Un Nuovo Lavoro.

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-Chiara,noi restiamo- Sussurró Vicky.

-Va bene.- dissi.

-Non provare a dire an... Aspetta cosa?- Vidi gli occhi di Michele spalancarsi.

-Ho detto va bene.- Li guadai uno per uno. Sapevo di star sbagliando,e non restava altro che far capire che razza di persona ero.

Vicky mi Saltó  addosso abbracciandomi forte. La strinsi a mia volta provando a non pressare troppo con le braccia.

-Ti va di venire a mangiare con noi al sushi?- mi chiese Sofia sorridendo.

-Io.. ecco.. non posso,scusatemi è che a casa ho molto da fare.- dissi in fretta. Salutai tutti e andai verso casa.

Aprii la porta ed entrai sbattendola involontariamente.

Mi gettai sul divano di spalle pensando velocemente a un qualcosa che mi facesse guadagnare dei soldi.

Mi venne in mente la Signora Longari,il cane del moro. Avrei potuto fare, ancora una Volta,la dog-sitter. Tanto amavo gli animali e loro.. beh,amavano me, o almeno così sembrava.

Presi un pezzo di carta dove scrissi tutto e lo ricopiai in 60 copie.

Appena finii, alzai il cappuccio della felpa e scesi per attaccare i volantini.

Alzai il volume della suoneria,in caso qualcuno mi chiamasse e, appena finii i fogli, corsi a casa soffrendo anche quel giorno la fame.

Appena tornata a casa mi misi a letto addormentandomi distrattamente. La stanchezza era troppa, tanto da rendermi incapace di pensare.

Il giorno dopo fui svegliata da una chiamata che mi affrettai a rispondere.

-Pronto?- dissi provando a non far sentire la voce troppo impastata.

-Pronto signorina Buongiorno,mi chiamo Maddalena,volevo chiederle se posso affidare il mio volpino nano a lei, devo partire per una settimana e non posso portarlo sull'aereo.- La donna che parlava aveva una voce molto calma,forse un po' tremolante.

-Ma certo,Sono disponibile stia tranquilla!-

-porterò oggi stesso il cane al vostro indirizzo.-

-Si signora Maddalena,potete portare subito i trenta euro così che io possa comprare il cibo per il cucciolo?-

-I soldi ve li porto insieme al proprio cibo,non dovrete fare nessuna spesa per il mio Astro!- Astro.. che bel nome.

-Va bene,allora arrivederci-

-A dopo!.- chiusi la chiamata stiracchiandomi, la prima telefonata giunta al termine. Mi alzai cominciando a prepararmi non sapendo l'orario della visita di Maddalena.

Indossai un maglione nero e sopra ci misi una felpa con la zip, dei Jeans strappati e Le Vans nere.

Cominciai a pulire meglio casa quando bussarono alla mia porta. L'aprii trovando il moro e dietro di esso anche Vicky.

-Ciao!- -Buongiorno.- dissero i due con un sorriso stampato in volto.

-..Cosa ci fate qui?-

-Ma che bella accoglienza eh,siamo venuti a trovarti!- Gesticolava un po' mentre parlava con quella sua voce rauca.

-Ehm ecco io..-

-Scusatemi,questa è la casa di Chiara? Dog-sitter?- una voce attiró l'attenzione di tutti e tre. -Ho portato Astro.-

-Oh sì,S-sono io, entri pure. Mi scostai dall'entrata lasciando libero accesso ai tre.

Vicky e Michele erano in silenzio ed imbarazzati. Avrei voluto ammazzarli in quel momento.

-Allora,lui è Astro- fece cenno col capo sul cagnolino bianco accanto a lei- Queste sono le indicazioni per prendersene cura e in queste buste avete tutto ciò di cui avete bisogno.- Mi porse il tutto che poggiai sul divano. Maddalena era una signora sui trenta sicuramente,aveva un viso perfetto e gli occhi che sprigionavano allegria. I suoi capelli erano di un rosso naturale e mossi.

-Grazie mille,questi sono i soldi.- mi diede le tre dieci e uscì dalla porta salutando con la mano.

Posai i soldi sul tavolo e mi piegai dal piccolo Astro accarezzandolo. Vicky e Michele si avvicinarono appena la porta si chiuse.

-I tuoi ti fanno tenere dei cani di persone sconosciute?- Chiese Vicky perplessa. Presi il cagnolino in braccio sedendomi sul divano.

-Credo che.. sia arrivato il momento di dirvi la verità- sussurrai accarezzando l'esserino sulle mie gambe.

-Quale verità?- Michele si avvicinò a me alzando il mio viso verso di lui portandomi a guardare ne suoi bellissimi occhi verdi. Non reggendo quello sguardo abbassai nuovamente il viso.

-I miei genitori mi hanno sempre giudicata un errore, uno sbaglio, mi hanno lasciata sola in prima superiore,ovvero a quattordici anni. Sono andati a vivere all'estero.- continuavo a torturarmi il labbro mentre il cucciolo giocava con la mia mano gelata sul divano.

Calò il silenzio in quella stanza. I due non parlavano più,e l'ansia si fece posto dentro di me.

Ad un tratto mi sentii avvolgere da un abbraccio caloroso che ricambiai solo con una mano.

-Mi dispiace.- sussurró al mio orecchio portandomi una serie di brividi sulla schiena. Chiusi gli occhi per trattenere le lacrime.

Sorrisi, non so per quale esatto motivo,ma sorrisi. Un sorriso stanco,triste. E vi chiederete,come può un sorriso essere triste? Può. Dopo battaglie perse,dopo torture al proprio corpo, dopo essere convinta di essere un errore,un sorriso può essere triste.

-Ti aiuteremo noi e,ovviamente,non ci dovrai niente in cambio. Una domanda.. Ieri hai rifiutato l'invito perché non avevi soldi per pagare?- Ops.. beccata. Vicky m guardó con lo schifo, spero per i miei genitori, negli occhi.

-No ehi,posso farcela da sola tranquilli.- sorrisi. Alla domanda non risposi, preferii finta di nulla.

-Zitta,la mia non era una domanda,era un'affermazione.-

Nessuno era stato così gentile con me senza secondi fini. Ed era una sensazione bella e strana allo stesso tempo.
Ero abituata ad essere usata da tutto e tutti.

***

HELLOOOO! Ecco il settimo capitolo della storiaa!
Ops ops,cosa pensate dei genitori di Chiara?
E vediamo,cosa volete che succeda nel prossimo capitolo? Scrivete tutto nei commenti e vedrò se continuare o meno,ops ops.
Se vi è piaciuto lasciate una stellina ed un commentino!

CIAO!

~S└(^o^)┘

Save Me, Please.||Michele Bravi|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora