"Prendi sti pensieri e buttali."

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Michele riusciva a farmi stare bene in ogni situazione, come per magia. Bastava un sorriso, una carezza, un abbraccio. Bastava così poco per farmi stare bene in un modo che solo Dio sa.

In fondo lo amavo più di me stessa, ma ero consapevole che non sarebbe successo niente tra di noi. Io confronto a Muriel, Sofia, Vicky, Lea, non ero nessuno, loro erano così belle, mentre io ero orribile.

Avrei tanto desiderato che quei occhi verdi brillassero solo per me.

Quella sera dormimmo insieme, disse che non voleva farmi fare incubi e aveva pensato di abbracciarmi per tutta la notte.

La mattina seguente mi alzai stranamente tranquilla. Ero avvolta tra le braccia di lui, che dormiva ancora. Il mio viso era rivolto al suo petto che,come la pancia, si alzava ad ogni suo respiro.

Delicatamente mi alzai dal letto, sciogliendo l'abbraccio che s'era creato. Andai in cucina e preparai la colazione, feci due brioche e le misi sul tavolo. Preparai un caffè e del latte, e li aggiunsi su quel ripiano.

Presi il cellulare e misi una melodia fatta col pianoforte. Adoravo quel suono, mi affascinava.

Ad un certo punto, vidi uscire dalla camera il moro. Aveva un viso molto rilassato e assonnato.

-Buongiorno-dissi sorridendo.

-Buongiorno- rispose lui ricambiando il sorriso. Si avvicinò a me e mi stampò un bacio sulla fronte. Una volta una persona mi disse che il bacio sulla fronte significa rispetto, mi rispettava?

-Spero che la colazione sia di tuo gradimento.- dissi sedendomi a tavola, diedi un morso al cibo mentre lui cominciava a sedersi.

-Sicuramente- sorrise e diede un morso, gli si illuminarono gli occhi.-ma non l'hai comprata! Oddio fatta da te è ancora più buona!.- cominciò a mangiarla con molto gusto.

-Sono felice che ti piaccia.- sorrisi e mangiai anche io.

I miei pensieri ,però, non erano rivolti al cibo, erano rivolti alla persona avanti ai miei occhi. Anche mentre mangiava come un lupo a digiuno, era fottutamente bello.

La brioche,per quanto grande fosse, scomparì in una frazione di secondo. Bevve il caffè e sorrise, ma ad un certo punto si sentì un brontolio provenire dal suo stomaco.

-Mi sa che non ti è bastato.- Risi e finii di mangiare anche io.-Cosa vuoi di buono?- chiesi alzandomi e posando i piatti in cucina.

-Non so, cereali? Cioccolata? Ho voglia di qualcosa di dolce- disse sorridendo a trentadue denti.

-Mh.. Aspetta allora.- dissi andando in cucina.

Presi un piattino diverso mettendo sopra una fetta di pancarrè con della cioccolata, aggiunsi dei cereali sempre di quel gusto e chiusi con un'altra fetta. La divisi in due con un coltello e di fianco misi degli M&Ms colorati.

Mangiò tutto mentre io cominciai a lavare gli altri piatti. In quel momento.. Sembrava che fossimo marito e moglie.. 'Chiara, prendi sti pensieri e buttali.' Pensai subito dopo.

Era una cosa così impossibile e,in un certo senso, stupida.

-Chiaaaaara,Ho finito.-Disse portandomi il piatto.

-Mettilo qui- dissi facendo cenno con la testa verso il lavello. Fece come gli dissi e continuai a lavare.

Si mise dietro di me avvolgendo i miei fianchi con le sue braccia. Poggiò la testa sulla mia spalla, e io non potei fare a meno di guardarlo con la coda dell'occhio.

-Chiara..-

-Mh?-

-Sei bassissima.- disse e poi scoppiò a ridere staccandosi da me.

-Ehi! Non sono io che sono bassa, sei tu che sei uno spilungone!- risposi girandomi verso di lei mentre mi asciugavo le mani.

-Ah sì? Ma se a malapena arrivi ai mobili di casa tua.-

-Siete voi persone troppo cresciute che fate le cose enormi tsk.- dissi facendo la finta offesa. Sapevo di essere bassa.

-Daaaai non fare così e accetta la tua nanezza.- rise.

-E tu accetta che tra poco ti arriverà una padella in fronte.- incrociai le braccia al petto. Parlando di padelle, chissà che fine avevano fatto I gemelli.. Mi mancavano quei quattro occhi ghiacciati ma pieni di vitalità.

Vidi Michele alzare le mani in segno di arresa e scoppiai a ridere, lui dopo di me.

-Michele, oggi posso invitare due miei nuovi amici?- chiesi, come se poi mi servisse il permesso di lui per invitare persone in casa mia.

-Di chi parli? Non mi hai detto niente.- Ops..

-Sono due gemelli, Terry e Gabriel, per gli amici Gabi. Sono venuti nella mia scuola non molto tempo fa e..- gli raccontai tutto quello che era successo realmente.

-capisco, certo falli venire, sarà bello conoscerli.- disse e io sorrisi. Sarebbe stato bello farli conoscere.

-Allora li chiamo!- saltai felice e corsi a prendere il telefono.

Composi il numero e aspettai.

Tuuuuuu...... Tuuuuuuuu...... Tuuuuuuu..

-Pronto?- era la voce Terry, o almeno credevo..

-Ehi, sono Chiara, oggi ti va di venire con tuo fratello a mangiare da me? Una persona vi vorrebbe conoscere!- dissi entusiasta.

-Certo, perché no! A mezzogiorno e qualcosa saremo da te, va bene?-

-Certo a dopo!- staccammo e mi girai verso Michele. -Vengono verso mezzogiorno.-

-Perfetto, cosa mangeremo oggi?- chiese sedendosi sul divano.

-Ordino Sushi?- lui annuì sorridendo, a lui piaceva proprio tanto il sushi.

-Siiiiii, ho una fame da lupi!- disse sorridendo. Più che da lupi, da maiali..

-uh e mamma mia Michele! Io sto piena e non ho mangiato praticamente nulla!-

- ma tu sei tu, io sono io- rispose tutto fiero.-

-Si, e tu sei un gran cretino con un buco nero al posto dello stomaco.- Risi e corsi via mentre lui cominciò ad inseguirmi.

-cosa hai detto nanerottola!?!-

***

HEEEELLOOOOO! Ecco il trentaquattresimo capitolo della mia storia!
Ops Ops. Scusate se è un po' noioso, ma vorrei che le cose andassero un pochettino meglio per ora.
Cosa ne pensate? Michele si sarà offeso? Voi come avreste reagito? Ops Ops.

Se vi è piaciuto lasciate una stellina ed un commentino!

CIAO!

~$

Save Me, Please.||Michele Bravi|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora