Passato- Parte 3

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<< Quindi tua madre è la strega creatrice? >>

Sono seduta sul vecchio letto di Marcus, con le gambe incrociate e lo sguardo perso. Non riesco ancora a crederci, una cosa del genere è difficile da digerire. Tutte le storie che mi ha raccontato fin da quando ero bambina erano tutte bugie. Marcus mi ha mentito per tutto questo tempo e non so chi altro lo sapeva. Forse Ruben, visto che erano migliori amici, o forse Jago.

<< Si. >> rispondo a Lilia con fatica << Non te lo ripeterò un'altra volta. >>

Ariel è vicino a me che mi accarezza la spalla per confortarmi.

<< Non stare in silenzio. >> mi dice preoccupata << Sfogati con noi. >>

<< Non è con voi che devo sfogarmi, voi non centrate niente. Se mi devo sfogare con qualcuno quello è Marcus. >>

Lilia prende il telefono e digita il numero. Dopo un po' dice: << Ciao Marcus, ci serve il tuo aiuto. Vediamoci a casa di mia madre fra un'ora. Ti aspettiamo. >>

Non gli da nemmeno il tempo di rispondere. Spegne il telefono e dice: << Forza, torniamo a casa. Così appena lo vedi ti sfoghi. >>

Prendo il diario di Marcus e lo metto nella borsa, insieme al libro che parla della ragazza alata. Usciamo dalla casa e io non mi guardo più intorno come prima, adesso credo di essere in stato di shock.

Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere. Fin da quando ero una bambina parlavo di tutto con mia madre, non avevamo segreti, io ero sempre sincera con lei ed ero convinta che lei fosse sincera con me, ma invece non è così. Mi sento tradita nel profondo dell'anima. I genitori sono le uniche persone che non ti dovrebbero mai tradire, sono le uniche persone di cui puoi fidarti ciecamente. I miei genitori biologici e forse anche mio padre adottivo, se così si può dire, lo sapevano e non mi hanno mai detto niente. Cinque anni fa ho scoperto che mio padre era un angelo, mi ha raccontato una versione parziale della storia. Perchè non raccontarmi tutto? Avrei digerito meglio la situazione! Adesso mi chiedo quante altre cose mi ha nascosto mia madre. Mi fa male pensare che non l'ho mai conosciuta davvero.

Entriamo in macchina e io mi siedo nei sedili posteriori. Mi metto stesa nei due sedili e guardo il tettuccio della macchina. Mi sento persa.

<< Aria, non fare così, ti prego. >> dice Ariel quando siamo a metà strada.

<< Ma non sto facendo niente. >>

<< Appunto. Piangi, urla, mettiti a parlare, fai qualunque cosa, ma non stare in silenzio e immobile.>>

<< Io chiamo Ruben. >> dice Lilia << Lui è l'unico con cui si aprirà davvero. >>

Non dico niente. Mentre continuo a tenere gli occhi fissi sul tettuccio, ascolto la conversazione tra Lilia e Ruben. Gli racconta tutto, del diario, dei miei sospetti, di tutto. Riesco a sentire anche cosa gli dice Ruben.

<< Centra Alec. >> dice con voce triste << Sicuramente ha parlato con lui. Aria per il momento non vuole che noi lo sappiamo, ma io ho capito. >>

<< Lo immaginavo. >> dice Lilia.

Appena la macchina si ferma mi metto seduta e mi raccolgo i capelli in una coda. Mi sento distrutta, nonostante è ancora mezzogiorno. Questa mattinata è stata molto carica di emozioni. Questi ultimi due giorni sono stati carichi di emozioni. È incredibile quante cose siano successe da ieri pomeriggio ad adesso.

Entriamo in casa e ci sediamo attorno al tavolo. Prendo dalla borsa il diario di Marcus e lo metto sul tavolo di fronte a me.

Dopo circa un quarto d'ora qualcuno suona il campanello. Prima di andare ad aprire, Ariel mi ha detto che aspetteranno al piano di sopra mentre noi due parliamo.

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