Posti sperduti nel mondo.

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Il tempo passava, più andavamo avanti, più credevo che mi stesse portando a sperdere.

Arrivammo ad una strada isolata, con tante piante e poche case, in più Michele si rifiutava di dirmi dove eravamo diretti.

Okay, ero convinta che mi avrebbe o violentata o uccisa. Feci uno scatto nell'auto attaccandomi con la schiena alla portiera.

Michele mi guardò ad occhi spalancati.-Cosa stai facendo?- mi chiese.

-mi hanno sempre detto di non dare le spalle agli sconosciuti! O una cosa del genere..- dissi guardandolo male. Niente domande, per favore.

-E ora perché sai imitando Chiara del re leone?!- disse scoppiando a ridere.-cioè, okay che avete lo stesso nome però dai..- tornò a guardare la strada concentrato, anche se poteva evitarlo perché era tutto dritto.

-Ma non lo sooo, mi annoio e tu non mi hai ancora detto dove siamo diretti. Secondo me, vuoi uccidermi.- dico sbuffando. Insomma, mi sta portando in un posto sperduto nel mondo.

-Ma zitta, non potrei mai ucciderti, e se lo facessi ,mi ucciderei subito dopo.- disse fermamente. Solo l'altissimo poteva capire tutto il macello nel mio stomaco, che si creò subito dopo le sue parole.

Sospirai e tornai a guardare fuori provando ad immaginare il luogo misterioso.

Ci fermammo avanti una casa  molto grande, ma mai come quella del parente di Michele.

-Ma.. Dove siamo?- chiesi aprendo la portiera. Era tutto tinto di un bel verde. Piante ovunque, ma la cosa che mi faceva rimanere perplessa era che l'unica casa era quella..

-E basta fare domandee!- mi rimproverò lui.-Vieni, entriamo.- disse porgendomi la mano, la strinsi e entrammo in quell'edificio.

Era davvero stupendo l'interno. Tutto fatto con mobili semplici, e non quelle cose costose e appariscenti. Le scale erano di un legno chiaro, ed erano a spirale.

-Senti, ti va di spiegarmi un po'?- gli chiesi staccando le nostre mani. Lui sorrise e mi prese in braccio a modi sacco di patate. -Michele?! Ma cosa stai facendo?!- urlai.

Mi mise sul divano e mi guardò dritto negli occhi. Cosa voleva fare? Cominciai a tremare nuovamente, ma questa volta.. Dalla paura.

-Oi piccola .. Non tremare, non ti faccio niente.. Volevo solo farti sedere. Sta tranquilla.- disse agitandosi più di me. Si mise al mio fianco sempre sorridendo e mi prese la mano. -ti ho portata qui perché è un posto molto tranquillo, ci sono boschi e natura, ma soprattutto perché così possiamo stare solo io e te.. Se non ti va possiamo tornare in città.- disse accarezzandomi la mano.

-voglio rimanere qui, con te. È una cosa bellissima, davvero..- dissi. Mi buttai , letteralmente, su di lui baciandolo.

-Ehi..se non senti troppo freddo e non hai troppo sonno.. Possiamo andare a fare una passeggiata.. Tanto per esplorare la zona, ti va?- mi chiese staccandosi dal bacio, mentre mi accarezzava la guancia.

-perché no..- sussurrai e mi alzai, seguita da lui.

Mi prese la mano e uscimmo. La strada era piena di pietre piccolissime, facevano un rumore rilassante ad ogni passo.

Michele si fermò e mi tirò a sinistra,c'era un piccolo ponte di legno con sotto un fiume con l'acqua limpidissima. Nonostante l'oscurità della notte, si riusciva a vedere tutto, grazie alla luce della Luna, che risplendeva piena quella sera.

Attraversato il ponte arrivammo avanti un prato bellissimo, che in realtà era una piccola collina, di fatto c'era una discesa, lunga non so quanto, che portava a valle, dove partiva un bosco.

-Michele ma è bellissimo..- sussurrai. Mi mise un dito sulle labbra e continuò a camminare, ovviamente io lo seguii a ruota.

Si mise a sedere proprio dove cominciava la discesa. Io rimasi in piedi a guardare gli alberi in basso.

-Ehi Chiara.. Siediti dai..- sussurrò sfiorandomi la mano con le dita.

Feci come lui mi disse. Avvolse un braccio attorno al mio collo stringendomi a se.

Girai il viso verso il suo, dopo poco si girò anche lui. Ci guardammo negli occhi per qualche secondo e poi, lentamente, annullammo quei pochi centimetri con un bacio. Ma non un bacio violento, un bacio lento, dolce, che racchiudeva tutta la passione di entrambi. Uno di quelli che ti ricordano di essere viva.

Ci allontanammo lentamente, come se pendessimo l'uno dalle labbra dell'altra.

-Sono felice.. Di aver pianto quel giorno al parco.- sussurrai tornando a guardare gli alberi.

-Io sono felice di essermi avvicinato a te, sconfiggendo la timidezza.- sorrise. Non serviva nemmeno più che lo guardassi per capire che stava sorridendo.

Tornammo a casa, mano nella mano, anima nell'anima.

Prendemmo le valigie e le mettemmo in salotto.

Indossammo i pigiami e salimmo al piano superiore, nella nostra camera da letto.

Avevamo deciso che avremmo sistemato tutto il giorno dopo.

Ci fiondammo sotto le coperte accoccolati per tenerci più a caldo.

-Michele..- attirai la sua attenzione.-Voglio fare l'amore con te.- non so bene con quale coraggio riuscii a dire quella frase, quelle parole.

***

HEEELLOOO!! Ecco il quarantatreesimo capitolo della mia storia!

Ops Ops. Sto sclerando quanto voi, tranquille.
Su, ditemi tutto quello che provate. Vi aspettavate una cosa così?
Vi è piaciuto il capitolo? Ops Ops.

Se vi è piaciuto lasciate una stellina  ed un commentino!

CIAO!

~S🛌

Save Me, Please.||Michele Bravi|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora