Capitolo 2

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Davanti a noi si presenta una villa enorme circondata tutta intorno da un muretto alto di mattoni bianchi.
Il nostro taxi parcheggia lì davanti e ci fa scendere.
«Buona giornata Bob, grazie per il passaggio» saluto il cinquantenne squadrando la mia amica, e poi vado al cofano per prendere le nostre valigie. Dopo scendono anche Grace e Nathan dai sedili posteriori mano nella mano.
«Grace, si può sapere perché hai preso praticamente un castello? E poi quanto ti è costato tutto questo?»
«Adesso ti spiego tutto, ma prima entriamo in casa che sono stanchissima»
«Va bene» le dico sospirando.
Dopo che la macchina se ne è andata, cominciamo ad incamminarci.
Entriamo nell'abitazione attraverso un cancello che sembra placcato in oro, e davanti agli occhi ci appare un giardino molto vasto, con alberi, cespugli e fiori ben curati da tutte le parti.
Per arrivare agli scalini con le due colonne bianche su di essi che fanno accedere alla porta c'è una stradina, con dei sassolini che la costeggiano, e da cui ne parte un'altra che penso porti al garage, anche quello molto grande che potrebbe fare da casa a noi tre più il bambino nella pancia di Grace.
Avanziamo per tutta la stradina e saliamo le scale. La porta è molto moderna: alta, larga e nera con la maniglia color oro, che stranamente è già aperta e quindi le chiavi non ci servono.
La apro e nel nostro campo visivo entra un piccolo corridoio con un appendiabiti, uno specchio, delle piante e un contenitore per le chiavi in cui appoggiamo anche quelle della villa. Percorriamo il corridoio e vediamo un salone molto luminoso con grandi vetrate che fanno sul vetro. Il salone ha un divano bianco che sembra molto comodo con dei cuscini sopra, è lungo e davanti ad esso si trova un tappeto bianco con sopra un tavolino. Su di esso ci sono delle rose bianche in un vaso, un piccolo profumatore e una statua di una mela d'oro, grande come una pallina da tennis. Di fianco al divano ci sono delle poltroncine anch'esse bianche, e anche quelle sembrano molto comode. C'è anche un camino molto grande con della legna dentro e sopra la televisione più grande che abbia mai visto, non vedo l'ora di vedermi un film. Continuiamo a camminare per la casa, esplorandola, e di fronte al salone c'è la cucina, in questa casa è tutto molto ampio. Al centro c'è un'isola che ha intorno quattro sedie con sopra un vaso con dei gigli, e poi davanti ci sono i fornelli, il lavandino, i diversi mobili, il tipico frigorifero americano a due ante, stranamente grigio, perché per adesso non ho visto mobili o altri oggetti per l'arredamento di qualche colore a parte il bianco, escluso qualche oggetto.
Per adesso questa casa non la lascerei mai più, è meravigliosa e mi piace soprattutto perché è luminosa, anch'io avrei fatto tutto di bianco, alla fine l'eleganza e la bellezza si trovano nella semplicità, poi il bianco contiene tutti i colori, quindi è perfetto, e anche il mio colore preferito.
Poi ci sono altre tre porte nel primo piano: in una stanza si trova il ripostiglio con le varie cose per pulire casa, che devo dire, è molto ordinato. Poi in un'altra c'è un bagno con due lavandini, un grandissimo specchio pulito alla perfezione, una doccia, il water e il bidet, e i muri sono di marmo bianco e nero, molto elegante, e per finire il tutto ci sono delle piante che decorano un po' questo spazio. Nell'ultima stanza c'è una piccola lavanderia. Poi ci sono anche le ampie scale in legno. Infine noto anche che c'è la sala pranzo dietro il muro del corridoio, con un tavolo rotondo, venti sedie intorno ad esso e dei quadri sul muro. Le sedie sembrano vellutate e hanno i piedi in oro. Sul soffitto si trova anche lo stesso lampadario che c'è in tutte le stanze, che accendendolo da perfettamente luce a tutta quella parte di stanza.
Dopo aver fatto un giro ed essere rimasti tutti a bocca aperta, Nathan si butta sul divano, anche lui era stanco, quindi si va a riposare. Io lascio i bagagli di fianco ad una poltrona e mi siedo su di essa, così fa anche Grace per poi iniziare a parlare.
«Hai visto quanto è bella Madi? Nelle foto era esattamente così»
«È vero, è bellissima, ma è una villa per almeno due famiglie numerose! Poi spero che te non abbia speso di tutto e di più per comprarla, perché secondo me costa almeno qualche milione»
«E se ti dicessi che ho speso poco?»
«In che senso Grace?»
«Nel senso che sull'annuncio della casa c'era scritto che il resto lo avrebbero pagato i nostri "coinquilini", che sembrano non esserci, quindi meglio così, e io ho pagato solo quaranta»
«Quaranta milioni?!» le chiedo allarmata.
«Ma no, quarantamila dollari!»
«Che strano, in effetti nella scarpiera ho notato che c'erano altre scarpe, sai?»
«Speriamo che non ci sia nessuno, sono troppo timida, e soprattutto troppo stanca se fossero dei ragazzi come noi, non li sopporto più dopo i nostri ex» mi dice accarezzandosi il pancione da sopra la felpa, è molto freddolosa anche se qui a Los Angeles fa caldissimo, però almeno ha i pantaloncini e un top sotto la felpa, che è leggera per fortuna. Io invece indosso semplicemente una maglietta corta e i pantaloncini di jeans.
«Sono d'accordo, chi non apprezza quanto vali merita di scoprire cosa si prova a non averti più» la guardo negli occhi e ci sorridiamo a vicenda.
«La cosa migliore che puoi fare è andare avanti, Madison»
«Lo so, vi voglio bene»
«Anch'io» ci sorridiamo di nuovo.
Nel frattempo Nathan si è già addormentato, allora propongo a Grace di portarlo in camera a dormire e lei acconsente. Lo prendo in braccio come se fosse una principessa e comincio a salire le scale dietro a Grace, che mi fa da guida. Arriviamo al piano di sopra e ci sono precisamente dieci stanze, infatti questo piano della villa è davvero molto grande e luminoso. Infondo si vede la vetrata grandissima con le solite piante ai lati e delle scale che portano ad un altro piano. Le stanze sono disposte sui due lati del piano: cinque stanze per ogni muro, quindi sono di fronte l'una dall'altra. Grace apre la prima porta a sinistra.
«Ho sbagliato, questo è il bagno» mi dice sottovoce, e poi apre la porta a fianco.
«Eccola, per adesso fallo dormire in questa» e annuisco con il capo.
Entro nella stanza e lo appoggio sul letto, Nathan sembra un angioletto quando dorme, ma lo è anche quando è sveglio, è un bimbo bravissimo, educato e gentile. Io e Grace osserviamo un po' la stanza: è sicuramente per un bambino, c'è anche la cuccia di un cane. I muri sono verde chiaro e la stanza è a tema animali e natura. Il letto è fatto di legno e ha delle coperte con delle giraffe, il cuscino ha disegnato sopra delle foglie invece. Sui mori ci sono disegnati gli animali della savana e c'è una televisione di fronte al letto. C'è anche un armadio giallo ed un contenitore con dei giochi. Ai lati del letto ci sono due comodini con una lampada su ognuno di essi e un tappeto sotto il letto. È una stanza molto carina e fatta apposta per Nat, adora gli animali. Poi infine una ampia finestra si trova sul muro, queste stanze saranno molto probabilmente enormi. Usciamo dalla stanza è comincio a parlare io.
«Grace, viviamo insieme adesso, ti rendi conto? È fantastico! Non vedo l'ora di stare tutti i giorni insieme» le dico entusiasta.
«Lo stesso per me, sei letteralmente la mia persona preferita, mi capisci sempre»
«Anche te, grazie di esserci sempre» e ci abbracciamo.
Scendiamo le scale e ci mettiamo sul divano.
«Grace che ne dici di vederci un film?»
«Va bene, ma prima devo andare in bagno»
«Ma quante volte vai al giorno?» le chiedo ridendo.
«Tante, è una cosa normale, è per la salute del mio bimbo» mi dice ridendo e accarezzandosi di nuovo la pancia. Poi si avvia per il bagno.
Intanto cerco qualche film da guardare, ma non so cosa mettere, così aspetto che torni Grace.
Appena torna si viene a sedere di fianco a me.
«Madison ti prego posso sdraiarmi con la testa sulle tue gambe dopo? Ormai tuo nipote comincia a scalciare» mi supplica facendomi gli occhi dolci, lo sa che non resisto e usa la cosa a suo vantaggio.
«Hey non vale se fai gli occhi dolci però!» le dico ridendo.
«Ok, ma la prendo come un sì» e mi sorride.
«Allora, che film vogliamo mettere Grace?»
«Tutto tranne che gli horror, se mi spavento ho paura che succeda qualcosa a mio figlio e poi ho paura già di mio»
«Allora mettiamo un horror» le dico prendendola in giro.
«Ma dai ti ho detto di no» dice ridendo.
«Vogliamo mettere qualcosa di estivo?»
«Va bene Madi scegli tu però perché sono troppo indecisa»
«Ok, metto la prima cosa che capita»
«Va bene, tanto penso che tra poco mi addormenterò, quindi è lo stesso» dice ridendo di nuovo.
«Lo so, ti conosco troppo bene»e ridiamo insieme. Così Grace mette la testa sulle mie gambe, faccio iniziare un film e lo cominciamo a guardare. Dopo un quarto d'ora Grace è già crollata dal sonno, così le sistemo meglio la testa sulle mie gambe e continuò a guardare il film, che in realtà è un po' noioso. Dopo un'ora spengo la tv e mi addormento anch'io per mezz'ora circa, fino a quando scelgo di alzarmi ad esplorare un po' la casa, allora risistemo Grace sul divano e le metto un cuscino sotto la testa. Vado al terzo piano e trovo la mansarda, piena di polvere e con degli scatoloni sigillati, che scelgo di non aprire, quindi scendo di nuovo al piano terra che porta al retro della casa. Apro la porta finestra del salone ed esco fuori a vedere il giardino. Davanti a me spunta uno spazio così grande che ci potrebbe stare di tutto: una piscina gigante con divanetti e gazebi da tutte le parti, una cascata con uno scivolo che porta alla piscina molto moderna, un parco giochi in cui sicuramente Nathan passerà tutta la giornata, un laghetto con dei pesci rossi, palme da tutte le parti e infine un campo da calcio a lato. I miei occhi si illuminano, questa casa è piena di sorprese, ma dobbiamo ancora conoscere i coinquilini quindi meglio non festeggiare subito. Penso che se non dovessimo piacere ai coinquilini o coinquiline, non sapremmo davvero dove andare, quindi speriamo bene. Già è una fortuna che Grace abbia trovato una casa così bella a un prezzo così basso. Rientro dentro per vedere se c'è qualcosa da bere. Cammino fino alla cucina e apro il frigo: prendo un succo ai frutti di bosco ed un bicchiere, verso il liquido e lo bevo. Dopo essermi rinfrescata, lascio il bicchiere sul tavolo e ritorno in salone. Ci sono ancora le valigie vicino alla poltrona, allora prendo quella di Nathan e la porto in camera sua per sistemare i suoi vestiti, le sue scarpe e i suoi giocattoli. Quando finalmente ho finito lascio la valigia vuota vicino all'armadio e ritorno giù in salone. Le nostre valigie le lascio lì perché non so quale sia la mia camera e quella di Grace, quindi lascio stare e mi siedo sulla poltrona per guardare il telefono e avvisare i nostri genitori che siamo arrivate. Domani penso che cominceremo a cercare un lavoro, oppure resteremo senza soldi e dovremmo ritornare direttamente a New York. All'improvviso sento dei passi che scendono dalle scale, e allora penso che si sia risvegliato Nathan.
Continuo a guardare le scale col sorriso aspettando che scenda, ma al suo posto scende una ragazza, molto bella, capelli castani scuro, occhi azzurro ghiaccio, labbra rosse e carnagione chiarissima, sembra una principessa. Il mio sorriso passa subito ad un'espressione sorpresa, e lo stesso per lei. Adesso mi viene in mente che potrebbe essere la mia coinquilina, quindi sorrido e mi alzo cominciando a camminare verso di lei.
«Piacere Madison, te dovresti essere la mia coinquilina, giusto?» non ci può essere altra spiegazione.
«Zoe, e scusami ma non sono la tua coinquilina, sono venuta solo a riposarmi a casa di mio fratello, comunque piacere di conoscerti» in che senso suo fratello? Non vogliamo altri ragazzi che ci danno fastidio! Però sembra troppo simpatica e carina, quindi faccio finta di niente.
«Ah ok, quindi ci abita tuo fratello qui?» le chiedo.
«Esatto» e ci sorridiamo.
Si comincia a svegliare anche Grace, ma suona il campanello.

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