9- I got trapped in your eyes

4.6K 172 13
                                    

Ad interrompere il mio fantastico sonno fu la vibrazione del mio cellulare, che provocava un rumore piuttosto fastidioso. Mi liberai cautamente dall'abbraccio di Axel per cercare di non svegliarlo e mi avvicinai al comodino. Sbloccai il cellulare in poco tempo e tra le notifiche più recenti trovai un messaggio da parte di un numero sconosciuto.

Chat
From: Unknown

<Buongiorno Axera, non spaventarti per il numero sconosciuto, in realtà io e te ci conosciamo, ma tu non puoi ricordarti di me. Sono un vecchio amico dei tuoi genitori. Mi sono preso la libertà di fare delle ricerche su di te e di scoprire la verità sul tuo passato. Ci sono delle cose che hai il diritto di sapere.
So che molto probabilmente non ti fidi di me e fai bene, neanche io mi fiderei di uno sconosciuto, e il mio ultimo desiderio è quello di spaventarti, perciò ti chiedo di incontrarmi al bar in centro, accanto alla stazione di polizia. Vorrei discutere di queste cose con te di persona, in un luogo in cui sono certo ti sentirai più al sicuro. Vediamoci lì tra una mezz'oretta>
09.12 AM

La verità..? Ma di che stava parlando? E chi era quell'uomo?!

Oh mio Dio!

Non sapevo che cosa fare, se tornare a dormire o andare seriamente in quel bar. Ero finalmente riuscita a lasciarmi Patrick e tutta la sofferenza in cui avevo vissuto alle spalle e quell'uomo voleva riprendere quell'argomento. Ma poi.. perché mi aveva parlato di verità? A che cosa si riferiva? Che cosa sapeva? Voleva dire che c'erano delle parti del mio passato che non ricordavo o che addirittura non sapevo?

Ma perché.. e come poteva saperlo?

Così alla fine mi lasciai prendere dalla curiosità, mi alzai dal letto e mi preparai ad uscire velocemente. Forse ero un'incosciente ad incontrare così su due piedi un uomo che neanche conoscevo, ma mi aveva chiesto di vederci nel bar vicino alla stazione di polizia. Almeno se qualcosa fosse andato storto, avrei potuto trovare aiuto facilmente.

Al bar.

Non appena arrivai vidi seduto in uno dei tavoli un signore con la barba, i capelli di un castano sbiadito e un giaccone marrone scuro che mi faceva cenno di avvicinarmi a lui. Sembrava una persona tranquilla.

XX: Axera, molto piacere. Sono il Detective Smith

Cazzo un detective!

Io: molto piacere, signor Smith
Detecrive Smith: dammi del tu, mi fai sentire vecchio -ridacchiò.
Io: ahh okay, va bene.

Poco dopo si avvicinò a noi un cameriere.

Cameriere: cosa vi porto?
Detective Smith: il solito Jake
Io: ma io~
Detective Smith: sono convinto che ti piacerà
Cameriere: sarò di ritorno tra poco
Io: e se non dovesse piacermi?
Detective Smith: ricorda che ho fatto delle ricerche su di te
Io: o-oh.. sa addirittura cosa mi piace mangiare?
Detective: vai matta per il cioccolato.. esattamente come tuo padre -ridacchiò.
Io: -esitai per un momento- ti sbagli, a Patrick non piace affatto
Detective Smith: a Patrick no di certo, ma al tuo vero padre piace eccome!
Io: c-come ha detto?
Detective Smith: è solo una delle tante cose di cui vorrei parlarti. Te la senti?
Io: no, un momento, aspetti. Patrick non è mio padre?
Detective Smith: affatto. È un uomo spregievole che non ha fatto altro che riempirti la testa di bugie
Io: ma.. com'è possibile che non sia mio padre? Che ha fatto? Mi ha rapita? E perché poi? Dal modo in cui mi trattava sembrava che se avesse potuto, si sarebbe liberato volentieri di me
Detective Smith: è un duro groppo da mangiare giù, ti capisco benissimo, ma spero vivamente che per te sia un sollievo questa notizia
Io: io.. io non so cosa dire, non posso crederci. Patrick non è mio padre
Detective Smith: sei sconvolta, lo so
Io: non sai quante volte ho sperato veramente di non avere legami con Patrick, ma scoprire che è davvero così.. non posso crederci. Patrick Wave non è mio padre, ma allora chi è? Perché mi teneva con sé? Ma soprattutto, se lui non è mio padre, vuol dire che ho un'altra famiglia.. da qualche parte. Una vera famiglia.. mi hai detto che sei un amico dei miei genitori, quindi li conosci
Detective Smith: se sei pronta ad ascoltarmi, ti racconterò tutto, però andiamo con calma. Sono cose importanti e.. piuttosto delicate
Io: sì, voglio sapere tutto
Detective Smith: bene.. Axera, tu in realtà non sei nata a Tokyo. Sei nata in una baita vicino al monte Fuji.. anzi, siete nati in una baita. Tu e tuo fratello gemello
Io: c-cosa?! Fratello.. gemello?! Io ho un fratello?
Detective Smith: cerca di restare calma, cara. So che sono molte notizie, e anche grandi, poi immagino che venire a sapere tutto insieme non è di certo il massimo, però tu devi sapere la verità, te la meriti. Ce la fai a restare calma?
Io: -cercai di riprendere fiato per calmarmi- okay, ci proverò
Detective Smith: si chiama Xavier
Io: perché adesso non è qui con me? Insomma.. perché siamo lontani e neanche so che esiste?
Detective Smith: molti anni fa i vostri genitori vi dovettero portare in un orfanotrofio. Purtroppo non potevano più prendersi cura di voi nel modo corretto, avevano causato problemi a uomini molto potenti e questi poi li avevano minacciati di farvi del male, così decisero di portarvi in un posto in cui ci sarebbero state persone in grado di prendersi cura di voi. Volevano soltanto proteggervi
Io: e poi cos'è successo?

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeWhere stories live. Discover now