Vendetta- Parte 14

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Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, all'estate dei miei diciotto anni. Sono stati i mesi più belli e più brutti della mia vita. Avevo paura, ma avevo tutte le persone che amavo al mio fianco. Era diverso. Per proteggerli sarebbe bastato trasformarmi in ragazza alata e tutti si sarebbero salvati. Io sarei morta ma non era quello l'importante. Adesso non c'è nessuna trasformazione da affrontare, non sono molto vicina alla morte. Adesso per proteggerli devo combattere con ferocia e arroganza. Ma che dico, io non li ho protetti quella volta. Non mi sono resa conto che Cat era stata catturata ed è successo lo stesso anche con Lilia, con Jago, con Marcus, con Ruben e con Set. Non avevo nemmeno pensato a Set! Io non sono stata capace di proteggerli e adesso voglio recuperarli. Non sono riuscita ad evitare di farli trasformare in ibridi, non sono riuscita a capire che era Cat la ragazza che gironzolava per i boschi ad uccidere tutte quelle persone. Sono una stupida. Non ho capito tutto in tempo. Mi sento completamente inutile adesso. Ho un potere che non so usare, non riesco a prevedere in nessun modo le mosse di Alec e adesso devo convincere un completo estraneo ad aiutarmi. Non credo di essere felice adesso. Lo ero, ma adesso non lo sono più.

Qualcuno bussa alla porta. Subito Ariel si alza dal letto e va ad aprire. Io non guardo chi è, mi stendo di nuovo sul letto e fisso il tetto della capanna.

<< Sono venuta ad informarvi che domani mattina verso le nove verrò qui a prendere la ragazza alata per portarla da Ezra. >> dice l'amica di Lilia << Vuole parlare soltanto con lei in privato. >>

<< Va bene. >> risponde Ariel << Grazie mille per l'ospitalità e per tutto il resto. >>

<< Lilia è ben voluta da tutti qui, per la sua famiglia questo e altro. >>

Sento la porta chiudersi. Chiudo gli occhi e cerco di rilassarmi per qualche minuto, ma Eliah mi salta sullo stomaco e mi chiede di giocare. In questi ultimi giorni non ho un momento di pace, nemmeno quando dormo. Vorrei per un attimo dimenticare tutto quello che sta succedendo e riposarmi un po'. Credo che appena finirà questa guerra avrò un crollo nervoso e questa volta finirò dritta in un manicomio.

Ariel mi chiede di far apparire una culla per Eliah e io lo faccio. Appena Eliah appoggia la testa sul cuscino si addormenta.

<< Vado a farmi una doccia. >> dice Ariel prendendo la sua camicia da notte dal borsone << Tu controlla che Eliah non si svegli per favore. >>

Annuisco e lei va in bagno. Io sono stesa sul letto e non ho intenzione di muovermi. In questo momento non ho nessun rebus da risolvere, nessun incantesimo a cui pensare, devo solo aspettare qualche ora per parlare con Ezra e poi vedremo. Ripenso alla conversazione che ho avuto con Cat e con tutti gli altri mentre ero al campo di grano. Ho avuto un momento di debolezza e mi sentivo così male. Vedere mia madre, Cat, Anna, David e mio padre nello stesso momento è stato scoinvolgente. Quando li ho visti tutti li ho pensato che se non mi do una mossa potrebbero esserci anche Ruben, Marcus, Jago, Lilia e Set assieme a loro. È stato troppo.

Quando Ariel esce dal bagno io sono già in camicia da notte e sotto le coperte. Ho deciso che per rilassarmi un po' devo concentrarmi su altro, ed è quello che ho fatto. Non so da quanto tempo sto guardando una piccola crepa in una trave del tetto. Cerco di capire quanto sia profonda, quanti metri sia distante da me e come si è formata. Riesce a distrarti, fino a quando una vocina nel tuo cervello ti sussurra all'orecchio "Perchè stai fissando quella crepa insignificante?" e tutti i pensieri ti ritornano in mente.

Ariel si stende vicino a me e mi osserva. Sento il suo sguardo fermo sul mio viso. Odio essere osservata in questo modo.

<< Come stai? >> sussurra ad un tratto.

Luce Where stories live. Discover now