con le relazioni sociali
Mark: io invece sono un tipo molto estroverso, non vedo l'ora di conoscerti meglio.. scusami, il tuo nome è?
Io: oh, io sono Axera, Axera Wave
Mark: vedrai Axera, ti troverai un sacco bene in questa scuola. Adesso seguimi, te la mostro.

Durante il tour Mark mi spiegò dove si trovassero le varie aule e la mensa, mi indicò i bagni delle ragazze, la segreteria, la presidenza e la biblioteca, mi spiegò come funzionassero gli orari delle lezioni e argomenti di questo tipo.

Mark: e in più in questa scuola ci sono tantissimi club sportivi e culturali, dal club di atletica o basket al club di scacchi o di scienze. Io, per esempio, sono il capitano del club di calcio. Sono il portiere
Io: qui c'è un club di calcio? Non c'era scritto sul sito della scuola
Mark: è perché è nato da poco, per ottenere l'ufficializzazione devo prima riuscire a trovare abbastanza giocatori, altrimenti il club verrà smantellato. Se vuoi, uno di questi pomeriggi puoi venire a fare un salto e imparare qualche mossa
Io: in realtà io so già giocare a calcio
Mark: davvero?! -gli si illuminarono gli occhi.
Io: -annuii- mhmh, facevo parte di una squadra della mia vecchia accademia
Mark: che ruolo avevi?
Io: ero un attaccante
Mark: allora devi assolutamente iscriverti al club!!
Io: mhh.. Mark, al momento non credo sia una grande idea
Mark: e perché?
Io: è per mio padre, non vuole che io continui a giocare
Mark: cosa?! E perché mai?!
Io: io non lo so e sinceramente non mi va neanche tanto di parlarne, scusami Mark
Mark: nono, scusami tu, sono stato troppo invadente. Ma ricordati che se dovessi cambiare idea, sai dove trovarmi! -ridacchiò.

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeWhere stories live. Discover now