<< Salta le spiegazioni. >> dico a Lilia << Adesso per favore fai apparire qualcosa che ci faccia luce. >>

Nella mia mente avevo l'immagine di qualche torcia, ma Lilia, molto ironicamente, fa apparire dei bastoni di legno infuocati.

La guardo con uno sguardo un po' arrabbiato e lei dice: << Se facciamo finta che siamo ancora nel medioevo è tutto più divertente. >>

Sbuffo e prendo un bastone infuocato tra le mani.

Iniziamo a camminare per il corridoio e dopo un po' vedo un ritratto appeso al muro. Riconosco Marcus, doveva avere circa sedici anni. È seduto su una sedia di legno. Dietro di lui i suoi genitori hanno una mano sulle sue spalle. Alla sua destra c'è sua madre, una donna bellissima. Ha i capelli molto lunghi e castani e indossa un vestito tipico dell'epoca. Sembra molto dolce. Alla sua sinistra c'è il padre di Marcus. Sembra più vecchio rispetto a sua moglie, ha i capelli scuri come Marcus e gli occhi marroni. Ha un'espressione seria che mette i brividi. Guardo per un attimo l'espressione di Marcus. Sembra... afflitto. Era insoddisfatto della sua vita, lo si legge negli occhi.

Nel cornicione del quadro c'è scritto: "Famiglia Blackwell. Aria e Joshua Blackwell e il figlio Marcus".

Avevo dimenticato che mi chiamo Aria perchè era il nome di mia nonna. Mi sembra così strano che la mia nonna paterna sia quella donna ritratta nel quadro. Sembra un ritratto uscito dai vecchi libri di scuola.

<< Venite qui! Ho trovato qualcosa. >> esclama ad un tratto Ariel dal fondo del corridoio.

Distolgo lo sguardo dal quadro, respiro profondamente e raggiungo Ariel insieme a Lilia.

Entriamo in una stanza e vedo che è una camera da letto. La stanza è molto piccola e vicino al letto c'è una finestra ad arco con delle vecchie ente di legno. Facendo attenzione apro la finestra e la stanza si illumina con la luce del giorno. È sicuramente la vecchia camera di Marcus, lo capisco dalla pila di fogli nella misera scrivania. Assomiglia ad una stanza di un castello medievale. Marcus ha vissuto nel medioevo, quindi è normale che la sua camera richiamasse le stanze di un castello.

Vedo una cosa che mi incuriosisce. Appoggiato al muro vicino al letto c'è uno scatolone che sicuramente è dei giorni nostri. Non credo che nel medioevo esistessero i supermercati.

Prendo lo scatolone tra le mani e lo metto sul letto.

Mi tremano le mani, ho paura. Prima di aprirlo osservo lo scatolone. Devo sapere la verità, devo farmi coraggio. Apro lo scatolone e subito vedo che è pieno di libri antichi.

<< Datemi una mano. >> dico guardando Ariel e Lilia << Sfogliateli e ditemi di cosa parlano, se ci sono delle immagini che vi ricordano qualcosa. >>

Prendiamo ognuno un libro tra le mani e iniziamo a sfogliarlo. Il libro che sto sfogliando io parla della nascita della comunità angelica, il primo governatore, i nomi dei primi iniziati. Niente che mi riguardi.

<< Questa è una copia delle prime leggi che ha istituito il primo governatore. >> dice Lilia con aria annoiata.

<< Questo parla di te invece. >> dice Ariel continuando a sfogliare il libro << Parla della ragazza alata. >>

Lo tolgo dalle mani di Ariel e lo sfoglio. Non c'è niente che non conosca. Ci sono dei disegni anatomici, la composizione chimica del veleno che hanno le mie zanne da vampiro e la struttura del mio dna, ma niente che riguarda i miei genitori.

Faccio far apparire da Lilia una borsa grande a tracolla e ci metto dentro il libro. Non serve al mio scopo, ma voglio leggerlo per bene, voglio sapere come sono fatta nei minimi particolari. Forse c'è anche un modo per curare la mia dipendenza dal sangue umano.

Luce Where stories live. Discover now