La nuova vita- Parte 4

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<< Non immagini quanto lo vorrei, ma non posso. Devo controllare di persona che tutto vada bene. Facciamo un altro giorno, proprio domani non posso. >>

Sbuffa e fa una cosa che non faceva da tempo. Si alza di scatto tenendomi in braccio e mi porta dentro casa. Io non posso fare a meno di sorridere.

Mi risveglio all'alba, dopo soltanto due ore di sonno. Appena apro gli occhi vedo il volto di Ruben. Quando dorme sembra sempre così felice e rilassato e forte. Vado in bagno e mi tolgo la camicia da notte.

Guardo il mio riflesso allo specchio. Con le punta delle dita accarezzo dolcemente le mie cicatrici. Ne ho diciassette sulla pancia e cinque sul petto, di cui due sul tatuaggio. Sono tante linee bianche che hanno invaso il mio corpo, linee di cui non mi disferò mai. Ho provato di tutto: vecchi rimedi, creme costose comprate in farmacia, incantesimi curativi di Lilia.

Io non ho mai tenuto al mio aspetto fisico, non mi importa se il mio corpo sia brutto, vorrei vederle sparire perchè vorrei che anche il ricordo di quella notte sparisse. Vorrei eliminare dalla mia mente quel dolore straziante, il rumore delle mie costole spezzarsi, l'orribile sensazione di non poter più comandare il tuo corpo.

Mi metto sotto la doccia e lascio che per l'ennesima volta l'acqua fredda scarichi via anche i pensieri. Mi vesto rapidamente e quando sono pronta vedo che ore sono: le sei del mattino.

È ancora molto presto, ma io non posso stare ancora con le mani in mano. Alec è tornato, devo parlargli, o almeno vedere di persona il primo indizio che ha lasciato per me.

Esco di casa facendo il meno rumore possibile e mi metto subito in volo verso la pianura. È dall'altra parte della citta, un quarto d'ora di volo circa.

Atterro nello stesso punto dove il nostro esercito è atterrato cinque anni fa.

Mi ricordo ancora la luna, il caldo dell'estate, solo il verde. Adesso questi alberi attorno alla pianura sono pieni di fiori di vari colori. Sembrerebbe un paesaggio bellissimo. Se solo questi alberi potessero parlare...

Abbasso leggermente la testa per passare sotto un ramo di un albero e mi ritrovo davanti alla pianura. Le croci di pietra sono sparse su tutta la pianura, in alcune ci sono scritti dei nomi, in altre no. Nell'aria sento un odore simile a quello che lascia un incantesimo di Lilia, un leggero profumo di cannella che solo un olfatto sensibile come il mio può sentirlo.

Respiro profondamente e cammino verso il centro della pianura. Guardo le croci, guardo per terra. Nonostante gli anni sento ancora l'odore che si lasciano dietro i vampiri, forse non se ne andrà mai. Questa è la loro tomba e le loro anime, se ne avevano una, rimarranno qui per l'eternità.

Ad un tratto sento un rumore. Qualcuno sta venendo qui, lo sento. Dopo qualche secondo Alec esce da dietro un albero e appoggia le mani sulla punta della croce di suo padre.

<< Ma che piacere rivederti. >> dice sorridendomi << Ho visto che i miei messaggi ti sono arrivati. Non ero tanto convinto che tu sapessi il latino, forse Google Traduttore ti ha aiutato. >>

<< Nonostante non sei più un vampiro non sei cambiato per niente, caratterialmente intendo. Come aspetto... beh, assomigli adesso molto di più a tuo padre. Preciso che non è un complimento. >> dico guardandolo dritto negli occhi.

<< Vedo con piacere che anche tu sei cambiata caratterialmente. In questo preciso momento cinque anni fa eri davanti allo specchio della tua stanza, tua madre che piangeva e ti teneva le mani sulle spalle. Ti eri svegliata da poco, avevi paura, ma avere due ali nere sulle spalle ti elettrizzava. Eri così insoddisfatta della tua vita umana che desideravi cambiarla. Forse adesso, se non ti fossi trasformata, tua madre sarebbe ancora al tuo fianco. >>

Luce Where stories live. Discover now