Capitolo 17

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Madison
«Non vedo l'ora!» ci dice Christian, emozionato.
«Anch'io! Sarà un'esperienza fantastica» gli rispondo, sorridendo. Noah si gira verso di noi e sorride abbastanza velocemente.
«Sembrate dei bambini» ci dice, per poi aprirci lo sportello del taxi.
«Io invece non vedo l'ora di fare i castelli di sabbia con Grace!» ci dice Nat, incrociando le braccia. Abbiamo dormito un po' dopo pranzo e adesso stiamo andando in spiaggia per provare i Jet Ski, ma Nathan e Grace non possono andarci, perché il fratellino della mia migliora amica è troppo piccolo e lei è incinta. Mi siedo vicino al finestrino con di fianco Grace e vicino a lei Chri con in braccio Nat: insomma, i soliti posti, e Noah è davanti. In poco tempo arriviamo in spiaggia e seguiamo i ragazzi per andare al nostro ombrellone.
«Siamo arrivati!» ci dice Christian, facendo sedere Nathan sulla sabbia.
«Divertitevi anche per noi, io e Nat giochiamo con la sabbia, vi aspettiamo qui!» ci dice Grace, abbracciandomi e mettendo sulla sdraio la borsa di paglia con creme solari e tutto l'occorrente possibile, che sicuramente non useremo.
«Se vuoi posso rimanere con te, sicura che non ti dispiace se resti qui?» le chiedo, mettendole una mano sulla spalla.
«Non preoccuparti, in realtà avrei anche paura di salirci, poi quando tornate andiamo a farci il bagno insieme» ci risponde, sorridendo.
«Tanto il giro è solo di mezz'ora, penso che resisterà, vero Grace?» gli chiede Chri, e lei annuisce. Cominciamo a seguire Noah, perché solo lui sa dove si trovano i Jet Ski.
«Ma dove li hai trovati?» chiedo a Noah.
«Probabilmente in un posto sperduto» mi risponde Christian al suo posto, mettendomi un braccio intorno al collo. Oggi Noah non ha quasi parlato per niente, infatti mi giro verso di lui ed ha una faccia imbronciata: oggi si è svegliato arrabbiato. Intanto Chri mi toglie il braccio, ormai penso sia diventato il mio migliore amico.
«Perché sei arrabbiato?» gli chiedo, e lui mi guarda male. Cosa gli ho fatto adesso?

Noah
«Perché sei arrabbiato?» mi chiede sole. È la mia strategia, se magari sono arrabbiato con lei forse mi si toglie dalla mente e mi lascia in pace. In realtà non lo so neanch'io, ormai mi sveglio sempre arrabbiato ma cerco di nascondere i sentimenti uscendo presto il mattino o semplicemente nascondendoli, pensando ad altro. La guardo male, per non parlarne, o la mia strategia sarebbe stata svelata.
«Eccoci arrivati» dico a tutti e due, indicando Nikos, un nostro vecchio amico. Ci sono già stato due volte qua a Santorini, ma è sempre una sensazione unica rivisitarla.
«Che belli, ci voglio andare subito!» commenta Chri, cominciando a sorridere come un ebete, e Madison si mette a ridere. Mi manda in così tanta confusione con piccole cose, devo andarmi a fare una visita alla testa per vedere se sia tutto apposto.
«Ciao Nikos, come va?» saluto il ragazzo trentacinquenne greco, e lui sorride alla mia vista.
«Ciao Noah, va tutto bene per fortuna. E a te? Vedo che con te c'è una bella ragazza» mi dice alzando le sopracciglia, ma comincia a fare segno di no con la testa.
«Anche a me tutto bene, e comunque lei è solo una ragazza che abita in casa con me» gli spiego, e lui annuisce.
«Ecco le vostre moto, tornate alle sei. Godetevelo!» ci dice Nikos, mostrandoci le tre moto d'acqua e dandoci un giubbotto di salvataggio ciascuno.
«Finalmente!» commenta Madison, e si fa aiutare da Nikos per salire sul Jet Ski. Dopo di lei saliamo anche io e Chri, così da averne uno ciascuno.
«Partiamo!» urla Chri, così cominciamo a sfrecciare nell'acqua.
«È bellissimo!» dice Madison, sorridendo con l'aria nei capelli. Perché sono stranamente molto legati oggi rispetto agli altri giorni?
«Ma non hai caldo con il copricostume?» gli chiede Chri, e sole gli risponde di no. Io e lui siamo a petto nudo, invece lei ha un costume a due pezzi. La parte di sopra ha un anello oro al centro, che lo rende un po' più particolare. Sopra ha un copricostume che a me sembra più un abito corto, trasparente e ricamato. Ha i nodi laterali e le spalle scoperte, con le maniche quasi a sbuffo. Aspetto il momento esatto per compiere il mio gesto che definisco eroico. Christian comincia a superarci, così mi avvicino a sole.
«Che c'è?» mi chiede.
«Niente, volevo solo dirti che dovresti abbassare un po' la gonna» le rispondo, e lei mi guarda scioccata, trattenendo le risate.
«Scelgo io come tenere il copricostume, lasciami in pace e guida la tua moto d'acqua pensando ad Amber per una volta» mi dice, sorridendo per finta. Questo non lo doveva dire e adesso me la paga.

SunsetWhere stories live. Discover now