Capitolo 5

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Entriamo in casa e troviamo Grace e Christian seduti sul divano a guardare la televisione, Nathan penso si sia risvegliato perché è insieme a loro.
«Com'è stato il viaggio, Madison?» mi chiede ridendo Chri. Dopo quello che mi ha detto Noah non so più cosa dire, quindi alzo semplicemente gli occhi al cielo e sospiro.
«Le hanno mangiato la lingua» dice sorridendo Noah, ma cerco di riprendere la voce per rispondere.
«No, per tua sfortuna ce l'ho ancora» e gli faccio la linguaccia.
Grace e Nathan si mettono a ridere, e Chri lancia uno sguardo a Noah che non riesco a decifrare.
«Amore mio ti sei svegliato?» chiedo a Nat. Noah mi guarda per un istante, poi ritorna a guardare fuori dalle vetrate. Ma quanto è strano?
«Sì, mi sono svegliato quando Christian ha parcheggiato la macchina»
«Va bene» gli sorrido e mi vado a sedere sul divano affianco a lui, invece Noah rimane in piedi a guardare tutti e quattro. Appoggio i biscotti della fortuna sul tavolo davanti al divano e gli lascio un bacio sulla guancia, così comincia a lamentarsi.
«Smettila Madi! Mi stai lasciando il segno con il rossetto rosso, è tutto appiccicoso!» mi dice urlando un po' il bambino, e mi metto a ridere, infondo amo i bambini.
«Madi, ti ricordo che abbiamo un appuntamento in camera tua, quindi andiamo» mi ricordo che dovevo raccontare tutto quello che era successo oggi a Grace, quindi annuisco e prendo Nathan per mano.
«Buonanotte ragazzi» diciamo io e Grace al biondo e al moro.
«Buonanotte, vi voglio bene» dice Nathan, e a quelle parole io, Grace e Chri sorridiamo, a parte Noah. Come riesce a non sorridere?
«Buonanotte» ci dicono i ragazzi, e poi saliamo al secondo piano attraverso le scale.
«Grace, ma Nathan sa mettersi il pigiama da solo?»
«Sì, ha proprio il bagno di fianco alla sua stanza, ricordi»
«Sì»
«Buonanotte Grace e Madi» ci dice il bimbo.
«Buonanotte» noi sorridiamo e lui entra nel bagno.
«Andiamo a metterci il pigiama Madison, che poi mi devi raccontare tutto» mi dice Grace spingendomi dalla schiena con le mani. Ci mettiamo a ridere ed entriamo nelle nostre stanze per prendere il pigiama e per poi rincontrarci nel bagno.
«Hai messo te gli struccanti e le altre cose in bagno?» chiedo a Grace.
«Sì, ho messo tutto io mentre oggi pomeriggio eri in camera tua»
«Va bene» e le sorrido. Lei fa pipì per prima, poi la faccio io, ci sciacquiamo il viso con una mousse detergente al mirtillo e ci strucchiamo, mettiamo una crema delicata al cocco sul viso e sul corpo, laviamo i denti, pettiniamo i capelli e mettiamo il pigiama. Il mio pigiama è di raso bianco perla con pantaloncini e maglietta corta, quello di Grace invece è uguale al mio però è nero. Appena finisco di prepararmi, vedo Grace che deve fare pipì un'altra volta.
«Grace, io comincio ad uscire, ti aspetto in camera» e le mando un bacio.
