Capitolo 31

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Madison
«Sei pronta?» Floyd mi guarda negli occhi ed io gli sorrido, annuendo. Sto per conoscere la sua famiglia e sono abbastanza nervosa per questo. Mentre avanziamo per l'aeroporto, vediamo una signora che sventola la mano verso di noi. Faccio un piccolo sospiro e, così, Floyd mi mette una braccio sulla spalla e ci dirigiamo verso di lei.
«Olá, minha querida! Como foi a viagem?»
«Olá mãe, está tudo bem» mamma e figlio si salutano tra di loro e poi Floyd si gira verso di me.
«Lei è Madison, mamma» il ragazzo mi presenta e sono un po' titubante a parlare, magari non capisce la nostra lingua ma solo il portoghese ed in quel caso farei una figuraccia.
«Piacere Madison, sono Cecília, la mamma di Floyd. Posso chiamarti Maddy?» per fortuna si presenta lei per prima, risparmiandomi l'eventuale incidente di non parlare in portoghese.
«Piacere Cecília, certo, mi chiami come voglia» ci sorridiamo a vicenda e poi Cecília si gira indietro, iniziando a chiamare qualcuno.
«Elias, Beatriz, pára de correr e vem aqui dizer olá à Madison, a amiga do teu irmão Floyd!» ad un certo punto una bambina ed un bambino corrono verso di noi, ridacchiando. Sono bellissimi.
«Ciao Madison» dicono in contemporanea i bambini, che da quel che ho sentito si chiamano Elias e Beatriz.
«Ciao bimbi, come state?» gli domando, abbassandomi fino alla loro altezza.
«Tutti bene, vuoi giocare con noi?» mi chiede la bambina.
«Certo» loro mi sorridono e mi abbracciano, li adoro già. Inoltre mi ritorna in mente quando io e Joel ci divertivamo tantissimo da piccoli, questo piccolo ricordo mi spezza un altro po' il cuore di quel che ha già spezzato.
La vita va avanti.
«Bambini, non iniziate a dare fastidio a Madison. Prima di tutto torniamo a casa così lei si sistema, poi vostro papà ci sta aspettando in macchina»
«Io voglio dare la mano a Madison» comincia a dire Beatriz.
«Anch'io!» anche Elias inizia a lamentarsi, facendomi ridacchiare un po'.
«Dammi la valigia Maddy, te la porto io così non si lamentano» mi dice Floyd alzando gli occhi al cielo. Ci mettiamo a ridere e così porgo una mano a ciascun bambino. Beatriz e Elias iniziano a farsi le linguacce tra loro, ma sempre con un faccino bellissimo. Come loro fratello, d'altronde.
Arriviamo davanti ad una macchina grigia ad otto posti ed alla guida c'è il padre di Floyd, che è uguale a suo figlio. Cecília e Floyd vanno a mettere le valigie nel cofano, mentre io ed i bambini entriamo in macchina. Io mi siedo vicino al finestrino dei sedili posteriori e Beatriz insiste di sedersi sulle mie gambe, così la faccio sedere e Elias si mette di fianco a me.
«Ciao, te sei Madison, giusto?» mi saluta il padre di Floyd, anche lui sorridente.
«Sì, piacere, esattamente»
«Floyd ci ha parlato molto di te, io sono Marcos. Non vediamo l'ora di conoscerti, già mi sembri simpatica» adoro già questa famiglia.
«Oh, grazie mille, me lo dicono in molti. Mi piace conoscere gente nuova, quindi penso che mi venga naturale essere simpatica e solare» ed è la verità.
«Che bello, adoro le persone così. Mia moglie Cecília ha lo stesso carattere, ed ecco perché l'ho sposata» ok, adesso sono più tranquilla, menomale che piaccio a tutti, soprattutto ai suoi fratellini. L'attimo dopo rientrano in macchina anche Cecília e Floyd, così partiamo. I genitori iniziano a parlare tra di loro ed io inizio a chiacchierare con i bimbi e Floyd.
«Elias, Beatriz, mi state rubando Madison. Perché non fate lo stesso con Clara?» e adesso chi è Clara?
«Madison è più simpatica, sia di Clara che di te. Lo sai che domani è il mio compleanno?» dice Elias, rivolgendosi prima a Floyd e poi a me.
«Wow, davvero? Allora dobbiamo festeggiare stasera a mezzanotte!» i bimbi annuiscono, sorridendo, e poi Beatriz continua il discorso.
