Capitolo 18

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«Non vedo l'ora che nasca William, così possiamo fare nuove esperienze insieme» dico alla mia migliore amica, sbuffando.
«Lo so, anch'io non vedo l'ora, ma voi andate pure, tanto sto benissimo da sola» mi risponde, sorridendo. Siamo in camera dei ragazzi e abbiamo appena scoperto che Grace non può fare il giro sui Quad perché è in gravidanza, però non voglio lasciarla da sola per la seconda volta.
«Ho un'idea: visto che abbiamo appena finito di fare colazione e le ore che abbiamo prenotato sono due, possiamo andare io, Nat, Noah e Maddy a fare un giro la prima ora, invece la seconda ora andiamo solo io, Noah e Nat. Che ne dite?» propone Chri, in effetti è una buona idea.
«Ma Noah ce la fa a guidare da solo?» chiedo a Christian.
«Ce la può fare» mi risponde, annuendo. Mi giro per guardare cosa stia facendo Noah, ed ovviamente è a vedere il telefono, come sempre.
«Va benissimo. Vai pure Madi, ci vediamo tra un'ora e preparati perché andiamo a fare shopping che stasera dobbiamo uscire!» mi dice con entusiasmo Grace.
«Dove dobbiamo andare?» le chiedo.
«In una discoteca!» mi risponde quasi ridendo, ma molto contenta. Non ci andiamo da quando ha scoperto di essere incinta.
«Sei sicura di volerci andare? L'ultima volta non è finita molto bene»
«Scusate, ma non riesco proprio ad immaginarvi in discoteca e ubriache, soprattutto la bionda» ci interrompe Noah, che mi fa alzare gli occhi al cielo.
«Chi ha detto che dobbiamo ubriacarci per forza?» gli chiedo, e lui alza le spalle.
«Ok ragazzi, però adesso direi che per voi è arrivato il momento di andare, ci vediamo tra un'ora!» ci comincia a salutare Grace, spingendoci tutto fuori dalla camera. Mi giro verso di lei e l'abbraccio forte, mi dispiace tantissimo.
«Ci vediamo tra poco» le dico, e lei annuisce. La guardo fino a quando mi saluta con la mano ed entra in camera nostra. Mi giro e raggiungo gli altri tre, così entriamo in ascensore e appena arrivati al piano terra andiamo verso il taxi che ci aspetta fuori. Noah gli dice la destinazione e partiamo, ormai i taxi li paga solo online.

Grace
Finalmente sono per la prima volta in stanza da sola, che pace. Vado a prendere una felpa ed il telefono in camera da letto, per poi ritornare in salotto e sedermi sul divano. Provo a mandare un messaggio a mamma dicendole di essere in Grecia, ma continua a non rispondere come tutti gli altri messaggi che le ho mandato. Spero davvero che le cose un giorno si risolveranno, ma per adesso non sembra esserci una via d'uscita. Provo a videochiamare mia sorella ma non risponde, così provo a chiamare la sorellina di Madi, probabilmente saranno insieme. Infatti mi risponde subito.
«Ciao Emily! Come stai?» la saluto.
«Ciao Grace, va tutto bene, a te come va con William?»
«Per fortuna va tutto bene, Sophia è con te? Le volevo parlare visto che non ci sentiamo da un po'»
«Sì, certo, è qui in camera con me e prima non ti rispondeva perché le si era appena scaricato il telefono» mi spiega, e mia sorella Sophia spunta nello schermo.
«Ciao Grace, come va lì in Grecia?» mi chiede la mia sorellina.
«Tutto bene, adesso sono andati tutti sui Quad, ma tra un'ora ritorna anche Madison»
«Te non ci sei andata perché sei incinta?» mi chiede mia sorella, ed io annuisco.
«Nathan sta bene?»
«Sì, è molto bravo e gentile»
«Ma invece quegli altri due ragazzi con cui vivete come sono?» mi chiede Emily.
«Sono simpatici, più o meno. Si chiamano Christian e Noah»
«Che belli i nomi» dice mia sorella, e sorrido.
«Ci sentiamo un'altro giorno, fate le brave mi raccomando, un bacio e salutatemi mamma»
«Va bene, ciao!» mi salutano le bimbe, mandandomi un bacio prima di chiudere la chiamata. Appoggio il telefono sul tavolino di fronte a me e noto un pannello sul soffitto che divide il salotto con la camera da letto. Mi avvicino e tirandolo giù spunta una televisione enorme con il telecomando. Rimango sorpresa, ma visto che non ho nulla da fare in quest'ora prendo il telecomando e comincio a scegliere un film da guardare.

Madison
Abbiamo appena finito di metterci un casco ciascuno e adesso stiamo salendo sui Quad, sono troppo emozionata. I Quad sono a due posti: io sono seduta nel posto del guidatore e Nat in quello del passeggero, che si trova dietro di me, invece Christian è nel mio stesso posto e Noah nello stesso di Nat, ma in un'altro Quad.
«Siete pronti?» chiede Christian, abbastanza divertito, e la sua espressione mi fa emettere una risatina. Partiamo e Nathan si stringe a me, giriamo per una bella parte dell'isola ed è tutto così meraviglioso e perfetto: la città bianca e azzurra, la vista del mare, i mercatini con souvenir e cose tipiche della città come gioielli in pietra lavica.
«Nathan, ti stai divertendo?» gli chiedo, sorridendo.
«Sì, è bellissimo!» mi risponde lui.
Continuiamo a sfrecciare per tutte le strade di Santorini e il tempo passa in fretta, facendo volare quest'ora magica.
«Maddy, cominciamo a tornare verso l'hotel così ti accompagniamo» mi dice Christian, ed io annuisco. Ci giriamo con i Quad e rifacciamo tutta la strada, e in poco tempo siamo arrivati.
«Ci vediamo tra un'ora, salutaci Grace» mi dice Nat, abbracciandomi. Intanto passo a Christian il mio casco per poi sedersi al mio posto e Noah al posto di Chri.
«Va bene, ciao!» li saluto con la mano per poi entrare nell'hotel. Entro nell'ascensore e premo il pulsante che indica il sesto piano, poi inizio a salire sopra e l'ascensore si riapre. Cammino verso la suite mia e di Grace per poi bussare alla porta. La mia migliore amica mi apre subito, sorridendo e abbracciandomi.
«Finalmente!» mi dice lei, tutta contenta, e mi viene da sorridere. Entro in camera per poi chiudermi la porta alle spalle.
«Da quando abbiamo la televisione in camera?» chiedo a Grace, sorpresa.
«L'ho scoperto prima, c'è il pannello che si deve tirare e poi esce il televisore»
«Wow» prendo il telecomando dal tavolino e comincio a vedere se funziona.
«Che ne dici di vedere un film ordinando del cibo e dopo andare a fare shopping?» mi propone, e comincio subito ad annuire.
«Assolutamente sì!» confermo, emozionata.
«Pizza?» mi dice lei, ed io le faccio l'occhiolino.
«Non preoccuparti, ordino io» l'assicuro, conoscendola già. Chiamo una pizzeria vicino al nostro hotel ed ordino due pizze Margherita.
«Com'è andata oggi?» chiedo alla mia migliore amica, e lei alza le spalle.
«Tutto bene, prima ho chiamato anche Emily e Sophia»
«Stanno bene?»
«Sì, stavano giocando insieme a casa tua»
«Ah, va bene. Invece con Ilary come va?» chiedo, riferendomi alla sua mamma.
«Non mi risponde ancora ai messaggi, spero che si risolverà tutto» mi racconta, così l'abbraccio.
«Lo spero anch'io, però adesso sorridi perché sei in Grecia e non devi pensare a nulla. A parte William ovviamente, non voglio perdere il mio primo nipotino!» le dico, cercando di farla ridere. Infatti ci riesco, come sempre. Ad un certo punto mi arriva una chiamata anonima, così rispondo.
«Pronto, chi è?»
«Sono fuori dall'hotel con le pizze, si sbrighi!»
«Certo, arrivo subito» e chiudo la chiamata.
«Che è successo?» mi chiede Grace.
«Sono arrivate le pizze» le dico, così prendo i soldi ed esco dalla camera. Mi precipito in ascensore con molta fretta e arrivo al piano terra. Corro verso l'ingresso e trovo un signore sulla mezza età con le nostre pizze in mano.
«Buongiorno signorina, ecco le vostre pizze» mi dice lui con un accento greco.
«Grazie, e scusi per il ritardo» mi scuso, sorridendo, per poi pagarlo e prendermi le pizze. Rientro in hotel e risalgo in camera con l'ascensore. Apro la porta della stanza e appoggio le pizze sul divano.
«Finalmente si mangia!» commenta Grace mentre chiude la porta. Ci sediamo sul divano e scegliamo il tipico film degli anni novanta mentre assaporiamo le nostre pizze. Mentre mangiamo a Grace arriva una notifica sul telefono.
«Chi è?» le chiedo.
«È Christian, mi ha mandato una foto. Sono andati a pranzare ad un fast food e dovrebbero appena aver finito di fare il giro sui Quad» mi spiega Grace, ed io annuisco.
Appena finiamo di mangiare la pizza e vedere il film sentiamo bussare alla porta. Grace si alza dal divano e va ad aprire, ritrovandosi davanti Chri, Noah e Nat.
«Ciao, vi siete divertite?» ci chiede Christian, e noi annuiamo.
«Adesso io e Madi dobbiamo andare a fare shopping, e voi verrete con noi!» dice Grace tutta entusiasta, così mi avvicino a loro.
«Andiamo?» chiedo a tutti.
«Va bene, andiamo» dice Chri mentre Nat annuisce.
«No, vi prego! Sono stanco» si lamenta Noah, e alziamo tutti gli occhi al cielo nello stesso momento.
«Almeno facciamo una passeggiata, dai!» gli dice Nathan, e ci mettiamo a ridere. Christian comincia a chiamare un taxi e intanto comincio a prendere la borsa con i soldi e il telefono. Quest'ultimo, appena finita la chiamata, prende in braccio Nat, per poi andare tutti insieme in ascensore e uscire dall'hotel. Entriamo nel taxi e arriviamo in una parte di Santorini piena di mercatini.
«Non vedo l'ora!» dico a Grace, facendola sorridere. Paghiamo il taxi e scendiamo dalla macchina.
«È bellissimo!» commenta Grace, tra tutti i bei colori di Santorini. Cominciamo a passeggiare e vediamo un mercatino per bambini. Io e la mia amica ci precipitiamo lì, trovando tutine, scarpe, vari vestiti, ciucci, biberon, cappellini, guanti e dei giochi. Grace comincia a prendere di tutto e di più, invece io continuo a cercare qualcosa di particolare. In un angolino un po' nascosto vedo una collana Chiama Angeli bellissima: è tutta in argento con qualche brillantino ed un ciondolo di oro rosa a forma di cuore. La compro senza neanche pensarci e la faccio mettere in un sacchetto regalo, cercando di non farmi vedere da Grace. Paghiamo e continuiamo a vedere i mercatini. Ne troviamo altri due molto carini: nel primo prendiamo delle saponette all'olio d'oliva e dei mini vasetti col miele; invece al secondo prendiamo delle calamite con Oia, ovvero il comune di Santorini in cui ci troviamo, e il mare al tramonto con la scritta "Santorini".
Giriamo tantissimi altri mercatini, infatti comincia a tramontare il sole, sono le sette di sera.
«Seguitemi, vi porto in un ristorante poco distante da qui così ceniamo» ci dice Noah, così annuiamo e lo seguiamo. Nat intanto stringe la mano di Chri, mentre con l'altra stringe il nuovo pupazzo a forma di delfino che gli abbiamo comprato circa mezz'ora fa. Arriviamo davanti un ristorante vista mare pieno di lucine. Noah non ha prenotato ma il cameriere ci fa accomodare ugualmente. Il nostro tavolo è di fianco alla terrazza, quindi abbiamo il panorama tutto per noi.
«Cosa mangiamo?» chiedo.
«Potremmo mangiare il pesce» propone Christian.
«Io non posso mangiare il pesce, però voglio solo un po' di pasta in bianco, non ho molta fame» ci dice Grace.
«Va bene» diciamo tutti contemporaneamente.
«E per Nathan?» chiede Noah a Grace.
«Prendi anche a lui la pasta in bianco, va bene Nat?» dice lei, rivolgendosi prima a noi e poi al bimbo.
«Sì, certo!» dice Nat, sorridendo.
«Nathan, lo sai che lì, dentro al ristorante, c'è una saletta per i bambini? Se vuoi andare a giocare puoi andarci» gli dice Chri, facendogli l'occhiolino.
«Che bello! Grace, posso andare?»
«Certo, vai pure. Appena arriva il cibo ti veniamo a chiamare» gli dice Grace, e lui annuisce. Subito dopo arriva una cameriera a segnare i nostri ordini.
«Buona sera, cosa vorreste ordinare?»
«Tre piatti di pasta col pesce e due piatti di pasta in bianco, grazie» le dice Christian, e la cameriera segna tutto sul tablet.
«Com'è andata sui Quad?» ci chiede Grace.
«Tutto bene, ci siamo divertiti tantissimo, soprattutto Nat» le dico, e lei mi sorride.
«Quindi dopo dobbiamo andare in discoteca?» chiede Noah, e tutti annuiamo. Intanto Grace si alza per andare a controllare se fosse tutto apposto con Nat.
«Ma Nathan lo dobbiamo portare con noi? Non penso neanche che lo facciano entrare» ci dice Chri, in effetti ha ragione.
«Dopo dobbiamo chiedere a Grace, magari ha qualche amica qui che lo può tenere oppure dobbiamo trovare una soluzione» gli dico, e lui annuisce.
«Cioè restare a casa» continua la frase Noah. Passa qualche minuto e mi accorgo che Grace non torna più.
«Ragazzi, vado a vedere dove sono Grace e Nathan» avviso i ragazzi prima di andarli a cercare dentro il ristorante. Mi incammino tra i tavoli fino a quando non vedo una stanzetta tutta colorata, così ci entro e vedo la mia migliore amica parlare con una ragazza.
«Ciao, chi sei?» chiedo alla ragazza bionda con cui sta parlando Grace.
«Piacere, Evelyn. A quanto pare alloggiamo nello stesso hotel e abbiamo le camere ad un piano di distanza» mi dice Evelyn, con un sorriso sul volto.
«Ah wow, piacere allora. Io sono Madison, la sua migliore amica, magari in questi giorni possiamo uscire insieme» le dico, porgendogli la mano. Lei me la stringe e annuisce.
«Comunque penso sia arrivata la cena, chiama Nat così andiamo» dico a Grace, e lei annuisce.
«Il bimbo è il figlio di Grace?» mi chiede Evelyn, indicando Nat.
«No, è il suo fratellino, e vedo che ha fatto amicizia con quell'altro bambino biondo» le dico sorridendo.
«Oh sì, loro due si erano anche incontrati in spiaggia ieri mattina, è mio figlio»
«Com'è bello, ti assomiglia!» le dico, e lei si mette a ridere.
«Grazie, prima Grace mi diceva che stasera volevate andare in discoteca. Se volete posso tenere io i bambini per stasera, così giocano insieme. Il bimbo si chiama Nathan, giusto?» mi propone lei, così accetto e confermo che si chiama Nathan.
«Va bene, grazie mille. Allora ci vediamo dopo?»
«Certo, buona cena!»
«Grazie, anche a te!» la saluto. Sembra simpatica e affidabile. Grace e Nat si avvicinano a me, cosi ci andiamo a sedere a tavola.
«Chi era quella ragazza?» chiedo alla mia migliore amica.
«Era una mia amica, andava nella nostra scuola ma ha tre anni in più di noi» mi spiega, così annuisco.
«Comunque la ragazza, Evelyn, mi ha detto che se vogliamo ci può tenere i bambini stasera, così le ho detto di sì» dico a Grace, e lei annuisce.
«Perfetto!» mi risponde, sorridendo.
«Ma siete impazzite? Dove alloggia questa Evelyn?» ci chiede Noah, con un pizzico di preoccupazione.
«È una nostra amica, calmati. E poi suo figlio è un amico di Nat, quindi giocheranno insieme» gli dice Grace, e poi arriva la cena. La pasta è buonissima, infatti mangiamo tutto, anche il dessert, ovvero una tipica torta greca. Ci salviamo anche i nostri contatti, così possiamo mandarci dei messaggi, non l'avevamo ancora fatto fino ad adesso.
Passiamo la serata tra risate, racconti e cibo, divertendoci un sacco. Noah va a pagare al bancone e intanto noi usciamo dal ristorante, dirigendoci al taxi che abbiamo chiamato prima. Ci sediamo nei nostri posti abituali e dopo qualche minuto ci raggiunge anche Noah, che dice al tassista di riportarci al nostro hotel. Ci mettiamo circa un quarto d'ora per ritornare, e risaliamo nelle nostre camere.
«Cosa mi posso mettere?» mi chiede Grace, disperata.
«Mettiti qualcosa di semplice, perché tanto devi solo ballare» le dico, facendo l'occhiolino.
«Va bene, allora opto per questo qua!» mi dice, mostrandomi un abito monospalla corto e grigio. Il tessuto è di seta ed è tutto ricamato. Si comincia a mettere le scarpe da ginnastica e a preparare la borsa. Io invece indosso un abito a fascia aderente di pelle nera, e mi metto i tacchi dello stesso colore. La collana Chiama Angeli l'ho mess nel cassetto, così stasera la regalerò alla mia amica. Metto nella borsa di Grace il mio telefono ed usciamo dalla nostra camera, per andare a bussare ai ragazzi. Ci aprono quasi subito la porta ed escono con Nathan.
«Vieni, ti accompagno io Nat. Ragazzi, cominciate a scendere che io arrivo tra qualche minuto» ci dice Grace, così annuiamo e noi tre entriamo in ascensore, mentre lei scende per le scale.

Grace
Dopo aver sceso le scale, arriviamo davanti la porta di Evelyn. Nathan si è già messo il pigiama, e porta con sé il suo pupazzo. Busso alla porta ed Evelyn mi apre.
«Ciao Nathan, entra pure, Charlie sta giocando» gli dice Evelyn, riferendosi a suo figlio.
«Grazie Evelyn, ci vediamo!»
«Prego, ciao!» mi saluta, così faccio lo stesso ma con la mano. Entro in ascensore e lei chiude la porta.

Madison
Siamo appena arrivati davanti alla discoteca, così scendiamo dal taxi ed entriamo.
«Che bello, è tutto così luminoso!» mi dice Grace, sorridendo, così mi metto a ridere per la sua reazione. Entriamo dentro e quando mi giro Noah è già sparito.
«Venite ragazze, andiamo a ballare un po'!» ci dice Chri, così lo seguiamo sulla pista. Io e Grace cominciamo a ballare ogni canzone che sentiamo, e dopo un po' andiamo al bar.
«Cosa volete, signorine?» ci chiede il barista.
«C'è qualcosa di analcolico?» chiedo, e il barista mi guarda, stranito.
«Due bicchieri d'acqua» dice Grace al posto mio, è possibile che si deve bere per forza l'alcol in discoteca? Il barista ci da l'acqua e finalmente ci dissetiamo. Grace si rialza e va in pista, così cerco di fare la stessa cosa ma un Noah un po' ubriaco mi si presenta davanti.
«Non prendi un drink?» mi chiede, con gli occhi sgranati.
«No, non bevo alcol»
«Ma come no?»
«No» gli rispondo.
«Hai solo paura di berlo perché poi ti ubriachi» mi dice, cercandomi di sfidare. Mi giro e mi ritrovo un bicchiere con un liquido azzurro, così lo porto alla bocca ma Noah tira un pugno al bicchiere, facendolo cadere a terra e rompere in mille pezzettini di vetro.
«Ma che fai?» gli chiedo, quasi urlando.
«Il ghiaccio non galleggiava»
«E allora?»
«Se il ghiaccio non galleggia, vuol dire che c'è qualcos'altro nella bevanda» mi dice, come fa a sapere queste cose? Ad un certo punto spunta Christian.
«Ecco dove sei!» dice Chri, riferendosi a Noah.
«È ubriaco?» gli chiedo, non si sa mai.
«Decisamente. Chiama Grace che dobbiamo tornare, è tardissimo e dobbiamo recuperare Nathan» mi dice lui, così annuisco. Vado sulla pista e per fortuna trovo subito Grace. Mi avvicino e la prendo per un braccio.
«Torniamo a casa» le dico, così annuisce e usciamo dalla discoteca, seguendo Noah e Christian. Troviamo subito il taxi davanti a noi ed entriamo, solo che Noah si mette dietro con me e la mia migliore amica. Arriviamo in hotel e risaliamo nel piano delle nostre stanze.
«Andate adesso a prendere Nathan?» ci chiede Christian, mentre cerca di far restare in piedi Noah.
«No, lo riprendiamo domani mattina. Adesso mando un messaggio ad Evelyn, andate a riposarvi. Buonanotte!» dice Grace.
«Buonanotte!» diciamo tutti insieme, tranne Noah che probabilmente sta già dormendo. Ognuno entra nelle proprie stanze ed io e Grace ci andiamo a buttare sul letto.
«Ho un regalo per te!» dico alla mia migliore amica, e a lei le si illuminano gli occhi.
«Davvero?»
«Assolutamente sì» confermo, mentre mi alzo e vado verso il cassetto per prendere la collana Chiama Angeli. Prendo il sacchetto e glielo passo.
«Cos'è?» mi chiede lei, ma io alzo le spalle.
«Aprilo e lo scoprirai» così lei mi sorride e comincia a spacchettare il sacchetto. Appena vede la collana comincia a piangere.
«Grazie Madi, non dovevi!» mi dice mentre le scendono le lacrime. Ci abbracciamo e dopo ci andiamo a mettere il pigiama, così siamo finalmente pronte per andarci a riposare.

SunsetWhere stories live. Discover now