Ali bianche- Parte 10

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<< Appena questa situazione sarà finita voglio vederla. >> dice finendo il suo piatto di pasta << In realtà tutti gli angeli sono ansiosi di conoscere la loro principessa. >>

<< Quando finirà tutto questo non so dove andrò. >>

<< Che vuoi dire? >> mi chiede preoccupato.

<< Sono arrabbiata con tutti loro e sono triste, veramente triste. >> rispondo senza fiato.

Sento un forte peso al petto che non mi fa respirare. Non provavo così delusione da moltissimo tempo. Con gli occhi che bruciano continuo: << Non so se loro mi amano perchè amano me o perchè il governatore glielo ha ordinato. Sono molto confusa e triste. Non mi sento la terra sotto i piedi. Conosci la sensazione? >>

Accennando un sorriso triste dice: << Ho cinquecento anni, mi è capitato molte volte di essere deluso dalle persone che amo. Posso darti un consiglio? Metti tutti alla prova. Quando starai bene vai via per un po'. Nasconditi con incantesimi, vai in posti che non potrebbero immaginare. Tu, quando erano stati rapiti, li hai cercati come una pazza. Fai impazzire un po' loro adesso. Chi ti ama davverò fara di tutto per cercarti. Io ti terrò informata su quanto stanno impazzendo. Se ti amano non si arrenderanno. Per la prima volta nella tua vita distaccati da tutto e da tutti e vedi chi ci tiene veramente a te. Così, quando tornerai a casa, saprai che potrai fidarti del loro amore al cento per cento. >>

<< Non è una brutta idea. >> dico sorridendo << Almeno vedono cosa si prova a perdere qualcuno. Almeno in questo modo si pentono dei loro errori. Sono cinque anni che mi fanno combattere contro l'ignoto, adesso capiranno cosa si prova. >>

<< Per una volta sii una ventenne ragazza madre. >>

<< E cosa fanno le ventenni ragazze madri? >> chiedo finendo il mio piatto di pasta.

<< La sera lasciano i figli ai loro genitori per andare ad una festa. O ripetono sottovoce la lezione per non svegliare il bambino. O lavorano con il bambino nel marsupio. Una normale ragazza umana che ha una bambina. >>

Immagino la scena e dico: << Potrei farcela. Essere una ragazza madre, avere un lavoro normale, studiare. >>

Mi si accende una lampadina in testa.

<< Mi hai appena dato l'idea di dove andare. >>

<< Dove andrai? >> mi chiede sorridendo.

<< Non posso dirtelo. >> rispondo << Sai, mi cercheranno degli stregoni e l'incantesimo per entrare nella mente di qualcuno è molto più semplice di quanto sembri. >>

<< Va bene. >> dice ridendo.

<< Devo essere al castello di Marcus prima della mezzanotte. >> dico iniziando a mangiare la mela, e non so perchè lo sto facendo, io odio le mele << Devo riportare in vita delle persone con mia madre. >>

<< Lo dici come se fosse una cosa normale. >> dice sorridendo.

<< Nella mia vita questa è la normalità. >>

<< Chi sono le anime fortunate? >>

<< David, mio padre acquisito e Cat. >> rispondo.

<< Io e David eravamo amici, chissà come sarà rivederlo! >> dice entusiasta << E poi Cat... nonostante quello che ha fatto tutti le vogliamo bene. Lei era la vittima, non il mostro. >>

Sospirando dico: << Non ci sono né vittime né mostri in questa storia. Ci sono i sopravvissuti. >>

<< Non è vero. >> risponde.

<< Si che è vero. Voi tutti mi adorate, ma anche io ho ucciso. Non sono meno mostro di Finn o di Vivian. >>

<< Io mi ricordo di Natalie, >> esclama dopo qualche secondo << nel periodo in cui stava qui. >>

Incuriosita chiedo: << E com'era? >>

<< Era un po'... stronza. Non c'è altro aggettivo per definirla. Giocava con i ragazzi, riusciva a portarseli a letto come se niente fosse. Credo che si sia innamorata di Ruben solo perchè lui non è caduto nella sua trappola. Alla fine di ogni serata il massimo che riceveva da lui era un abbraccio. Natalie o Vivian, come vogliamo chiamarla, ci moriva per questo. Alla fine io ho assistito al loro primo bacio, dopo quattro mesi di abbracci. Lo ha baciato lei, ovviamente. Forse ormai era esasperata. Da quel momento però lei non ci ha provato più con nessuno, aveva occhi solo per Ruben e Ruben aveva occhi solo per Natalie. Lei metteva alla prova gli uomini, se cedevano al suo fascino non erano adatti a lei, se resistevano per qualche giorno valeva la pena pensarci, se resistevano quattro mesi era l'uomo giusto. >>

Scherzando dico: << Ti prego, non dirmi che ci sei andato anche tu a letto. >>

<< Non posso mentire alla governatrice. >>

Sento un conato di vomito.

<< Ma che avete voi uomini nella testa? >> dico disgustata.

<< Sapeva bene come usare le sue armi. Benissimo direi. >>

<< Okay, stop, bloccati. Te lo ordino. >>

<< Io lo capisco tuo fratello. Con la madre di Marcus era solo sesso, ma amava veramente Ariel. Ariel però ha fatto bene a divorziare e tu hai fatto bene a dargli un calcio in mezzo alle gambe. >>

<< E tu come lo sai? >> dico stupita.

<< Tu sei una vip qui. Sappiamo tutto su di te. Fra poco alcuni angeli faranno i paparazzi come professione. >>

Stiamo qualche minuto in silenzio e poi dice: << Posso farti una domanda? >>

<< Certo. >> rispondo.

<< Sei felice? >>

<< Perchè quando mi fanno questa domanda io non so rispondere? >> dice facendo un sorriso triste.

<< Quando saprai rispondere sinceramente sarai felice. >>

<< Ottima teoria. >>

<< Non è una teoria. >> dice con tono serio << E' la verità. >>

<< La verità non esiste. >> rispondo distrattamente.

Ai tempi del liceo ripetevo così tante volte questa frase che quasi ha perso di significato.

<< Filosofica la ragazza. >> dice ridendo.

<< Smettila e andiamo. >> dico alzandomi << Devi aprire la mia testa come una noce di cocco, ricordi? >>

<< Sei terribile. >> dice guardandomi meravigliato.

<< Lo so. >> rispondo << Sei mio amico. I terribili stanno con gli altri terribili. >>


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