Momenti un po' inaspettati.

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Chiara's pov

-comunque le mutande con la faccia da babbo natale potevi risparmiartela..- dissi per poi scoppiare a ridere. Tanto per sdrammatizzare.

Arrossì visibilmente staccandosi da me.

-Ohw, ehm.. Credevo che..- cominciò a balbettare, e io non potevo fare a meno di ridere. Mise il broncio e si girò.

-Ohhh eddaai, non fare così! Erano carine, soprattutto su di te.- dissi mettendomi avanti a lui. Non mi degnava di uno sguardo.

Gli presi le braccia sciogliendole, cominciai a tirarlo ma non si muoveva di un millimetro.

-Daii Micheleeeeee.- mi lamentai io sbattendo i piedi come una bambina.-non vuoi darmi un bacino?- gli chiesi, ma non rispose.

Assottigliai gli occhi e levai le mani dalle sue braccia, che tornarono subito ad intrecciarsi sul suo petto.

-Va bene! Come vuoi tu.- dissi e lo sorpassai, cominciai ad allontanarmi correndo abbastanza veloce, dovevo fare attenzione ai rami caduti e alle radici che fuoriuscivano dal terreno.

Mi appartai dietro un albero molto grande, sedendomi per terra.

Poco dopo mi affacciai vedendo Michele ancora lì fermo. Pochi secondi dopo, si girò a cercarmi con lo sguardo, non mi vedeva.

-Ah, dannazione.- gli sentii dire a bassa voce.

Cominciò a camminare in avanti, arrivò al mio albero, non mi vide, continuò a camminare.

-Sono qui, scemo.- dissi. Si girò di scatto vedendomi per terra.

Mi porse la mano e mi alzai. -Andiamo a casa Chiara? Non ho voglia di stare qui..- sussurrò guardandomi. Io annuii.

Camminammo io dietro e lui avanti. Mi venne un dolore atroce al braccio, me lo strinsi con la mano provando a far attenuare il dolore. Michele si girò verso di me e si avvicinò velocemente.

-Cos'hai Chiara?..- mi chiese tenendomi per le spalle.

-Sarà un crampo al braccio.. Tranquillo..- sussurrai sorridendo. Mi prese la mano e andammo a casa, anche se ci mettemmo molto più tempo.. Dato che non ricordavo la via di ritorno.

Michele cominciò a messaggiare un po' con Sofia e Vicky.

I giorni passarono, e arrivò il momento di tornare a casa.

Era il 30 dicembre, il giorno dopo sarebbe stato capodanno.

Ero nella mia camera, seduta sul davanzale della mia finestra,con una tazza di cioccolata in mano.

-Chiara, non è che potresti andare a fare la spesa? Così posso fare la cena.- Michele entrò in camera mia senza nemmeno bussare, non gli diedi tanto peso, annuii e cominciai a prepararmi.

Indossai le mie vans nere e una felpa nera, presi i soldi, e dopo aver dato un bacio a Michele, scesi di casa.

Prima che potessi arrivare al supermercato qualcuno mi tirò dietro un vicolo bloccandomi mani e bocca, mentre qualcun altro mi diede un colpo molto forte in testa, facendomi svenire.

Mi risvegliai vedendo il nero, avevo una benda in viso, le mani legate ad un palo di legno.

Il mio respiro cominciò a farsi pesante, ma non avevo forza di urlare.

-Oh, finalmente ti sei svegliata.- sentii una voce, una voce che mi fece accapponare la pelle, la voce di mia madre.

-Mamma?- sussurrai stringendo i pugni. Avevo dimenticato lei, avevo dimenticato che non era in prigione.

-Sì, tua madre, e anche io.- una voce maschile invase le mie orecchie. Alberico.

-Alberico?! Ancora? Cosa diavolo volete da me e dalla mia vita?!- questa volta urlai, e come se urlai.

-Sta zitta. È totalmente inutile che urli. Sai ora cosa facciamo? Chiamiamo il tuo bellissimo amichetto   e lo facciamo venire qui.- disse la donna peggiore a questo mondo, tirandomi un calcio. -Mi pento tantissimo di averti fatta nascere.- aggiunse. Un colpo al cuore, atroce.

-ALLORA PERCHÉ CAZZO L'HAI FATTO? PERCHÉ NON HAI FOTTUTAMENTE ABORTITO?! PERCHÉ HAI DECISO DI TENERMI SE POI DOVEVI FARMI SOFFRIRE?PERCHÈ?! E COSA DIAVOLO C'ENTRA MICHELE?! - urlai lasciando che le lacrime rigassero il mio volto.

Mi beccai un altro calcio.-Sta zitta.- e così feci, solo i singhiozzi uscivano dalle mie labbra.

Michele's Pov.

Chiara tardava a venire,cominciai a preoccuparmi, le mandai due o tre messaggi. Mi rispose dopo dieci minuti circa.

"Michy mi aiuti a portare le buste sopra? Pesano.. Ho comprato troppe cose. Ti aspetto. ~Chiara."

Questo c'era scritto. Indossai le scarpe ed un giubbotto, scesi e aprii il portone. Era tutto deserto, nessuna traccia di Chiara.

Girai il capo da destra a sinistra cercandola ma niente.

-Non la troverai, se non mi segui.- Una voce mi fece sussultare. Mi avvicinai ad un vicolo trovando Alberico poggiato al muro, con le braccia incrociate.

-Perché dovrei fidarmi di te?- chiesi incazzato.

Tirò fuori il telefono di Chiara.-Perché altrimenti non la rivedrai, mai più.- per un attimo mi mancò il fiato.

Mi avvicinai a lui e lo presi per la maglia, alzandolo da terra.-COME TI SEI PERMESSO DI TOCCARLA?! COSA LE HAI FATTO?!- urlai non curandomi degli sguardi dei pochi passanti che c'erano.

-Fammi del male, e potrai dirle addio.- Presi un respiro profondo e lo lasciai.

-codardo.- dissi allontanandomi di poco da lui. Mi fece strada all'interno del vicolo, per poi farmi entrare in una specie di botola.

Appena scesi, la vidi. Lì, inginocchiata, a piangere. Legata ad un fottuto palo di legno, e del sangue per terra.

***

HEEELLOOO!! Ecco il quarantaseiesimo capitolo della mia storia!

Ops Ops. Ieri non ho aggiornato, e vi chiedo scusa. COMUNQUE, allora.. Ehm.. Sì, Buona vigilia!
Più o meno AHaha.
Cosa ne pensate? Vi piace abbastanza?
Cosa credete sia successo a Chiara, restando sola con la madre? Ops Ops

Se vi è piaciuto lasciate una stellina  ed un commentino!

CIAO!

~S🎄

Save Me, Please.||Michele Bravi|| IN REVISIONE.Where stories live. Discover now