La nuova vita- Parte 1

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Appena entro in cucina vengo accolta dal profumo inebriante del caffè appena fatto. Ancora un po' assonnata vedo Ruben trafficare davanti ai fornelli, sta preparando come ogni mattina i pancake. Come ogni mattina la radio è accesa e il presentatore radiofonico da il buongiorno con canzoni smielate. Vado dietro di Ruben e lo stringo forte tra le mie braccia. Fino ad un anno fa ero io quella che preparava la colazione, però alla fine Ruben si è convinto del fatto che tra noi due lui sia l'unico che sa cucinare. Mette i pancake in un piattino e si volta verso di me. È un po' stanco, ieri sera la mostra dei suoi quadri è finita a tarda notte e io gli ho fatto compagnia fino a quell'ora. È felice, ieri sera era presente mezza città. Tutti adorano la sua arte e il suo modo di rappresentare la realtà. Ha la capacità di rendere ogni cosa più bella.

<< Buon compleanno. >> dice sorridendomi.

<< Credevo te ne fossi dimenticato. >> dico sorpresa.

<< Dimenticarmi del tuo compleanno? Mai. >>

Gli do un rapido bacio e mi stacco da lui. Oggi sarà una giornata molto piena, devo avere le forze necessarie. Apro il frigo, prendo una sacca di sangue e verso il contenuto dentro ad una tazza. Dopo la guerra contro i vampiri Marcus mi ha convinto di nutrirmi di sangue umano per un po', il tempo di rimettermi, ma alla fine ne ho sviluppato una dipendenza. Ho provato a riprendere a bere solamente sangue animale, ma non è più abbastanza. Per fortuna un amico di Jago, un angelo, lavora all'ospedale e per me ruba qualche sacca. Adesso non sopravviverei senza sangue umano.

Prendo la mia tazza e mi siedo attorno al tavolo, di fronte a Ruben. Lui ha una tazza di latte e io una tazza di sangue. Siamo una coppia ben assortita.

<< Non fare quella faccia. >> dice sorridendomi << Dovresti accettarlo. >>

<< Sono passati quasi cinque anni dalla guerra e io in cinque anni non sono riuscita a togliermi questa dipendenza. >> rispondo bevendo un sorso di sangue.

<< Forse dovresti riprovarci. Come hai detto anche tu è passato molto tempo, forse adesso funzionerà. >>

<< Non parliamone adesso, okay? >> dico in tono stanco << Ci penserò. >>

Annuisce e continuiamo a mangiare. Nonostante gli anni trascorsi, i ricordi sono ancora vividi nella mia memoria. Tra questi ci sono anche i ricordi belli, ma quelli orribili sono più ricorrenti. Ogni volta che mi guardo allo specchio vedo le cicatrici che la battaglia mi ha procurato e questo mi fa ripensare a tutto quello che è successo in quei pochi minuti della mia trasformazione.

<< Lo stai rifacendo. >> dice Ruben prendendo la mia mano.

<< Scusa, sai che è più forte di me. >>

<< Che programmi hai per oggi? >> mi chiede sorridendomi.

<< Il solito. >> rispondo << Tu invece? >>

<< Stamattina devo andare a fare il ritratto alla signora Lewis, poi tornerò a casa e mi metterò al lavoro su un quadro commissionato da un milionario che ho conosciuto ieri sera. Ho stretto un ottimo affare con lui. >>

<< Davvero la signora Lewis vuole un ritratto? >> dico divertita << E dove vorrebbe metterlo? In bagno? >>

<< Non essere cattiva. >> dice ridendo << Non è tutta sta bellezza, ma è guardabile. Okay, non è nemmeno guardabile, ma mi paga, è questo l'importante. >>

Salgo in camera nostra mentre Ruben lava le tazze e i piatti. Devo prepararmi, oggi ho così tanto lavoro che non posso permettermi di poltrire. Domani arriveranno i nuovi iniziati e io devo finire di preparare tutto.

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