«Infatti Clara sta preparando una torta per Elias, e stasera a mezzanotte la mangeremo tutti insieme» mi sto davvero iniziando a preoccupare, Clara sarà la fidanzata di Floyd? No, dai, non è possibile. Mi giro verso Floyd e lo trovo a guardare il telefono. I bambini iniziano a parlare tra di loro, così prendo il mio telefono dalla tasca e tolgo la modalità aereo. Ritrovo qualche messaggio da mia sorella, dai miei genitori e molti messaggi sul gruppo nel quale ci sono Grace, Noah e Chri. Vado prima a leggere quelli dei miei genitori e di mia sorella, che mi chiedono se sono atterrata e di mandare poi qualche foto. Mentre nel nostro gruppo, intitolato "Non lo so?" con nome scelto rigorosamente da Noah, trovo circa venti messaggi tra cui due vocali. Iniziò a sentire il primo messaggio vocale e sento la vocina di Nathan che mi augura il buon viaggio. Inizio a sorridere e iniziò a leggere gli altri messaggi. Il sorriso inizia a scomparire quando sento il secondo audio di Grace, nel quale dice che non si sente tanto bene con la pancia. Mi viene in mente che oggi avrà passato tutta la giornata da sola, visto che i ragazzi erano ad allenamento. Inizia a salirmi un po' d'ansia ma continuo a leggere gli altri messaggi. Christian cerca di capire se sta bene o no, chiamandola esattamente "amore", che cosa mi sono persa?
Noah fa le sue solite battutine come ad esempio "vai in ospedale e partorisci, così non ti fa più male", quoziente intellettivo pari ad un numero a sei zeri. Alla fine Christian è tornato a casa ed è stato con lei, per fortuna. Quindi per adesso posso stare tranquilla. Ad un certo punto la macchina si ferma, così alzo lo sguardo sul vetro del finestrino. Siamo entrati nel parcheggio di una villetta carina e ben curata, con un giardino enorme ed una piscina fantastica. Mando un messaggio a tutti per dire che sono arrivata e poi scendiamo dalla macchina. I bimbi vanno e giocare in giardino ed io vado ad aiutare Floyd a prendere le nostre valigie. Cecília e Marcos avanzano verso la porta e Floyd inizia a parlarmi.
«Come ti sembrano?» mi domanda, riferendomi alla sua famiglia.
«Credimi, sono fantastici» gli sorrido e lui mi da un bacio sulla guancia. Raggiungiamo l'entrata della casa con le nostre valigie ed anche Elias e Beatriz entrano.
«Vieni, seguimi» mi dice Floyd, così lo seguo per le scale fini ad entrare in una stanza che presumo sia la sua, dalle medaglie e coppe di calcio che conserva in un mobiletto trasparente. Il letto e la finestra che si affaccia sul mare del Brasile sono enormi. C'è anche una scrivania col computer e l'armadio a ponte sopra al letto. La camera ha le diverse colorazioni che vanno dal grigio fino ad una sorta di blu mischiato al verde.
«Dormirai qui, questa è camera mia» mi dice il ragazzo di fronte a me.
«Con te?»
«Sì, ma non preoccuparti, ho il sacco a pelo se vuoi, quindi posso dormire a terra»
«Ma no, sei impazzito? Non fa niente, dormiamo tutti e due insieme» lo rassicuro.
«Sei sicura?» mi chiede lui.
«Certo, non sei il primo ragazzo con cui dormo» gli dico e lui mi sorride, per poi andarsi a buttare sul letto e provocandomi una piccola risatina leggera.
Inizio a sistemare qualche cosa che ho portato nella valigia in camera di Floyd, e appena finisco prendo il telefono e mi vado a sdraiare vicino a lui.
«Vuoi venire con me?» mi domanda Floyd, facendomi incuriosire.
«Dove?» gli domando.
«A conoscere una persona» sarà quella Clara?
«Va bene» così ci alziamo e scendiamo al primo piano. Troviamo Elias e Beatriz seduti sul divano a vedere i cartoni animati con Marcos, che invece legge un giornale. Mentre Cecília è in cucina e sta aiutando una ragazza dai capelli lunghi e ricci come i suoi. Floyd mi guarda e poi mi sorride.
«Ciao Clara, come stai?» le domanda Floyd, così Clara si gira di colpo e le spunta un sorriso enorme sul volto. Corre verso il ragazzo al mio fianco e lo abbraccia, ridacchiando. Appena si stacca da lui riesco a vederla bene in faccia, ed è bellissima.
«Ciao, scusami. Sono Clara, la sorella di Floyd» mi dice per poi abbracciarmi, con il sorriso sul volto. Quindi è sua sorella, sono numerosi in famiglia.
«Non preoccuparti. Piacere Clara, io sono Madison» ci sorridiamo di nuovo e lei ritorna ad impastare qualcosa in una ciotola che emana un buonissimo odore.
«Stiamo preparando la torta di compleanno per Elias, volete aiutarci?» dice Clara, come se mi leggesse nel pensiero.
«No, continuate pure. Io e Maddy ci andiamo a preparare per stasera» Floyd
«Va bene, andate ma non tardate. Alle otto e mezza usciamo» ci spiega Cecília, così Floyd annuisce e Clara ci sorride. Lui mi prende per la mano e ritorniamo in camera.
«Adesso prepariamoci, devi diventare ancora più stupenda di quel che già sei. È la prima sera e voglio che te la passi al meglio, anche con te stessa» mi sorride e poi lo abbraccio.
«Grazie, già la sto passando al meglio con te» gli do un bacio sulla guancia e ci sorridiamo.
Vado a vedere i vestiti nella valigia e trovo un abito corto azzurro metallizzato ed aderente, così vado nel bagno e lo indosso. Ha le bretelline sottili e lo scollo a cuore. Ci abbino un paio di orecchini d'oro, mentre per le scarpe indosso dei tacchi azzurri. Ho portato i tacchi dei colori dei vestiti che ho scelto, quindi per mia fortuna si abbinano. Mi pettino i capelli e mi trucco: metto un po' di ombretto azzurro glitterato sulla palpebra e poi faccio un eye-liner preciso. Dopo metto il mascara ed un po' di blush. Le labbra le lascio così, al naturale, ce le ho già abbastanza colorate e carnose al naturale, quindi perché trascurarle?
Ad un certo punto qualcuno bussa alla porta del bagno.
«Maddy, ci sei te nel bagno?» la voce di Clara suona dolcemente nelle mie orecchie.
«Sì Clara, entra pure, non preoccuparti» lei abbassa la maniglia ed entra nel bagno. Le faccio spazio e vado verso l'uscita, ma prima mi giro per guardarla.
«Stai benissimo» le dico, sorrido, e lei fa lo stesso.
«Anche te, grazie mille» le sorrido per un'ultima volta e poi esco definitivamente da lì. Ritorno di nuovo davanti alla porta della camera di Floyd, ed entro. Lo trovo a petto nudo, nel tentativo di indossare una camicia. Istintivamente mi porto una mano alla bocca, e lui si accorge della mia presenza nella stanza.
«Wow Maddy, sei bellissima!» mi dice, facendo cadere la camicia a terra. Mi metto a ridacchiare e lui mi abbraccia per poi scompigliarmi i capelli.
«Grazie, adesso però finisci di prepararti, o non usciremo e mi perderò il Brasile di sera» gli dico, portando la mia mano sul suo petto, e lui mi fa l'occhiolino. Si mette abbastanza velocemente la camicia e si allaccia i bottoni, facendomi incantare. Per fortuna ad un certo punto mi risveglio, così prendo una borsa e ci metto dentro il telefono e dei soldi.
«Vieni, andiamo» Floyd mi prende a braccetto e così scendiamo al primo piano, ridacchiando tra di noi.
«Ragazzi, siete pronti?» ci chiede Cecília, mentre sistema i capelli molto ricci e folti di Beatriz.
«Sì, siamo pronti, adesso arriva anche Clara. Te che cosa stai facendo?» mi rivolgo prima a Cecília e poi alla bimba, che si mette a ridere leggermente.
«Sto sistemando i capelli, ti piace il mio vestitino?» mi domanda Beatriz, mostrandomi il suo vestito rosa antico.
«Ma è bellissimo! Elias dov'è?» domando.
«Si sta preparando anche lui con papà» mi spiega Beatriz, sorridente. Cecília finisce di acconciarle i capelli e la prende in braccio, cercando di mettere apposto con la mano libera tutte le cose utilizzate per i capelli di Beatriz.
«Mamma, la prendo in braccio io Beatriz, te intanto continua a riordinare» le dice Floyd per poi prendere in braccio la bimba. Loro due iniziano a giocare tra di loro, facendomi spuntare un bel sorriso sul volto. In quell'esatto momento, dalle scale scendono anche Clara e Marcos con in braccio Elias. Siamo tutti vestiti eleganti, chissà dove ci porteranno, spero soltanto di non annoiarmi. Entriamo tutto insieme in macchina e partiamo. Mentre avanziamo per la strada con la macchina a nove posti, comincio a sentire la mancanza della mia migliore amica, del suo fratellino e di Chri. Devo ammettere che, anche se inaspettatamente, sento anche un po' la mancanza di Noah. Sinceramente, spero solo che quest'ultimo non mi crei problemi nei giorni a venire.

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