Capitolo 10

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Noah
Questa sera sta diventando bellissima, non so perché ma Madison mi fa un effetto molto strano. Io sono fidanzato con Amber però, non posso tradirla. Devo mettermi in testa che devo amare lei, e non posso provare quasi attrazione per sole. Mi tranquillizza moltissimo, soprattutto quando mi accarezza. Ci stiamo per addormentare, ma ad un certo punto però sentiamo Grace urlare. Cosa sarà successo?

Madison
Ci precipitiamo in camera di Grace e la troviamo con le mani sulla pancia insieme a Chri che sta cercando di farla uscire da camera sua. Comincio ad agitarmi.
«Grace cosa è successo?» le chiedo preoccupata.
«Ero sdraiata sul letto mentre cercavo di addormentarmi e la pancia ha cominciato a farmi malissimo» mi spiega piangendo.
«Dobbiamo portarla all'ospedale, svegliate Nathan» ci dice Christian aiutando Grace a camminare.
«Va bene, voi cominciate ad andare, noi veniamo con un'altra macchina oppure facciamo tardi» dice Noah a Chri, e quest'ultimo annuisce cominciando a scendere le scale in fretta con la mia migliore amica. Mi metto le mani sul viso pensando al peggio, sono troppo agitata.
«Hey, calmati Madison, adesso andiamo a svegliare Nat che Grace ha bisogno del tuo sostegno» mi dice Noah togliendomi le mani dagli occhi. Annuisco ed entriamo in camera.
«Nathan, svegliati che Grace non si è sentita bene» dico al bimbo ancora mezzo addormentato.
«Sta bene? Dov'è adesso Grace?» mi chiede.
«Sta andando in ospedale, dobbiamo raggiungerla adesso così vediamo cosa dice il dottore. Presto, alzati, puoi venire anche in pigiama» gli spiega Noah.
«Va bene, mi metto solo le scarpe» così si alza dal suo letto e comincia ad allacciarsele.
«Noah io vado a vedere se ha lasciato qui qualcosa che le potrebbe servire»
«Va bene sole, fai presto»
«Certo» corro in camera sua e prendo un suo zaino in cui ci metto il suo telefono e il caricabatterie,un elastico e una felpa. Poi scendo giù in cucina e le riempio una borraccia con l'acqua e infilo nello zaino qualche merenda. Poi risalgo su per vedere a che punto sono Noah e Nathan.
«Ragazzi, ci siete?»
«Sì, un attimo che Nat sta prendendo un pupazzo da portarsi» mi dice Noah, e sento che anche lui è un po' agitato.
«Eccomi, ho scelto questo!» ci dice Nat mostrandoci un pupazzo a forma di leone.
«Ok, andiamo adesso» e prima di prendergli la mano, Noah prende Nat in braccio. Devo ammettere che sono bellissimi così.
«Noah, se vuoi posso portarlo io Nathan e te porti lo zaino»
«No, non sei forte come me» e alzo gli occhi al cielo sorridendo.
«Andiamo?» ci chiede Nat.
«Andiamo» diciamo contemporaneamente io e Noah. Scendiamo le scale ed usciamo fuori in giardino. Ci incamminiamo verso il box e Noah accende la Lamborghini. Apre gli sportelli dei sedili posteriori e ci fa sedere Nathan, poi gli allaccia la cintura e chiude lo sportello.
«Sali avanti» mi dice Noah, e obbedisco. Finalmente partiamo, e leggo sul mio telefono che ore sono: le due e mezza di notte. Mi giro verso Nathan e vedo che si è di nuovo addormentato.
«Sì è addormentato?» mi chiede Noah mentre guida.
«Sì, dopo lo risveglio» gli dico, e poi mi rigiro davanti. Accendo la radio e abbasso un po' il volume mettendo la musica. Sono ancora agitata e Noah si gira verso di me per guardarmi.
«Starà bene, l'abbiamo portata nell'ospedale migliore di Los Angeles, puoi stare tranquilla» cerca di calmarmi Noah, mettendomi una mano sulla spalla. Gli sorrido e lui fa la stessa cosa.
«Siamo arrivati» dice spegnendo la radio e aprendo la macchina. Scendo e vado da Nat.
«Nathan, siamo arrivati» gli dico dandogli un bacio sulla fronte. Lui si sveglia subito per fortuna e quindi gli slaccio la cintura e lo prendo in braccio. Noah chiude lo sportello al posto mio e spegne la macchina.
«Dammelo, lo tengo io» mi dice prendendo Nathan in braccio, poi entriamo all'ospedale e andiamo subito a chiedere in che stanza è Grace: la numero sedici al secondo piano. Entriamo in ascensore e clicco il tasto del secondo piano. L'ascensore è comunque piena di gente, nonostante siano quasi le tre. Noah si mette in un angolo e io cerco di stringermi.
«Vieni vicino a me Madison» mi dice Noah, così mi avvicino a lui e mi mette il braccio libero sulle spalle e io gli metto una mano sulla schiena e lo accarezzo. Orma mi viene naturale oggi. Io e lui continuiamo a guardarci negli occhi, fino a quando una signora anziana ci parla.
«Che belli che siete ragazzi, ma avete già un figlio?» ci chiede la signora ma la interrompo subito.
«No signora, non siamo fidanzati, è solo il fratello di una nostra amica. Come si chiama lei?»
«Ok ho capito, anche se sembra che vi piacciate molto, soprattutto al ragazzo. Comunque mi chiamo Olivia, da quanto tempo vi conoscete?»
«Da tre giorni, signora Olivia» le dico, in effetti ci conosciamo da così poco.
«Va bene, perché siete qui?»
«La nostra amica, ovvero la sorella del bambino, è incinta e ha avuto dei forti dolori alla pancia»
«Ah, mi dispiace molto, vi auguro il meglio»
«Grazie signora Olivia, lei invece perché è qui?»
«Mio marito è in fin di vita, sto andando a fargli una visita, voi mi ricordate molto noi quando eravamo giovani» ci dice aggiustandosi una ciocca di capelli biondi dietro un orecchio.
«Ci dispiace molto, anche noi le auguriamo il meglio sia per lei che per suo marito»
«Grazie tesoro» poi si aprono le ante dell'ascensore e tutti escono, compresa Olivia. Mi giro verso di Noah e alzo le spalle. Mi stacco da lui e cominciamo a camminare verso la sedicesima stanza.
«Ragazzi siete arrivati, sedetevi qui» ci dice Christian seduto sulle sedie d'attesa.
«Che cosa hanno detto i dottori?» chiedo a Chri.
«Arrivano tra cinque minuti, intanto l'hanno messa in stanza, penso la visiteranno direttamente là. Grace ha detto che fa un po' fatica a camminare, si è sdraiata subito. Se volete andare da lei, andate adesso» ci spiega.
«Va bene, Nathan vieni con me, te vuoi venire Noah?» gli chiedo.
«Sì, andiamo» ci alziamo e apriamo la porta di fronte a noi.
«Grace, come stai?» le chiedo correndo da lei.
«Sto un po' meglio, però ho sempre molto dolore e non so sa cosa sia causato. Ho paura, Madi» mi dice, così la abbraccio e le appoggio lo zaino sul comodino di fianco al letto.
«Hey amore mio, stai ancora dormendo te?» chiede Grace a Nathan, e ci mettiamo a ridere. Noah avvicina Nat a Grace, tenendolo sempre in braccio. La mia migliore amica e suo fratello si abbracciano, poi Nat mette i piedi a terra.
«Grazie di averli portati, Noah» ringrazia Grace.
«Non c'è di che, riprendetevi presto te e William» le dice Noah accarezzandole velocemente la testa.
«Hai visto Grace? Noah ha cambiato carattere all'improvviso" le dico, e ci mettiamo a ridere. Noah alza gli occhi al cielo.
«Adesso uscite però, stanno arrivando i dottori, ci sentiamo dopo» e do un ultimo abbraccio a Grace. Usciamo tutti e tre dalla stanza e ci andiamo a sedere sui posti d'attesa. Vediamo i dottori e le dottoresse entrare nella stanza di Grace con attrezzi vari. Nathan si è seduto vicino a Chri, io vicino a Nat e Noah. Mi giro a parlare con quest'ultimo, però mi precede.
«Hai visto? Grace sta bene, non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto» mi sorride e poi mi da un bacio sulla punta del naso.
«Grazie, sono sicura che domani ritornerai ad essere antipatico»
«Probabile» lo vedo troppo serio, quindi faccio finta di appoggiare la testa sulla sua spalla e poi lo mordo in quel punto. Mi stacco e mi metto a ridere mentre guardo la sua reazione.
«Ma tutto bene?» mi chiede strofinandosi una mano sulla spalla, e poi mi morde l'orecchio.
«Ahi! Mi hai fatta male!» gli dico facendo finta di piangere.
«Scusami, non volevo farti male» si scusa subito Noah, togliendo la mia mano che avevo sull'orecchio morso. Lo guardo e mi metto a ridere.
«Ci hai creduto davvero?»
«Sei scema» mi dice incrociando le braccia e guardando avanti sorridendo. Mi metto a sorridere anche io, poi appoggio per davvero la testa sulla sua spalla.
«Noah»
«Che c'è?»
«Potresti portare fuori a cena Amber, così chiarite e ritorni sereno, oppure rimarrai con questo pensiero a vita»
«Va bene, potrei portarla domani sera, che ne dici?»
«Sì, buona idea» gli sorrido e lui mi guarda.
«Grazie»
«Per cosa?»
«Per avermi fatto passare questa serata abbastanza tranquillo. A parte quando Grace ha iniziato ad urlare» ride.
«Di niente, mi piace rendere le persone felici» e ci sorridiamo a vicenda. Mi giro verso Chri e Nat, ovviamente si sono rimessi a dormire.
«Che facciamo?» chiedo a Noah.
«Non lo so»
«Vorresti avere dei figli?» gli chiedo, visto che siamo proprio in tema.
«Non so, penso di sì. Mi piacerebbe avere un maschio»
«Anch'io, vorrei avere sia una bimba che un bimbo»
«Come li chiameresti?»
«La bambina sicuramente Chloe, il bambino non lo so»
«A me piace il nome Alex»
«Sì, è molto bello come nome» e lui annuisce guardando il muro davanti a noi. Prendo il telefono dalla tasca, non sapendo cosa fare. Apro i social, però mi stanco subito. Noah mi toglie il telefono dalle mani e comincia a farci delle foto.
«Noah, basta! Così mi riempi la galleria» e ci mettiamo a ridere, poi mi da di nuovo il telefono, ma lo spengo e lo metto al sicuro. Vedo una dottoressa uscire dalla stanza, così mi avvicino a lei.
«Sole, che stai facendo?»
«Vado a chiedere alla dottoressa perché a Grace sono venuti quei dolori al pancione» e senza sentire la sua risposta, avanzo verso di lei.
«Mi scusi dottoressa»
«Sì, mi dica» mi dice sorridendo.
«Come sta Grace Evan? A cosa è dovuto quel mal di pancia improvviso?»
«Oh sì, non si preoccupi, è tutto normale. Sono delle semplici contrazioni, si chiamano contrazioni uterine e la signorina Grace ha avuto dei dolori nel basso ventre. È una cosa normale, questo succede al sesto mese»
«Ho capito, grazie mille, ci eravamo preoccupati»
«Di niente» mi sorride un'altra volta e poi continua a camminare. Ritorno a sedermi e spiego a Noah tutto quello che mi ha detto la dottoressa.
«Va bene, io te l'avevo detto di non agitarti»
«Mi ero spaventata, non le era mai successa questa cosa» e riappoggio la testa sulla sua spalla.
«Se vuoi sdraiarti dimmelo così mi sposto un po' e puoi appoggiare la testa sulle mie gambe» mi proporne Noah.
«No grazie, sto bene anche così»
«Va bene» lui mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mette la sua testa sul muro.
«Oh no, domani dobbiamo cominciare il lavoro io e Grace» mi metto una mano in fronte, me ne ero scordata.
«Che lavoro?»
«Le bariste al bar vicino alla spiaggia, quello tutto colorato, non mi viene in mente il nome adesso»
«Sì ho capito quale intendi»
«Te invece che lavoro fai?»
«Non è proprio il mio lavoro per adesso, però vado a fare le partite di calcio al campo in città»
«Che bello, ti piacerebbe diventare più famoso quindi?»
«Sì, piuttosto mi piacerebbe cominciare a giocare seriamente perché è davvero la mia più grande passione»
«Ci sta, te lo auguro. Anch'io quando avevo dieci anni volevo iniziare a farlo, però il campo era troppo lontano da casa mia e quindi non ci sono andata»
«Davvero?»
«Sì, poi ho continuato a giocare a pallavolo, invece prima di pallavolo ho fatto danza, equitazione e ginnastica artistica»
«Che bello, te e Grace da dove venite?»
«New York»
«Ho sempre sognato di andarci, è bellissima New York»
«Hai ragione, secondo te Grace quando può tornare a casa?»
«Non lo so sole, dobbiamo chiedere ai dottori»
«Ok, la smetti?»
«Di fare cosa?» mi chiede ridendo.
«Di chiamarmi sole!»
«Ok, scusa sole» e sbuffo, alzando gli occhi al cielo. Dopo cala il silenzio e Christian si risveglia all'improvviso.
«Come sta Grace?»
«Ha avuto delle contrazioni uterine, sono normali al sesto mese di gravidanza per fortuna» gli spiego, e vedo che Chri si tranquillizza un po'.
«Adesso sta bene?
«Si, sta bene, dobbiamo solo chiedere quando può tornare a casa» continua Noah.
«Va bene» e comincia a guardare il telefono. Poi si avvicina a noi un dottore.
«Ciao ragazzi, voi siete gli amici di Grace?»
«Esatto, ci dica tutto» ci precede Chri.
«Allora, Grace per fortuna sta bene e se volete andare da lei potete andare. Invece, per quanto riguarda riportarla a casa, può tornare già tra un'ora. Le dobbiamo fare degli ultimi controlli e poi abbiamo finito»
«Ok, grazie dottore» lo ringrazia Chri, e poi se ne va.
Dopo un'ora rientro finalmente nella stanza di Grace, per annunciarle che può ritornare a casa.
«Va bene, aiutami ad alzarmi» mi dice allungandomi la mano, io l'afferro e la tiro, così da farla alzare. Afferro lo zaino che avevo lasciato sul suo comodino ed usciamo.
«Madi, che ore sono?»
«Le quattro, direi che è arrivata l'ora di andare a dormire perché dobbiamo andare a lavorare tra qualche ora»
«Oh no, hai ragione» mi dice senza voglia. Neanch'io ne ho voglia in realtà. Mi accorgo che Christian non c'è più, e Noah è in piedi con Nathan in braccio che dorme.
«Andiamo ragazze, Christian ci aspetta in macchina»
«Aspetta che dobbiamo pagare» gli dico.
«Non preoccupatevi, ha già pagato Chri»
«Ma non c'era bisogno che pagasse lui» adesso mi sento in colpa.
«Fidati che non hai tutti quei soldi per pagare questa visita nel miglior ospedale di Los Angeles»
«Ragazzi, possiamo andare che mi sto addormentando?»
«Sì, andiamo» le dice Noah, e poi le seguiamo per le scale fini a quando usciamo dall'ospedale.
«Io vado in macchina con Christian, puoi mettermi Nat in macchina per favore?» chiede Grace rivolgendosi a Noah.
«Va bene, ci vediamo a casa» poi mette Nathan nei sedili posteriori. Intanto vado a sedermi in macchina di Noah, e dopo cinque minuti mi raggiunge. Partiamo e mi godo il panorama di Los Angeles, pensando che per fortuna Grace sta bene. Noah comincia a parlare però lo stoppo subito.
«Grazie» dico a Noah.
«Perché?»
«Per aver pagato la visita a Grace»
«Di niente, però devi ringraziare Christian perché lui ha pagato» e ci sorridiamo a vicenda. In pochi minuti arriviamo a casa. Parcheggiamo e rientriamo nell'abitazione, dove troviamo Christian in cucina che beve un bicchiere d'acqua.
«Grace e Nathan sono già andati a dormire» ci dice.
«Va bene, vado anch'io a dormire che domani dobbiamo iniziare a lavorare, buonanotte» dico a tutti e due. Vado a dare un abbraccio a Christian.
«Buonanotte Maddy» mi dice di rimando abbracciandomi e sorridendo. Poi vado a dare un abbraccio a Noah, che non ha staccato un attimo gli occhi da me mentre abbracciavo Christian.
«Buonanotte sole» mi dice Noah, e noto che mi sta stringendo più forte del solito. Gli accarezzo la schiena velocemente e ci sorridiamo. Comincio a salire le scale per andare al secondo piano. Sono troppo stanca che non mi metto neanche il pigiama, ma decido di andare in camera di Grace. Busso alla porta.
«Grace, sono Madison, posso entrare?»
«Certo, entra» mi dice dall'altro lato della porta. La apro per poi chiudermela alle spalle e mi vado a sedere vicino a lei sul letto.
«Come va? Come sta il mio bimbo?» le chiedo per assicurarmi che stia bene.
«Per adesso tutto apposto, erano delle semplici contrazioni per fortuna»
«Hai ragione, comunque ho un'idea»
«Quale?»
«Che ne dici se per stasera dormiamo insieme?»
«Assolutamente sì, almeno sono più tranquilla se sei con me» l'adoro.
«Va bene» le dico accarezzandole un po' il pancione.
«Non vedo l'ora che nasca così non avrò più dolori»
«E io non vedo l'ora che nasca per vederlo e per tenerlo tra le mie braccia»
«Hai ragione, anche per me» e ci mettiamo a ridere. Spengo la luce sul comodino e ci sdraiamo.
«Buonanotte Madi»
«Buonanotte Grace» e ci addormentiamo subito.

Christian
Parcheggio la macchina e mi giro verso Grace.
«Come sta il mio William?» le chiedo accarezzandole la pancia, è bellissima nonostante abbia un figlio.
«Tutto apposto, grazie per avermi pagato la visita» mi ringrazia sorridendomi.
«Di niente, per voi di tutto e di più, ormai siamo tipo una famiglia»
«Hai ragione, entriamo in casa?»
«Certo» così scendiamo dai sedili e vado a prendere Nathan in braccio. È un bimbo bellissimo, proprio come sua sorella. Entriamo in casa e accendo la luce. Cominciamo a salire al piano di sopra e andiamo a mettere Nathan nel suo letto. Gli auguriamo una buona notte e gli diamo tutti e due un bacio, poi usciamo dalla camera.
«Buonanotte Chri» mi dice, e poi mi da un bacio sulla guancia. Penso di essermi innamorato.
«Buonanotte Grace» e le do un bacio in fronte, poi la seguo con lo sguardo finché non entra nella sua stanza e chiude la porta. Scendo giù perché mi è venuta sete, e così aspetto anche Noah e Madison che arrivano subito.
«Grace e Nathan sono già andati a dormire» gli dico appena entrano.
«Va bene, vado anch'io a dormire che domani dobbiamo iniziare a lavorare, buonanotte» ci dice Madison, spero di legare un po' di più con lei, mi sembra molto simpatica e non mi dispiacerebbe se fosse mia amica. La vedo che si avvicina a me e apre le braccia. Mi da un abbraccio e così l'abbraccio anch'io. Alzo la testa per guardare Noah, come per chiedergli se abbraccia sempre tutte le persone prima di andare a dormire, però noto che per un attimo mi ha guardato un po' male.
«Buonanotte Maddy» le dico sorridendole. Poi va a dare un abbraccio a Noah. Mi è sembrato che non le abbia staccato gli occhi di dosso per tutto il tempo.
«Buonanotte sole» le dice il mio migliore amico, con le mani incrociate sulla schiena di Maddy ben strette, è geloso, che strano. Si sorridono e poi Madison sale sopra. Faccio segno a Noah di avvicinarsi, e così fa.
«Noah, sei per caso geloso?»
«Non lo so, sono troppo confuso. Io sono fidanzato con Amber, la amo tantissimo, però siamo stati insieme questa sera e non so cosa mi sia successo. Devo rimettere la testa a posto» non so che dire, quindi mi limito a mettergli una mano sulla spalla.
«Andiamo a dormire, magari mi schiarisco le idee stanotte»
«Sì, andiamo. Buonanotte Noah, e ricordati che Amber è solo antipatica e cattiva»
«Non è vero»
«Invece sì» e ci mettiamo a ridere.
«A te come va con Grace? Sei riuscito a conquistarla?»
«Molto bene, mi piace troppo» gli confesso, è la pura verità.
«Lo sapevamo tutti» poi saliamo sopra e ognuno va nella propria stanza a riposarsi.

SunsetWhere stories live. Discover now