14- A perfect illusion created for you

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Di nuovo, era successo di nuovo.
Credevo che fossero finiti una volta per tutte, ma mi ero sbagliata ancora una volta.

Avevo riavuto un altro incubo, però leggermente diverso dai precedenti: le immagini erano più nitide, più chiare ed erano presenti più persone, che però io non conoscevo. Com'era possibile che io sognassi degli sconosciuti? Su un articolo online avevo addirittura letto che la mente umana non è in grado di creare dal nulla il volto di una persona nel bel mezzo del sogno, per questo motivo ci fa sognare soltanto volti di gente che conosciamo o che vediamo spesso in giro, ma di una cosa ero certa: quei tre ragazzi che mi erano apparsi in sogno non li avevo mai visti prima d'ora.

Il primo ragazzo aveva una tonalità di pelle molto chiara, quasi identica alla mia, due piccoli occhi color verde-azzurro e i capelli rosso fuoco, con qualche ciuffo all'insù. Non appena si accorse della mia presenza, sul suo volto si stampò un sorriso smagliante a trentadue denti e poi cominciò a chiamare a gran voce il mio nome.

Il secondo ragazzo aveva una tonalità di pelle più scura del primo, quasi olivastra, i capelli castani scuri pettinati tutti da un lato e grandi occhi neri. Non appena mi vide, si alzò dal pavimento sul quale era precedentemente seduto, protese una mano verso l'alto e iniziò a chiamarmi come l'altro ragazzo, gridandomi di raggiungerlo. Anche lui aveva un sorriso allegro stampato sul volto.

Infine il terzo ragazzo aveva una pelle molto scura, lunghi capelli rosa tutti disordinati, tenuti su da un paio di occhiali da surf. Aveva piccoli occhi neri che alla mia vista, in men che non si dica, si spalancarono, sorpresi. Anche lui iniziò a chiamarmi tutto pimpante.

Io non sapevo chi fossero quei ragazzi, eppure loro sembravano conoscermi molto bene. Come facevano a sapere il mio nome?!
Come potevano conoscermi se io non conoscevo loro?

Cominciai ad agitarmi e a lasciarmi prendere dal panico. Il mio corpo cominciò a tremare e a muoversi, cercando di reagire in qualche modo alla paura che si era impossessata di me, ma l'unica cosa che riuscii a fare fu cadere dal letto. Inutile dire che svegliai sia me stessa che Axel.

Io: a-ahh.. che botta -gemetti di dolore.
Axel: Axera? -mi chiamò con la voce impastata dal sonno- tutto okay?
Io: s-sì~ sono solo caduta dal letto.. -risposi mentre mi rialzavo.
Axel: non mi riferivo a quello. Nel sonno ti stavi agitando. Che stavi sognando?
Io: i-io.. -esitai per un momento.
Axel: ..a me puoi dirlo, se vuoi
Io: va bene -risposi prima di cominciare a raccontargli di quei tre ragazzi che mi erano apparsi in sogno.

Axel: secondo me è molto probabile che tu li conosca
Io: ma com'è possibile? Non ricordo di averli mai visti
Axel: è proprio questo il punto. Smith ti aveva detto che se non avessi più fatto sedute, la memoria ti sarebbe tornata piano piano. Non può essere una coincidenza che lui ti parli della tua famiglia e tu improvvisamente sogni i volti di tre ragazzi sconosciuti
Io: -mi si aprì un mondo- ..quindi.. credi davvero che possano essere.. la mia famiglia?! -gli domandai con occhi sognanti.
Axel: secondo me sì, è molto probabile
Io: oh mio Dio.. allora.. allora mi sta tornando la memoria. Sto iniziando a ricordarmi della mia famgilia!
Axel: vedi amore mio? Avevi solo bisogno di tempo, dattene ancora un po' e sono certo che ricorderai tutto
Io: ah, sono così felice adesso! -esclamai mentre mi alzavo dal letto per mettermi a cavalcioni sulle gambe di Axel.
Axel: adoro vederti così raggiante -iniziò ad accarezzarmi delicatamente la schiena prima di appoggiare le sue mani sui miei fianchi.
Io: e il fatto che tu sia qui, in un momento tanto importante per me, rende il tutto ancora più magico..
Axel: ..davvero?
Io: comincio a capire perché volevi che stessi in stanza con te e Julia, non era perché non volevi che stessi sola, era perché volevi condividere una parte della tua vita con me
Axel: come l'hai capito?
Io: perché è lo stesso modo in cui mi sto sentendo io proprio ora. Voglio che tu sia con me quando mi ricorderò della mia famiglia, voglio renderti partecipe
Axel: ohh.. Axera.. stai cercando di farmi piangere? -ridacchiò.
Io: no, non lo farei mai, ma gli involtini che hai preparato per cena potrebbero -scherzai.
Axel: come osi?! Ripetilo se ne hai il coraggio -mi rispose con un grande sorriso.
Io: io non ho detto niente -alzai le mani.
Axel: non è vero, ripetilo!
Io: ti amo
Axel: non cercare di distrarmi!
Io: ma non erano poi così male
Axel: corri al tre, altrimenti ti farai tanto male -aspettò solo un millisecondo- ...TRE! -esclamò prima di correre verso di me.
Io: ma non hai aspettato il tre!!
Axel: tu pensa a correre.

Hai segnato la mia vita con un tiro di rigore ─ Axel BlazeWhere stories live. Discover now