Passato- Parte 4

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Sento che sto per esplodere. Volo sopra la città senza destinazione, ho l'immagine del ritratto di mia madre davanti agli occhi. Non riesco ancora a capire come sia possibile. Mia madre, la persona che più mi è stata accanto in tutti questi anni è la strega creatrice, la strega che ha creato i vampiri e gli incantesimi più conosciuti al mondo.

Ad un tratto vedo in lontananza la casetta sulla montagna, dove Lilia si era trasferita qualche anno fa. Senza pensarci due volte atterro davanti alla casetta.

Era una casetta abbandonata, così Lilia l'ha presa in possesso, se cosi si può dire. Ha fatto un incantesimo, possono aprire la porta solo i membri della nostra famiglia. Appoggio la mano sulla maniglia e apro la porta. Entro dentro, i mobili che aveva fatto apparire Lilia sono allo stesso posto. Sono sicura che dentro l'armadio ci sono delle felpe pesanti e che ci sia qualche accendino per accendere un fuoco. Cinque anni fa, dopo la guerra contro i vampiri, abbiamo deciso che questa casetta servirà come rifugio. In caso di emergenza saremmo venuti tutti qui e Lilia avrebbe fatto un incantesimo di protezione e di occultamento alla casetta. Non mi verranno a cercare qui, ne sono sicura. Mi siedo sul letto e il mio cellulare squilla. Lo prendo per vedere chi è. È Ruben. Non mi va di parlare con qualcuno, ma se non rispondo mi cercherà per tutta la città.

<< Sto bene. >> dico prima che possa dire una parola << Voglio stare un po' da sola. >>

<< Senti, dimmi dove sei. Ti raggiungo e parliamo un po'. >>

<< Non ho voglia di parlare. >>

<< Non ti fa bene stare da sola. >> mi dice con voce preoccupata << Se non vuoi parlare va bene, ti raggiungo e ti stringo tra le mie braccia. Questo ti farà stare un po' meglio. >>

<< Ruben, ti prego. Dammi qualche ora, appena mi riprendo torno a casa. >>

<< Okay, mi costringi a farlo. >> dice con voce arrabbiata << Sono con Lilia. Farà un incantesimo di localizzazione e io verrò da te. >>

Prima che possa rispondere chiudo la chiamata. Quando fa così non lo sopporto. Cosa c'è di male a voler rimanere un po' da soli? Io ho solo bisogno di pensare un po', tutto qua.

Sento un brivido di freddo. Siamo in alta montagna e qui sembra quasi inverno. Apro l'armadio, prendo una felpa enorme grigia e la metto sopra la magliettina rosa che indosso. Prendo una coperta pesante da un cassetto del comò e mi siedo sul letto.

Prendo il libro che ho preso a casa di Marcus e lo metto sulle gambe. In questo momento non ho voglia di piangere o di disperarmi, voglio solamente capire se tutto questo sia possibile.

Per capirci qualcosa devo credere a tutto quello che ho scoperto oggi. È certo che mia madre era una strega, è certo che avesse più di duemila anni ed è certo che è stata lei a creare i vampiri. Sul diario di Marcus c'è scritto che mia madre è nata in una famiglia etrusca, quindi è nata prima dell'anno zero. Faceva parte di una famiglia di stregoni, quindi la sua magia è diversa da quella di Lilia, perchè Lilia è nata dall'unione di un angelo e di un vampiro. Sua madre, prima di morire, ha fatto un incantesimo di immortalità alla figlia per farla scampare alla morte e così ha assorbito il potere di tutta la sua famiglia. Si sentiva sola, così ha creato degli esseri sovrannaturali immortali che tenessero compagnia. Forse voleva una famiglia, degli amici che non sarebbero morti mai. Ha creato dei mostri e si è pentita del suo errore, così ha fatto un incantesimo che nella sua discendenza ci sarebbe stata la ragazza alata. Parte di questa storia la conoscevo già, ma è complicato pensare che quella donna è mia madre. Adesso capisco il perchè era così brava in storia, credevo che avesse avuto una buona insegnante alle scuole superiori, ma invece lei aveva visto tutto quello di cui i libri narrano. È stupendo e spaventoso allo stesso tempo.

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