18- You're my remedy

3.8K 160 11
                                    

Io: perdonami, ho dimenticato il telefono a casa
Axel: sì, me ne sono reso conto. Sai, se provo a chiamarti e sento il telefono squillare, mi viene in mente che l'hai lasciato qui -mi rispose con un tono quasi arrabbiato.
Io: la prossima volta farò più attenzione, te lo prometto -gli dissi, un po' stranita dalla sua reazione. Di solito si preoccupava, non si.. arrabbiava.
Axel: e sai di cos'altro mi sono reso conto? Di una chiamata del detective Smith. Voleva sapere come ti senti. È preoccupato per te e dice che se non te la senti, non sei obbligata sottoporti al trattamento in quella stupida clinica privata.

Lo era venuto a sapere da un'altra persona...
Non era stata io a dirglielo, no, io gli avevo rifilato una scusa pietosa. Nei suoi occhi vedevo soltanto delusione, un'immensa delusione perché non gli avevo detto la verità.

Io: aspetta Axel, posso spiegarti~
Axel: come mai io non ne sapevo niente?
Io: i-io ti giuro che te ne avrei parlato... non era mia intenzione tenertelo segreto per molto~
Axel: perché non mi dici mai nulla quando c'è qualcosa che non va?!
Io: non voglio farti preoccupare! Lo sei già abbastanza per Julia e per i ragazzi, che dovranno affrontare una partita importante senza di noi, non voglio mettermi in mezzo anche io e aggiungere altri problemi nella tua vita
Axel: problemi? Pensi di essere un problema per me?
Io: penso che quando sei con me, voglio che tu stia tranquillo e non più agitato. Poi ti senti in colpa per un infortunio che non è nemmeno colpa tua, hai bisogno di stare vicino ai ragazzi ed essere presente alla partita. Non voglio che tu te la perda per venire con me
Axel: io mi agito se mi menti e agisci alle mie spalle. E poi non muoio mica se salto una partita, come vedi sto benissimo
Io: non è vero Axel, lo vedo il tuo sguardo quando i ragazzi parlano di nuove possibili strategie di gioco e temono di non farcela. Ti senti in colpa e la tua esperienza sul campo ti permette di dargli dei consigli che riescono a tranquillizzarli. Hanno bisogno del tuo aiuto ed è giusto che tu vada a quella partita
Axel: ma io non voglio andarci, voglio starti accanto visto che devi fare una cosa importante
Io: è proprio questo il motivo per cui ti ho mentito, Axel
Axel: cosa?
Io: tu non devi sempre fare qualcosa per aiutarmi, è giusto che tu faccia anche qualcosa che faccia stare bene te
Axel: ma~
Io: no Axel, io e te dobbiamo prenderci cura l'uno dell'altro. Stai affrontando un periodo difficile anche tu, ti senti impotente e hai bisogno di stare vicino ai nostri amici per stare meglio. Questo non ti rende un pessimo ragazzo, in questo momento non sono io la priorità perché io posso affrontare questo ostacolo da sola. Amare non vuol dire sacrificare tutta la nostra vita per l'altro, amare è essere presenti quando qualcuno che amiamo cade per aiutarlo a rialzarsi e fargli riprendere il suo cammino. Tu sei caduto e io~
Axel: ah davvero? Sono caduto? -scherzò.
Io: cretino! Non intendevo che sei caduto durante l'ultima partita, volevo dire che ora sei in difficoltà ed è giusto che io ci sia per aiutarti ad uscirne. Questo non vuol dire che devo essere presente ogni secondo, vuol dire che devo farti andare a quella partita per stare vicino ai nostri compagni
Axel: capisco quello che vuoi dire e sono d'accordo con te, ma se davvero vuoi che io stia tranquillo, devi dirmi sempre se c'è qualcosa che non va, in modo tale che io possa aiutarti se hai bisogno di me. Non voglio che tu mi nasconda niente, lo odio, odio da morire quando non mi dici le cose. Voglio che mi parli se c'è qualcosa che non va, non voglio scoprirlo da altre persone
Io: ti chiedo scusa se non te ne ho parlato, è che temevo avresti fatto di testa tua e non volevo che lo facessi
Axel: ti prometto che cambierò questo aspetto di me, ma tu devi promettermi che non mi nasconderai più nulla
Io: hai la mia parola
Axel: ecco un altro motivo per cui ti amo
Io: quale?
Axel: quando dai la tua parola, poi la mantieni, non te la rimangi. Questo significa che posso fidarmi di te -sorrise.
Io: -gli stampai un dolcissimo bacio.
Axel: ma cos'è questa storia del trattamento? Cosa devi fare?
Io: ora ti spiego tutto.

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant