Ripresa- Parte 3

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Durante tutto il volo ho inventato tante frasi d'effetto da dire a Marcus. Avrebbe dovuto chiedermelo prima di iscrivermi in una accademia e poi di così tanto prestigio! La retta costa tantissimo. Non ha accennato nemmeno una parola, ha tenuto tutta questa cosa segreta.

Appena entro nell'ospedale sento che il fumo mi esce dalle orecchie tanto sono infuriata. Tutti sono già svegli, ma io non li guardo nemmeno, mi dirigo subito davanti al letto di Marcus.

<< Buongiorno. >> dice un po' preoccupato << Che cosa ho fatto? >>

Accennando un sorriso dico: << C'è qualcosa che devi dirmi? >>

<< Mi sembra di no. >> dice preoccupato << Che ho fatto? >>

Prendo la lettera dalla borsetta e gliela lancio. Appena legge cosa c'è scritto dice sorridendo: << Lo sapevo che ti avrebbero ammessa! >>

<< Peccato che io non ho fatto nessuna domanda! >> dico trafiggendolo con lo sguardo << Non ho nemmeno il diploma! Perchè non me lo hai chiesto? >>

Ruben si alza dal letto, prende la lettera e dice a Marcus: << Te lo avevo detto che l'avrebbero presa.>>

<< Non ne avevo dubbi. >> risponde sorridendo.

<< Aspetta. >> dico guardando Ruben confusa << Centri anche tu in questa storia? >>

<< Certo. >> dice sorridendo << Sono stato io a proporlo a Marcus. >>

<< Avreste dovuto chiedermelo! >> urlo arrabbiatissima << Questa è una scuola costosissima! E poi che cosa gli avete mandato? Ho scritto solo tre racconti e sono schifosi, non sono per niente all'altezza. >>

<< Infatti non abbiamo inviato quello. >> dice Ruben tranquillamente << Abbiamo inviato il tuo diario. >>

<< Cosa?! >>

Sento i nervi a fior di pelle. Come si sono permessi? Hanno letto il mio diario e lo hanno mandato ad una scuola di scrittori! Io, in quelle pagine, parlo degli angeli, dei vampiri, di quello che provo!

Respiro profondamente e dico: << Non vi perdonerò mai per quello che avete fatto. >>

Sto per andarmene, quando Marcus mi afferra una mano e mi dice: << Aspetta. Non ho preso il tuo diario e l'ho spedito. L'ho riscritto, ho cambiato i nomi e ho eliminato alcune parti estremamente personali o riguardanti la gestione della nuvola. Ti faccio vedere cosa gli ho inviato, seguimi. >>

Mi trascina nel corridoio. Non ci posso credere. Il giorno del primo anniversario dalla guerra finale sono uscita di casa senza però andare a lavoro. Pensare a quel giorno mi faceva male. Passando davanti ad un negozio avevo visto un quadernetto enorme e ho deciso di comprarlo. Ho pensato che mi avrebbe aiutato scrivere tutto quello che mi passava per la testa. Dopo averlo comprato mi sono seduta su una panchina al parco e mi sono messa a scrivere. Ho scritto tutto quello che è successo. Mi sono sfogata. Da quel momento ho portato quel quaderno sempre con me e l'ho perfino fatto chiudere con un lucchetto. Era davvero enorme, pensavo che non avrei mai finito di scriverlo e invece lo scorso natale ho scritto l'ultima pagina del secondo. Ho iniziato a scrivere il terzo e l'ultima pagina che ho scritto è stata il giorno prima del mio compleanno. Poi è successo tutto quel casino e non ho più scritto.

Entriamo nell'appartamento di Marcus e mi trascina in cucina. Nessuno dei due dice una parola. Io continuo ad essere molto arrabbiata. Ad un tratto sposta il tavolo verso il muro.

<< Ma si può sapere che stai facendo? >> dico un tantino preoccupata.

Lui non risponde. Dopo aver spostato il tavolo toglie il tappeto e vedo che c'è una botola.

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