«Va bene, non sbagliare stanza» mi sorride, apro la porta ed esco nel corridoio. Cammino fino ad arrivare alla porta della mia stanza, la apro, entro e la chiudo. Invece del solito bianco, noto che sono in una stanza nera con muri e pavimenti di marmo nero, ma soprattutto, noto che non sono nella mia stanza. I miei occhi guardano da tutte le parti della stanza per capire dove fossi finita, fino a quando non li poso sul letto. Noah era sdraiato su di esso con le cuffiette nelle orecchie, mentre guardava il telefono. Aveva un pigiama corto di cotone grigio, con la stampa nera "Los Angeles, California" sulla maglietta e dei calzini bianchi. Nel momento in cui passo gli occhi sul suo viso, lui si accorge della porta che è stata aperta e di me. Io lo guardo stranita e lui fa lo stesso con me. Allora riapro la porta alle mie spalle e esco. Nel momento che sto per chiuderla vedo che Noah si mette a ridere. Esco del tutto dalla stanza e mi metto una mano in fronte, fermandomi e guardando il soffitto per qualche secondo. Poi mi riprendo e continuo a camminare per la mia vera stanza, ovvero quella di fronte alla sua. Entro dentro e per fortuna questa è la stanza giusta. Mi siedo sul letto ed entra anche Grace in quel momento. Mi viene in mente cosa mi aveva detto prima: "Non sbagliare stanza". Avrà il sesto senso? Prevede il futuro? Non voglio sapere come abbia fatto. Comincio ad accendere le lampade sul comodino.
«Eccomi qui, sono pronta per ascoltare tutto quello che ti è successo oggi»
«Va bene, comincio a parlare perché la storia è lunga. Allora, quando siamo entrate nelle nostre stanze per la prima volta oggi, avevo fame e dovevo lavare il bicchiere che avevo usato oggi, quindi sono uscita e sono andata in cucina. Apro il frigorifero, prendo una mela e, richiudendolo, mi ritrovo davanti Noah. Salto dallo spavento e mi dice tipo che voleva farmi spaventare, adesso non ricordo bene, e mentre lo fissavo per non so quale motivo, morde la mela che avevo in mano.
Poi mi arrabbio, gli dico che questa sera c'era la cena, gli racconto di Nathan e dice "ok" indifferente» lei segue interessata tutta la storia, e così arrivo al pezzo forte.
«Un'altra cosa che è successa è questa: eravamo in macchina mentre tornavamo dal sushi, ad un certo punto si gira, mi guarda e mi dice "Che bello il vestito, stai proprio bene stasera". È per questo che quando siamo entrati in casa non sapevo cosa dire e Noah ha detto che avevo perso la lingua. Invece l'ultima cosa è successa proprio dopo che mi avevo avvisato di non finire nella camera sbagliata» la guardo e capisce subito.
«Non posso crederci, sei finita nella stanza di Noah? Raccontami tutto!» e si mette a ridere.
«Praticamente entro, mi guardò intorno notando che non fosse la mia stanza e vedo che era quella di Noah, così esco e mentre chiudevo la porta ho visto che si è messo a ridere» io e Grace scoppiamo a ridere all'improvviso e continuiamo a ridere per altri cinque minuti.

Noah
Dopo averle fatto i complimenti su come stava bene stasera Madison, noto che non sapeva più cosa dire oltre quel grazie. Sembra quasi carina quando fa così. No, ma che sto dicendo, sono già fidanzato. In ogni caso, rientriamo in casa e comincia a parlare Christian.
«Com'è stato il viaggio, Madison?» le chiede Chri, così alza gli occhi al cielo e sospiro.
«Le hanno mangiato la lingua» dico sorridendo per stuzzicarla, probabilmente cerca di riprendere la voce e ricomincia a parlare. Meglio che cominci ad abituarsi ai miei complimenti, perché ho la sensazione che gliene farò altri.
«No, per tua sfortuna ce l'ho ancora» e mi fa la linguaccia, sembra una bambina.
Grace e Nathan si mettono a ridere, e Chri mi lancia uno sguardo che mi fa capire che vuole sapere tutto quello che sia successo in macchina.
«Amore mio ti sei svegliato?» chiede Madi a Nathan. Non so per quale motivo, però mi giro verso di lei e infatti se ne accorge. Ok, cosa mi sta succedendo?
«Sì, mi sono svegliato quando Christian ha parcheggiato la macchina» dice il bambino, devo dire che Nathan sembra molto educato, forse potrei farci amicizia, tanto sono sicuro che vivremo tutti insieme per ancora molto tempo, e non posso farci nulla.
«Va bene» gli sorride e si va a sedere sul divano affianco a lui, io sono l'unico che rimane in piedi a guardare tutti e quattro. Madison mette i biscotti della fortuna sul tavolo davanti al divano e lascia a Nathan un bacio sulla guancia, così comincia a lamentarsi. Lei è dolcissima con Nat, vorrei anch'io che qualcuno lo sia con me.
«Smettila Madi! Mi stai lasciando il segno con il rossetto rosso, è tutto appiccicoso!» urla Nathan, e si mette a ridere, ha una risata meravigliosa, si vede che ama i bambini.
«Madi, ti ricordo che abbiamo un appuntamento in camera tua, quindi andiamo» Dice Grace a Madison e lei sembra capire, poi le annuisce e prende Nathan per mano.
«Buonanotte ragazzi» ci dicono le ragazze.
«Buonanotte, vi voglio bene» dice Nathan, e a quelle parole ammetto che mi sciolgo, ma non voglio farlo notare. Ci devo fare assolutamente amicizia.
«Buonanotte» diciamo anche noi alle ragazze e al bimbo, e seguo con lo sguardo Madison e Nathan fino a quando spariscono dietro le scale. Mi giro verso Chri, e vedo che aspetta che io parli. Mi siedo sul divano e comincio a parlare.
«Eravamo in macchina e l'ho guardata per un istante, e le ho semplicemente detto che il suo vestito era bello e che questa sera stava benissimo» lo guardo con il mio sguardo innocente, e metto le mani in alto.
«Hai ragione, però non esagerare, ricordati che sei fidanzato, anche se io la odio a quella sinceramente»
«Lo so, lo so»
«Adesso andiamo a dormire»
Così saliamo le scale e ci andiamo a mettere il pigiama. Finalmente mi posso rilassare. Mi prendo le cuffiette sul comodino e le collego al telefono, ma sento un rumore e alzo lo sguardo. Noto che Madison è in camera mia e si guarda attorno stranita, la sua espressione mi fa ridere, ma esce subito. Probabilmente avrà sbagliato stanza. Cerco di concentrarmi sul telefono ma non riesco, così lo poso sul comodino insieme alle cuffie e cerco di addormentarmi. Passa mezz'ora, un'ora, due. Penso che quella ragazza mi abbia appena fatto perdere il sonno.

Madison
Ad un certo punto ci fa così tanto male la pancia dalle risate che smettiamo.
«Adesso vado a riposarmi, sono stanchissima» mi dice Grace ridendo.
«Anch'io, buonanotte baby» e ci mettiamo a ridere di nuovo.
«Adesso stop, buonanotte»
«Buonanotte» e ci sorridiamo. La seguo con lo sguardo fino a quando non è più nel mio campo visivo. Dopo aver riso, è strano stare in silenzio, quindi ne approfitto per andarmi a riposare. Appoggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi, ma sento qualcuno bussare la porta.
«Avanti» dico a bassa voce.
Entra Nathan che si strofina gli occhi stanchi.
«Hey Nat, perché sei ancora sveglio?»
«Ho paura di dormire da solo»
«Vieni qui vicino a me, non c'è nulla di cui aver paura» gli sorrido e gli faccio segno di salire sul letto. Lui si avvicina e si accoccola affianco a me, abbracciandomi.
«Sono venuto da te perché non volevo disturbare Grace, ha già un bambino da accudire!» a quelle parole mi viene da ridere.
«In effetti, hai ragione. Puoi venire qui quando hai paura, oppure vengo io che ti faccio addormentare e poi ritorno nella mia camera»
«Va bene, ma per adesso posso dormire tutta la notte con te?»
«Certo, tanto poi ti passerà la paura»
«Sì, perché io sono un bambino fortissimo!» qui mi metto a ridere.
«Hai ragione»
«Lo so» e mi sorride.
Cala il silenzio, ma Nat ricomincia a parlare.
«Madison»
«Dimmi»
«Ma i biscotti della fortuna Non li abbiamo più mangiati» in realtà ha ragione.
«Giusto, li mangiamo domani a colazione, ok?»
«Ok» e sbadiglia tappandosi la bocca con una mano.
Comincio ad accarezzargli i capelli, cosa che lo rilassa e lo fa addormentare e, infatti, neanche dieci minuti dopo sta già dormendo. Spengo le lampade sui comodini e mi addormento anch'io, crollando in un sonno profondo.

SunsetWhere stories live. Discover now