Capitolo 37

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«Secondo me non è oro vero!» ribatte Noah contro di me, per la millesima volta.
«Sì, Noah, è oro vero, in qualche modo! Si chiama foglia d'oro alimentare e si mette come decorazione, ma è commestibile»
«Noah, Madison, è possibile che litigate per tutto?» ci rimprovera Chri passandosi una mano sul viso, e Grace inizia a ridacchiare con un William addormentato tra le braccia. Sbuffo e mi alzo dal divano, avvicinandomi verso di Noah. Gli tolgo la torta dalle mani e la metto nel frigorifero.
Stasera ci sarà una cena con tutti i Panthers e il coach a casa nostra, quindi dobbiamo preparare ancora tutto. Noah è appena tornato dall'ultimo allenamento prima dell'autunno e si è fermato a casa di Amber, prendendo la torta per stasera fatta da lei con l'oro commestibile.
Ritorno in salotto mettendo una mano sui fianchi e l'altra metà la sventolo vicino al mio viso, per farmi rinfrescare un po'.
«Direi di iniziare a preparare la cena, almeno siamo già pronti per dopo» commenta la mia migliore amica, alzandosi anche lei dal divano e mettendo il neonato nella carrozzina. Nathan è andato a prendere un gelato con Zoe e Stella, mentre Selene sta arrivando a casa per preparare la cena con noi.
«Ma Amber cena con noi?» domanda Chri a Noah, e noto un tono di preoccupazione nella sua voce. In effetti, da quando ci siamo trasferite qua, Amber è entrata in casa soltanto una volta. Ci sarà qualcosa sotto?
«No, arriva per il dolce. Madison, tu sai qualcosa di Floyd? Non che me ne importi qualcosa, anzi, più tardi arriva e meglio è» Noah mi sorride sarcasticamente.
«Sì, anche lui arriva per il dolce» roteo gli occhi e il moro mi guarda con la testa inclinata.
«Oh, e cosa fa nel mentre che noi ceniamo?» mi domanda.
«Non lo so, Noah, non sono affari miei!» gli rispondo a tono, già seccata dalla conversazione, perché so già dove vuole andare a centrare.
«Secondo me ti tradisce» alzo il sopracciglio e incrocio le braccia.
«Allora, se la metti così, anche Amber ti sta tradendo» fulmino Noah con lo sguardo, così lui sbuffa e va al piano di sopra. Che tranquillità che c'è in casa senza di lui. Appena Grace si alza dal divano, William inizia a piangere dalla carrozzina.
«Madi, puoi guardarmi William mentre vado in bagno, per favore?» mi chiede, posando una mano sulla mia spalla.
«Certo, lo controllo io» le sorrido e le accarezzo il dorso della mano. La seguo con lo sguardo finché non la vedo più, così mi giro e vado verso il bimbo. Nello stesso istante suona il campanello, che tempismo.
«Vado io!» dice Chri, per poi saltare giù dal divano e correre verso la porta, cadendo quasi a terra. Mi metto a ridere e prendo in braccio William, cullandolo tra le braccia. Vado verso l'entrata per vedere chi abbia bussato, e mi ritrovo davanti Selene.
«Ciao ragazzi, come va?» ci saluta la bellissima signora.
«Tutto bene, te?» rispondiamo all'unisono io e Chri. Lei ci sorride e poi si accorge del bimbo tra le mie braccia, così le si iniziano ad illuminare gli occhi chiari.
«Ciao piccolo William, sei bellissimo come sempre!» dice mentre gli accarezza la testa. Ci mettiamo tutti a sorridere.
«Maddy, posso tenere in braccio il bimbo?» mi domanda, così annuisco e glielo metto tra le braccia. Selene inizia a dargli tantissimi baci e poi andiamo a sederci sul divano.
«Allora, cosa dobbiamo preparare per stasera?» domando ai presenti, così da iniziare a riorganizzare la mia mente.
«In realtà, faremo della carne con il barbecue fuori in giardino e prenderemo qualche birra, giusto per passare la serata insieme. Poi abbiamo la torta di Amber, a meno che non l'abbia avvelenata, ma potete preparare una macedonia di frutta e delle verdure grigliate. Oppure dei taglieri con salumi e formaggi, non so, scegliete voi» ci spiega Christian, per poi rispondere al telefono che squilla e allontanarsi da noi.
«Quindi, vogliamo iniziare a preparare la frutta?» mi chiede Selene con gentilezza.
«Certo, tanto ho tutto il pomeriggio libero, possiamo fare tutto» ci sorridiamo a vicenda e solo adesso mi accorgo che, per fortuna, William si è addormentato. Selene lo rimette nella carrozzina e in contemporanea Grace ci raggiunge.
«Ciao Selene, come stai?» la mia migliore amica la corre ad abbracciare per poi lanciare uno sguardo al bimbo e a me.
«Ciao Grace, come stai? William è il bimbo più bravo che abbia mai tenuto tra le braccia, si è addormentato subito!» Grace la ringrazia e poi ci mettiamo a ridacchiare.
«Ha preso dalla sua mamma» dico, sorridendo alla bionda di fronte a me.
«Quindi cosa dobbiamo cucinare? Sono già le cinque di pomeriggio» domanda la mia migliore amica, e a risponderle è Selene.
«Un po' di tutto, tesoro. Stasera i ragazzi cucineranno la carne in giardino, quindi Christian ha detto di preparare della frutta, delle verdure o dei taglieri con i salumi»
«Ok, ho capito, allora iniziamo da subito!» Grace prende la carrozzina con William ed entriamo in cucina.
«Ragazze, io devo andare con Noah a risolvere delle questioni sui paparazzi, hanno violato il regolamento. Poi andiamo a comprare anche le birre per stasera. Noah viene con me, ci vediamo tra poco» ci avvisa Christian, per poi andare a baciare Grace e il bimbo. Noah invece ci fa un cenno con la mano, sempre con la sua gentilezza inesistente. I ragazzi spariscono dal mio campo visivo, così mi rigiro verso le altre.
«Io faccio la macedonia!» dico per prima, afferrando la maniglia del frigorifero. Ci mettiamo tutte a ridere e poi parla Selene.
«Ok, quindi Maddy fa la macedonia, io allora farò le verdure, mentre Grace... te che cosa vuoi preparare? I taglieri?»
«Va bene, salumi e formaggi, giusto?» chiede la mia amica. Selene annuisce e poi ognuna si mette a lavoro. Prendo dal frigorifero le fragole, l'anguria, i lamponi, i mirtilli, le more ed una noce di cocco. Inizio a sciacquare tutta la frutta, inconsapevole di come tagliare il cocco. Nel peggiore dei casi cercherò di spaccarlo con la testa come fanno gli hawaiani. Se loro possono, perché io no? Magari mi si rimette anche apposto il cervello.
Dopo aver sciacquato e asciugato tutta la frutta, iniziò a tagliarla in piccoli cubetti, riempiendo una ciotola intera. Ne approfitto per lanciare uno sguardo alle verdure di Selene e al tagliere di Grace, tutto sembra andare per il meglio. Inoltre, William sta dormendo senza svegliarsi ed iniziare a piangere, perfetto. In tutto questo, c'è ancora il cocco immobile che continua a fissarmi. Ok, forse dovrei davvero prendere in considerazione l'idea di spaccarlo con la testa.
«Maddy, tutto apposto?» mi richiama Selene, mettendomi una mano sulla spalla.
«Sì, scusate. Stavo pensando a come aprire il cocco, non lo so fare e ho paura di farmi male» confesso, e sento Grace che ridacchia in sottofondo. Ad un certo punto, anche Selene inizia a ridacchiare. Quindi alla fine mi unisco pure io. In questa casa funziona così: inizia a ridere uno, poi un'altro e poi un'altro ancora, anche se il motivo è inutile. Però ti mette allegria, adoro ridere e sorridere tutto il giorno.
«Ah ok, pensavo ti fosse successo qualcosa. Comunque io non lo so aprire, mi dispiace, l'unico a cui puoi chiedere è Noah. Non domandarmi come ci riesca, perché non l'ho mai capito» le sorrido e poi le annuisco.
«Va bene, allora per adesso lo lascerò qui. Vi serve aiuto?» chiedo, così da tenermi occupata.
«Sì, puoi aiutarci ad entrambe» mi risponde Grace, così annuisco. Finisco di mettere lo zucchero nella macedonia, mescolo il tutto e lo lascio rinfrescare in frigorifero.
Mi metto in mezzo tra le due e inizio ad aiutare un po' dappertutto. Metto il sale sulle verdure grigliate in forno, poi aiuto a mettere gli insaccati sul tagliere enorme, poi aiuto ancora Selene ad infornare le verdure, ed così per un'altra mezz'ora.
«Oh, abbiamo finito, finalmente!» esclama Selene, passandosi il dorso della mano sulla fronte sudata. Io e la mia migliore amica la assecondiamo, sedendoci ognuno su uno sgabello.
«Abbiamo un problema, però...» dice Grace, lasciando in sospeso la frase.
«Non abbiamo abbastanza formaggio, dobbiamo andarlo a comprare» continua lei, incrociando le braccia con una faccia dispiaciuta.
«Se vuoi possiamo andare tutte insieme, Grace, così magari ci prendiamo anche un caffè» le risponde Selene, per poi passare il suo sguardo a me.
«Maddy, vuoi venire con noi?» mi domanda la bella signora.
«No Selene, grazie dell'invito, ma passo. Andate voi, io rimango qui con William. Fuori farà caldissimo, non voglio sudare» sorrido, così da sentirmi meno in colpa. Forse dovrei andare, però fa davvero troppo caldo.
«Va bene, non preoccuparti. Cominciamo ad andare, Selene, così prendo anche dei pannolini per William» Grace si alza dallo sgabello e si inizia a lavare le mani nel lavandino.
«Ci vediamo dopo!» le saluto, dando un bacio sulla guancia ad ognuna. Le guardo fino a quando le vedo chiudere la porta, e appena ne sento il rumore inizio a tranquillizzarmi. Sono da sola e posso un po' godermi la casa. Cullo un po' William e poi mi lavo le mani anch'io. Iniziò ad aprire i mobili della cucina e mi viene l'idea di fare un cocktail per rinfrescarmi, così prendo il succo alla fragola per i cocktail, la soda e il ghiaccio. Molto semplice e non alcolico, come piace a me. Non riesco davvero a capire come le persone riescano a bere l'alcool, io non ce la farei mai. Mischio il tutto con una cannuccia di plastica nera nel bicchiere di vetro, e poi inizio a berlo guardando il telefono. Noto alcuni messaggi di mia sorella, così iniziamo a scriverci un po' e lei mi racconta di una sorpresa strana che vuole farmi. Non lo so, non ho ben capito. All'improvviso, sento qualcuno che mi cinge i fianchi con un braccio. Faccio un piccolo salto per lo spavento e per poco non mi cade il bicchiere con il cocktail, però il telefono mi cade davvero a terra. William si sveglia e inizia a piangere, così mi giro per vedere chi sia il genio che ha fatto questo scherzo stupido. Chi potrà mai essere? Ovviamente sempre il solito.
«Ma stai bene con la testa?» gli urlo quasi contro.
«Volevo farti uno scherzo, cosa stai bevendo?» Noah si mette a ridere per poi strapparmi il bicchiere di mano e rubarmene un sorso.
«È un cocktail analcolico alla fragola» gli spiego mentre mi avvicino a William per prenderlo in braccio. Lo inizio a cullare e ritorno da Noah.
«Non è un po' troppo dolce? E poi perché non hai messo neanche una goccia d'alcool?»
«Prima di tutto il cocktail è mio quindi deve piacere a me, e poi ti devo ricordare per l'ennesima volta che non mi piace l'alcool?» gli rispondo a tono, ormai seccata dalla situazione, dallo scherzo, ma soprattutto da lui. E come se non bastasse, Noah inizia a ridere facendomi salire ancora di più i nervi.
«Cos'è che ti fa così tanto ridere? Diccelo, magari ridiamo anche noi» gli dico, indicando il bimbo tra le mie braccia che piange ancora.
«Sembri una mamma frustata ed esaurita che fa tre lavori e ha due figli appena nati. Fai ridere quando sei arrabbiata» lui mi avvicina il bicchiere, ma gli faccio cenno di no con la testa.
«Finiscilo te, ormai hai rovinato il mio "momento relax", e poi non riesco neanche a berlo con William in braccio» ad un certo punto, Noah posa il bicchiere ormai vuoto sul tavolo, si avvicina a me e prende il bimbo. Con neanche un minimo di sforzo, riesce a farlo smettere di piangere improvvisamente. Rimango a bocca aperta, e Noah si mette a ridere ancora più di prima. Questa volta mi unisco anch'io alla risata, perché immagino la mia espressione scioccata in questo momento. Mi sistemo delle ciocche fuori posto dal mio chignon disordinato e me le porto dietro le orecchie.
«Non ci voleva tanto a farlo calmare» commenta, riferendosi a William. Alzo gli occhi al cielo, ma comunque con il sorriso.
«Grazie. Comunque, visto che ti trovi già qui, potresti aiutarmi?» gli domando, mettendo le mani sui fianchi.
«Dipende in cosa»
«Stavo preparando la macedonia per stasera e volevo mettere anche il cocco, però non riesco ad aprirlo. Selene mi ha detto che solo te ci riesci, quindi potresti tagliarmelo, per favore?»
«Va bene, ma solo per questa volta» annuisco e mi da William in braccio, che magicamente inizia a piangere. Gli dò qualche bacino sulla testa, ma non si calma.
«Non capisco perché oggi sia così agitato» commento ad alta voce. Noah si gira verso di me mentre prende il coltello e mi sorride.
«Vuol dire che preferisce me dalla zia Madison» lui mi fa la linguaccia e poi dà un bacio veloce sulla guancia del bimbo. Ritorna a tagliare il cocco, così mi siedo su uno sgabello. Metto il ciuccio a William e sembra calmarsi un po', ma continuo comunque a cullarlo anche da seduta.
«A proposito, dov'è Christian?» domando al ragazzo di fronte a me.
«È andato a fare altre commissioni, così io inizio a preparare la carne e dopo lui arriva con le birre. Invece Selene e Grace dove sono?»
«Mi sembra che siano andate a prendersi un caffè insieme e a comprare del formaggio e dei pannolini» lui annuisce e fa un piccolo buco all'estremità della noce di cocco. Fa uscire tutta l'acqua e dopo il forte boato del coltello sul tagliere, il cocco si apre in due. Noah mette il coltello nel lavandino e poi si sistema i capelli.
«Ecco fatto, adesso dammi William che lo faccio addormentare in cinque minuti» glielo porgo e davvero riesce subito a farlo tranquillizzare.
«Adesso te lo daremo tutti i giorni, almeno ci risparmi la fatica» gli do una pacca sulla spalla e poi mi alzo dallo sgabello, stiracchiandomi la schiena. Dopo un paio di minuti, Noah rimette il neonato nel passeggino, completamente addormentato.
«Sono troppo bravo, hai visto?» commenta lui, ridacchiando.
«Sì che ho visto, dovevi svelarci prima questo tuo talento» lui mi fa l'occhiolino e poi mi guarda attentamente da capo a piedi.
«Stasera faremo una sorta di festa in piscina, quindi mettetevi il costume. Cerca di vestirti comunque in modo elegante, sole. Siamo sempre ad una cena di lavoro» mi dice, appoggiandomi una mano sul fianco. Un po' mi infastidisce, perché sa che ormai sono fidanzata con Floyd, quindi gli sposto la mano.
«Te invece cerca di non picchiare Floyd, e ti ricordo che non puoi mettermi le mani addosso come prima, Noah» lo guardo negli occhi, e sul suo viso appare un ghigno.
«Non ti assicuro nulla, su Floyd. E comunque ti sto solo toccando il fianco» dice, per poi abbracciarmi e mettere la testa nell'incavo del mio collo. Cerco di spostarmi, ma non ci riesco per la forza con cui mi sta stringendo, come se me ne andassi da un momento all'altro.
«Noah...»
«Che c'è, sole?»
«Ti prego, non fare così, sai già come va a finire» lo cerco di implorare, è consapevole che sia io che lui abbiamo delle persone che ci amano. E se io fossi Amber, ci rimarrei male se scoprissi che il mio ragazzo sta così attaccato ad un'altra ragazza come me.
«No, non lo so come va a finire, vuoi dirmelo tu?» sussurra, per poi iniziarmi a dare dei baci umidi sulla spalla. Cerco di scansarmi con tutta la forza che ho nel corpo, ma non ci riesco.
«Noah, smettila! Adesso non è più divertente» lo sento ridacchiare sulla mia spalla e poi ritorna ad appoggiarci la testa, senza staccarsi dall'abbraccio.
«Quindi? Come va a finire?» mi bisbiglia nell'orecchio per poi mordermi il lobo. Per fortuna suona il campanello e Noah è costretto ad allontanarsi da me. Appena mi lascia ritorno a respirare regolarmente.
«Forse dovresti metterti una maglietta più carina, per stasera» mi dice mentre va ad aprire la porta.
«Non mi metterò in generale una maglietta, stasera» gli rispondo, cercando di essere meno impacciata possibile.
Noah ritorna in cucina e si riempie un bicchiere d'acqua.
«Io sto ancora aspettando la tua risposta, comunque. Vorrei tanto sapere come va a finire»
«Non c'è bisogno che te lo dica io. Adesso basta, mi stai facendo venire il mal di testa. Se proprio vuoi stare qui a rompere le scatole, inizia a tagliarmi il cocco a cubetti, grazie» mi avvicino verso di lui e gli tolgo il bicchiere d'acqua da mano, per poi finirlo. A quelle parole sembra arrabbiarsi un po', quindi inizia a parlare.
«Comunque mi ricordo che esiste Amber, e lei è meglio di te. Non me la sono scordata, la amo»
«Sì, guarda, me ne sono proprio accorta. Soprattutto quando cinque minuti fa mi baciavi la spalla. E sappi che questa me la paghi, sono di gran lunga migliore di quella invidiosa psicopatica» afferro il telefono e la carrozzina con dentro William per poi andarmene via, senza neanche stare ad ascoltare Noah un minuto in più. Christian, poi, ignaro di tutto, lo raggiunge con tre casse piene di birre dopo avermi salutata. Penso proprio che Noah sia un po' troppo lunatico, forse dovrebbe andare da un dottore per qualche visita di controllo, giusto per vedere se sia tutto apposto in lui. Avrà preso qualche botta forte da piccolo a questo punto.

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