La nuova vita- Parte 4

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È ormai notte fonda. Tutti sono andati via da un po' e io sono rimasta in terrazza, seduta attorno al tavolo che ho appena sparecchiato. Guardo le stelle e mi perdo nei pensieri.

E' successo molte volte. Ogni tanto, quando non riesco a togliermi dalla mente i ricordi, vengo qui e mi godo il silenzio. Non so quante volte ho pensato ad Alec e al suo ritorno. Speravo che non sarebbe mai più tornato, che sarebbe sparito dalle nostre vite per sempre, ma non è così. Ma la domanda che mi assila è: perchè proprio adesso? Se voleva vendetta poteva averla subito. Ero debole nelle settimane dopo la guerra, avrebbe potuto sconfiggermi senza nemmeno sforzarsi più di tanto. Perchè aspettare tutto questo tempo?

Sento la porta della terrazza aprirsi. Mi volto e vedo Ruben già in pigiama. Viene vicino a me, mi prende in braccio e si siede sulla sedia dove fino a qualche secondo fa ero seduta io.

Affondo la testa sul suo petto e respiro il suo profumo così dolce. Non so cosa farei se non ci fosse lui.

<< Mi spieghi che succede? >> sussurra al mio orecchio mentre mi accarezza dolcemente i capelli.

<< Niente. >> dico con voce strozzata.

Non mi ero accorta del fatto che stavo piangendo, me ne rendo conto soltanto adesso.

<< Puoi dirmelo, qualunque cosa sia puoi dirmela. >>

Alzo la testa e lo guardo negli occhi. Io lo invidio. Invidio il fatto che nonostante tutto il dolore che ha provato nella sua vita, i suoi occhi risplendono ancora. I suoi occhi assomigliano a quelli dei neonati, occhi che non hanno ancora versato lacrime di dolore e delusione.

Io ogni mattina quando mi guardo allo specchio vedo che non ho più quella luce che c'era nei miei occhi quando ero ancora una semplice liceale umana. Io sono cambiata, e lui invece no.

Darei tutto per essere di nuovo quella semplice liceale, quando le mie uniche preoccupazioni erano le interrogazioni e i compiti in classe. Adesso devo pensare a mandare avanti una comunità intera di angeli e a proteggere la mia famiglia. La semplice liceale non immaginava una cosa del genere.

Con una mano Ruben asciuga le mie lacrime silenziose e mi guarda sorridendomi.

<< Sto bene. >> dico sorridendogli << Non ti capita mai di piangere senza motivo? >>

Con un dito accarezza le mie labbra e dice: << Ho già capito tutto. Fino a ieri non riuscivi nemmeno a pronunciare il nome di Alec, e pomeriggio lo hai gridato in faccia a Marcus e a Cat. So che non mi dirai niente, non ne hai parlato con Marcus in veste ufficiali, figuriamoci se ne parlerai con me. Devi sapere che ho capito. >>

Abbasso lo sguardo e dico: << Mi conosci benissimo. >>

<< Meglio delle mie tasche. >>

<< Ti prometto che quando sarà il momento sarai il primo con cui parlerò, ma adesso non posso parlarne. >>

<< Va bene. >> dice sbuffando << Perchè adesso non ci dimentichiamo di tutto? Solo per questa notte. >>

<< Non so se ci riesco, ma posso provarci. >> dico sorridendo.

Appoggio le mie labbra sulle sue. Lo stringo con forza fra le mie braccia, voglio farlo diventare una parte di me. Lui fa lo stesso, sento le sue mani ghiacciate sulla schiena.

Si stacca dalle mie labbra e dice: << Perchè domani non rimaniamo entrambi nel letto abbracciati? Io domani ho la giornata libera e tu hai detto che è tutto pronto per l'arrivo degli iniziati. Non hanno bisogno di te. >>

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