Ali bianche- Parte 10

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Arriviamo nella mensa venti minuti prima di tutti gli altri. Gli angeli sono buoni e gentili, ma se la prendono molto comoda. Io e Alexander ci sediamo attorno ad un tavolo in fondo alla mensa e iniziamo a mangiare il pranzo che hanno appena portato. Non mangiavo un piatto di spaghetti al ragù da settimane. Mi mancava mangiare del cibo così delizioso, in questi giorni sono andata avanti con panini imbottiti e gelati. Il mio cellulare squilla. Poso le posate e vedo chi è. Lilia mi ha inviato un messaggio. Sospirando vedo cosa scrive: "Abbiamo sbagliato. Sbagliamo tutti prima o poi nella vita, però stanotte a tua madre servirà il tuo aiuto per riportare tre persone importanti per la tua vita. Anche David aveva il compito di proteggerti e potrai tenergli il muso quanto vorrai, ma tuo padre e Cat non c'entrano niente. Cat sapeva del piano, ma lei ti voleva bene già da prima e non puoi dubitare anche del suo affetto. E poi tuo padre... non sapeva niente di questa storia fino a quando non è arrivato nel campo di grano dieci anni fa. Dopo sarai libera di andartene, ma stanotte per favore torna in tempo."

Poso il telefono e ricomincio a mangiare. Mi chiedo come si faccia a tenere un segreto del genere nascosto in questo modo. Era tutto normale, pensavo che mi volessero bene per quella che sono io e non perchè Marcus glielo aveva ordinato. Ricordo quanto ero felice di aver trovato degli amici, ero felice perchè pensavo che loro avevano visto in me quello che le altre persone non riuscivano a vedere. Sto malissimo per questo. Ormai non sono più sicura di niente. Da quanto ne so Ruben voleva avere un figlio solo perchè sapeva che sarebbe nato lo sciamano.

<< Stai bene? >> mi chiede Alexander guardandomi.

<< Si, tutto bene. >> rispondo << Sono solo un po' stanca, tutto qua. >>

<< Pensavo che avresti pianto. >>

<< Sei il più bravo neurochilurgo dello stato sulla terra. >> rispondo accennando un sorriso << Mi fido di te, so che non sei un incompetente. Almeno non così tanto da mettermi a piangere. >>

<< No. >> dice ridendo << Non dico questo. Credevo che quando avresti visto la tac ti saresti disperata, avresti pianto o cose del genere. Nessuno reagisce come hai reagito tu. Insomma... è una cosa grave, almeno una lacrima. >>

<< Non sono pazza. >> dico bevendo un sorso d'acqua << Quando hai una vita intera di giornate sorpresa ti ci abitui. >>

<< Giornate sorpresa? >>

<< Si, come oggi ad esempio. Stamattina sono uscita dall'ospedale e davanti mi si prospettava una giornata normale da passare con mia figlia. Poi ho dissotterrato una tomba e adesso mi sto per far torgliere un mostro dal cervello. Le giornate sorpresa sono quelle in cui succedono cose che non ti aspetteresti mai che accadessero. Io ne ho tante di queste giornate, anche troppe. >>

<< Capito. Giornate sorpresa. >>

Respiro profondamente e dico: << Ho imparato ad affrontare la situazione senza disperarmi. Ho scoperto che tutta la mia famiglia mi ha mentito per anni ed anni, vorrei piangere ma non lo faccio perchè devo avere la mente lucida. Voglio vedere di che cosa è fatto questo mostro dentro al mio cervello perchè voglio sapere cosa sta succedendo, voglio avere la situazione sotto controllo. >>

<< Solo per questo? >> chiede guardandomi con sguardo un po' preoccupato.

Sospiro e dico: << Se disgraziatamente perdessi il controllo quando Luce è tra le mie braccia? >>

<< Luce? >>

<< Mia figlia. >> rispondo << La mia dolce bambina che già mi manca, nonostante non la vedo solo da poche ore. >>

Luce Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora