Vendetta- Parte 1

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<< Okay, parla. >> dico un po' ansiosa.

<< Sta succedendo il casino nel campo. >> dice con aria seria << Qui vediamo tutto quello che succede e nessuno può accettare che quel bambino crei una nuova specie. Devi fermarlo prima che succeda qualcosa di molto grave. >>

<< Io non so nemmeno da dove iniziare. >> dico sincera << Lui è ovunque e in nessun posto allo stesso tempo. Lui sa come giocare le sue carte, lui pratica la magia da quando era molto piccolo e io nemmeno da una settimana. Io so di non essere debole, ma non so come fare. Mia madre non può dirmi niente perchè voi morti avete questo stupido blocco del linguaggio e io non so cosa fare. >>

<< In questo momento stanno cercando di togliermi temporaneamente questo blocco. >> dice prendendomi le mani << Però è difficile, sono le leggi della natura. Credo che questo funzionerà però. Ascoltami attentamente. >>

Respira profondamente e continua: << C'era una volta un lupo molto egoista che voleva vendicarsi. Pianificava le sue mosse con molta precisione e voleva solamente fare del male alla guerriera con le ali. La guerriera con le ali era disperata, ma non sapeva che l'unica cosa che doveva fare era risolvere l'indovinello che la sua fata madrina le aveva dato. Il lupo era intelligente ma si divertiva a far soffrire gli animaletti del bosco. Prima ha catturato la principessa rinata, poi i due dei con poteri magici e poi i topini a cui la guerriera voleva più bene. Mancava solo il coniglietto per completare l'opera. Il lupo era furbo, non avrebbe attaccato subito, avrebbe aspettato qualche tempo. La guerriera deve risolvere l'indovinello ed andare dall'indovinello. Dovrà giocare d'astuzia per convincere il mago buono ad aiutarla e ci riuscirà soltanto aprendole il proprio cuore. >>

Aveva detto tutto questo con molta fatica, però avevo capito. Alec non attaccherà fra poco, come già io avevo supposto. Devo risolvere l'indovinello e trovare il creatore degli angeli. Devo soltanto risolvere quel maledetto rebus.

<< Grazie, David. >> dico abbracciandolo << So che ti sta costando molta fatica. >>

<< Ancora non è finita qui la storia. >> dice respirando a fatica << La guerriera deve risolverlo il prima possibile e deve allenarsi per una guerra. Non sono solamente gli animaletti del bosco ad essere in pericolo, anche quelli che lo erano ad un tempo. Vuole farli tornare nel bosco per rendere la sua vendetta ancora più grande. Il lupo voleva la Luna!! Hai capito guerriera? La Luna! >>

All'inizio non capisco cosa vuole dirmi, poi mi si accende una lampadina in mente.

<< Luna! >> esclamo << Anche gli angeli tornati umani sono in pericolo. >>

Ormai Alec non ha più le forze: << Un coniglietto pregò la guerriera di proteggere la sua Luna. >>

Appoggio una mano sulla sua spalla e, guardandolo negli occhi, dico: << Lo farò. >>

E' stremato. Deve essergli costato tanta fatica parlare in questo modo.

Mi sorride con fatica e io lo stringo con forza. Quanto mi è mancato in questi anni. Una volta al mese vado sulla sua tomba per lasciare un fiore perchè questo mi aiuta a ricordarlo. Era il mio migliore amico e in un certo senso continua ad esserlo.

<< Preparati ad una guerra. >> sussurra con fatica al mio orecchio << I suoi progetti vanno oltre alla vendetta. Se non lo fermi subito tutto il mondo sarà finito. >>

Riapro gli occhi di scatto. Eliah sta giocherellando con i miei capelli. Mi metto seduta e mi guardo attorno, Ariel sta dormendo e c'è un silenzio tombale. Guardo l'orologio, sono le sette e trenta del mattino. Abbraccio con forza il piccoletto, sta bene ed è questo l'importante.

<< Come stai? >> mi chiede Eliah con la sua vocina sottile.

Scompigliandogli i capelli con una mano dico: << Io sto bene. Tu invece? >>

<< Non lo so. >> dice tenendo lo sguardo abbassato << Mi sento solo. Tutti hanno deciso di abbandonarmi. Papà, Lilia, zio Ruben, zio Marcus e zia Cat. Hanno smesso di volermi bene. >>

<< Non è vero. >> dico stringendolo tra le mie braccia << Sono dovuti andare a fare delle questioni importanti, ma torneranno presto. >>

Alza gli occhi verso di me e imbronciato dice: << Quando volevo sapere dove era papà io chiudevo gli occhi e nella mia mente lo chiamavo. Prima la mia testa mi diceva dov'era, adesso no. Da quando quell'uomo cattivo ha colpito la testa della mamma, non riesco più a trovare papà. Voglio andare da lui. Mi ci puoi portare? >>

Ha gli occhi lucidi e la faccia imbronciata. Mi guarda negli occhi e mi implora di portarlo dal suo papà. Mi viene in mente il video che Alec mi ha inviato, il volto spaventato e distrutto di Jago. Scoppio in lacrime. Io devo riportare a casa tutti e devo eliminare Alec. Devo farlo. Per loro, per me, per Ariel e per questo piccoletto.

<< Che sta succedendo? >> dice Ariel sbadigliando.

<< Niente. >> dico asciugandomi di fretta le lacrime << Va tutto bene. >>

Ariel si alza dalla poltrona, prende in braccio Eliah e si siede vicino al mio letto.

Noto che durante la notte mi hanno tolto le flebo dal braccio, meglio così.

<< Ho parlato con David. >> dico guardandola << Ti ricordi di David? Il tuo ultimo iniziato, il fidanzatino. >>

<< Certo che mi ricordo. >> dice << Sto ancora metabolizzando il fatto che tu parli con i morti. >>

Le racconto tutto quello che mi ha detto. Dalla "favoletta" che mi ha raccontato si può capire che Alec non attaccherà molto presto, che anche gli angeli tornati umani sono in pericolo, che dobbiamo allenarci per combattere e che dobbiamo risolvere al più presto il rebus che mi ha lasciato mia madre.

<< Dobbiamo essere pronte. >> dico guardandola dritta negli occhi << Adesso siamo solamente noi due e dobbiamo fare di tutto per vincere anche questa guerra. >>

<< Salveremo la nostra famiglia e tutti gli angeli. >> dice in tono serio << Insieme, noi due. Possiamo aiutarci a vicenda, tu mi insegni a combattere e io ti aiuto ad usare degli incantesimi di combattimento. >>

Con un sorrisetto e gli occhi pieni di vendetta dico: << Perfetto. >>


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