Capitolo 44 (IV). Una tomba vuota

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Pregava sempre ma non aveva più avuto Messaggi; la Madonna continuava a non dirle nulla sul ruolo di Emanuele e Silvia nel Disegno; si rassegnò quindi al caso peggiore, a doverlo cedere sempre di più al padre e all'altra mamma; non era più possibile sperare di poter ripetere l'esperienza di Irene con Marco, quella di una mamma single, tranquilla, con il bambino tutto suo da guardare, con solo il problema del lavoro, come aveva — forse ingenuamente — sperato nei primi tempi, quando aveva fatto la seconda promessa a Marco, e Andrea non sapeva ancora di esser padre.

Ma non era — cosa ancora più triste per lei — neppure più possibile sperare in un papà assente o che si limitasse a qualche visita ogni tanto; a ogni settimana che passava vedeva Andrea sempre più contento nel prendere Emanuele, un papà felice e non solo, un papà accompagnato da una donna che — si vedeva — trattava altrettanto bene suo figlio e dalla quale suo figlio, indiscutibilmente, si faceva prendere, curare, vestire e coccolare con la stessa gioia di quella che mostrava quando le stesse cose gliele faceva Ilaria.

Capì che il suo voto personale fatto a Colliano sarebbe stato sempre più valido in avanti; che avrebbe dovuto fingere con Marco per permettergli di far famiglia con Anna; che stava cominciando una nuova fase della sua vita con Emanuele, una fase in cui, giorno dopo giorno, lentissimamente, l'avrebbe perso; si sentiva insicura e continuò a vietare al fratello di andarla a trovare quand'era da sola in casa. Al telefono gli diceva che Silvia e Andrea erano migliorati con lei; questo era — in parte — vero; non c'erano discussioni, ma era il figlio che cominciava a mostrare una preferenza verso l'altra famiglia — cosa che gli taceva —; e, cosa che Ilaria non poteva però sapere, erano migliorati perché l'avvocato aveva promesso loro una vittoria molto più grande futura.

***

La notizia del matrimonio di Irene e Franco, invece, colse tutti di sorpresa — tranne Luigi al quale Franco si era già confidato considerandolo come un padre —; Marco li vedeva bene insieme ma non aveva mai pensato a sua madre di nuovo sposata; gli fece un effetto strano: certamente fu felice per lei, ma nello stesso tempo gli fece capire che suo padre sarebbe diventato definitivamente una cosa del passato, sia come ex-padre (Luigi, in famiglia, lo chiamava talvolta "papà"), sia come ex-marito di sua mamma; un capitolo chiuso, quindi, rimasto solo come radice comune con sua sorella. La prospettiva, da Irene detta come possibilità — anche se ne era già convinta —, di diventare, insieme a Franco, la nuova custode della villa, lo mise ancora in allarme; sebbene Anna si fosse sempre dimostrata amica di sua madre ebbe paura di una convivenza per tutta l'estate con moglie e suocera vicino. Si confidò con Anna un fine settimana in villa, ma ella gli rispose:

«No, gattino, non ti preoccupare, mi sembra un'ottima idea; tua madre è dolce, con lei sono sempre andata d'accordo, con mia madre hanno legato: in questo modo hanno la scusa di fare le nonne vicino con i figli che spero avremo e tu non saresti triste pensando a tua mamma da sola a Genova mentre vivi in villa d'estate con me e i bambini. Stareste insieme e, d'inverno sapresti che non è da sola ma avrebbe Franco vicino che non deve più fare il cameriere ma il custode, un lavoro molto più tranquillo che gli permetterà di avere più tempo libero; la verremmo a trovare spesso qui in villa; la trovo una soluzione fantastica. Rimane sempre il problema di Ilaria da sola con Emanuele ma. . . su quello ci penseremo.»

«Grazie Micia. . . se per te va bene mia mamma vicina, per Ilaria. . . forse abbiamo già una soluzione: mia madre ha detto che se diventa custode le lascerà la casa dove vive ora. . . », Marco provò a dirle, «non sarebbe male: c'è anche una cameretta che potrebbe usare Emanuele; insomma, è una sistemazione buona per lei. Io ci ho vissuto praticamente fino all'anno scorso quando mi avete dato via Luccoli, ci ho fatto un liceo e l'università, Emanuele potrà fare altrettanto, se vuole; anzi, lui è più fortunato, almeno un papà ce l'avrà sempre; sembra anche che ultimamente sia più tranquillo Andrea, almeno a quanto mi dice Ilaria, sarà per il matrimonio che si avvicina e per il lavoro. Ho sentito che fare il professore gli piace. . . »

Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)Where stories live. Discover now