3- You're the costant beat of my heart

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La mattina seguente mi svegliai con un mal di testa assurdo.

Mamma mia ma perché?

Mi voltai verso il comodino per disattivare la sveglia e mi resi conto di quanto il tempo fosse trascorso velocemente. Avevo dormito sì e no un paio d'ore, non di più, e tutto a causa di un certo ragazzo, mio compagno di banco tra l'altro, che non riuscivo a togliermi dalla testa. Più cercavo di non pensarci, più lui insisteva nel restare nella mia testa.

MIO DIO!

Perché privarmi del sonno per un ragazzo che, a quanto pareva, non aveva miniminante intenzione di parlarmi? E anche se l'avesse fatto, non credevo che sarei stata in grado di mandare avanti una conversazione senza mangiarmi le parole, NON DOPO QUELLO CHE ERA SUCCESSO LA SERA PRIMA.

Però.. non riuscivo a non pensare a lui, a quanto fosse carino e~

E.. e niente. Dopo aver ordinato alla mia testa di ignorarlo, questa ricominciava a pensare a lui il secondo successivo.

Axel's pov

Che bello passare una notte intera a fissare il soffitto, uno dei miei passatempi preferiti. Non che io riuscissi a dormire chissà quanto in quel periodo, ormai era da circa un anno che soffrivo di insonnia, ma trascorrere una notte intera cercando di evitare il pensiero di una certa ragazza con i capelli castani mi sembrava esagerato. Eppure non riuscivo ad evitarlo.. non riuscivo a dimenticarmi di quanto il suo profumo fosse dolce e delicato.

Mammia mia, l'avevo annusato per pochi istanti, ma mi erano bastati per mandarmi in pappa il cervello. Era un profumo che riusciva a rilassarmi, a darmi una breve sensazione di tranquillità, a distrarmi..

Era esattamente così che mi aveva fatto sentire Axera in quel momento, era riuscita a distrarmi dalla pesante realtà che, da un anno a questa parte, mi opprimeva e mi aveva portato in un altra realtà, totalmente diversa. Era molto più leggera, molto più tranquilla.. era una realtà in cui mi ero piacevolmente perso e dalla quale non volevo andarmene.

Era un'oasi in un deserto.

Ma ovviamente lasciarmi andare in quel modo la mia mente aveva fatto sì che anche il mio corpo si lasciasse andare..

Mio Dio, che figura di merda!
Lei poi era talmente tanto in imbarazzo che non sapeva neanche cosa dire..
Avrei dovuto parlarle e spiegarle che non era affatto colpa sua, ma soprattutto volevo parlarle perché sentivo il bisogno di rivivere quella sensazione di pace che mi aveva dato, quel senso di tranquillità che non provavo da tanto.
Lei sembrava una brava ragazza, oltre che carina, una di quelle con cui puoi scambiare due parole senza il timore di essere giudicato, anzi, magari con la certezza che ti avrebbe ascoltato e forse anche capito.

Volevo parlarle, sentivo il bisogno di perdermi in quella pace sempre di più.

Ma con più prudenza.. senza rifare una figura di merda.

Axera's pov

Era la terza volta che provavo a sistemarmi i capelli, senza riuscirci più di tanto. Purtroppo avevo un nido al posto dei capelli e non riuscivo a dargli una sistemata, per cui decisi di smettere di provarci ancora e farmi una coda alta, non proprio perfetta, ma sicuramente era meglio di niente. Successivamente uscii di casa e lungo il tragitto vidi Mark. Cercai di non farmi vedere, non per cattiveria, ma non volevo che ricominciasse ad assillarmi con la storia del club.

Mark: ehy Axera!
Io: 《cazzo!》-gridai nella mia mente- ehi Mark..
Mark: sai che oggi abbiamo una partita contro la Royal Academy, vero?
Io: la Royal? E che squadra è?
Mark: ma come la tua accademia non si è mai scontrata con loro?
Io: mhh.. non che io ricordi, probabilmente si saranno scontrati con una squadra di livello inferiore.. oppure avranno giocato contro la mia squadra prima che io arrivassi in accademia
Mark: e quanto tempo hai frequentato quell'accademia? Non credo da molto, la Royal ormai è imbattuta da quaranta anni. È la squadra più forte del Giappone -ridacchiò.
Io: io~ -in quel momento realizzai di non ricordare per quanto tempo avessi frequentato l'accademia- ..non me lo ricordo
Mark: non ti ricordi quanto tempo hai frequentato l'accademia? -corrugò la fronte, confuso.
Io: io.. non me lo ricordo.. che strano
Mark: probabilmente hai un lapsus. Tranquilla, te lo ricorderai quando meno te lo aspetti
Io: forse hai ragione -gli sorrisi, anche se quella dimenticanza mi aveva turbata abbastanza.

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeWhere stories live. Discover now