Capitolo 44 (I). Una tomba vuota

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Ilaria, come era successo a Natale, si mise d'accordo con Nunziata per andare al sud insieme in agosto; compiva il suo primo anno di lavoro nella sartoria e ormai era per lei quasi una seconda casa: si era fatta anche altre amiche fra le colleghe: certamente la più intima — come carattere e modo di fare — era Nunziata ma anche con le altre aveva legato grazie al suo carattere estroverso e solare; quasi tutte sapevano della sua condizione di mamma single e le tenevano compagnia anche con telefonate serali e, qualche volta, anche con visite. La padrona la considerava segretamente la migliore e, pian piano, le dava incarichi sempre più di precisione e, tra le righe, le aveva fatto capire che il suo desiderio di metter le mani sull'abito da sposa di Anna si sarebbe avverato. Si sentiva regolarmente anche con Francesca che continuava a lavorare in quella pasticceria del centro, costantemente rifornita di canditi e baci dal suo fidanzato.

Emanuele, dopo Riccione, nel giro di una decina di giorni, si disabituò al seno e Ilaria perse il latte; Silvia su questo ebbe ragione: si svezzò spontaneamente; però bisogna dire che la cucina della mamma fu una concausa; Ilaria, infatti, lo prese come una missione: se non voleva più il suo seno l'avrebbe fatto crescere con le sue pappe ed Emanuele, alla sera, con la pancia piena di zuppe sempre diverse e saporite, si addormentava, a volte, persino sul seggiolone senza bisogno di una "mamma-ciuccio". Ilaria lo abituò a tutti i cibi e, pur non essendo più della scuola antica che vedeva nei bimbi in sovrappeso un indice di salute, si sentiva soddisfatta quando le finiva tutto il piatto. La pediatra si accorse di questo cambiamento mettendo Emanuele sulla bilancia; quando Ilaria glielo portava diceva: «arriva il colosso!» e la riprendeva un poco bonariamente dicendole di limitarsi nelle dosi, al che Ilaria rispondeva candida: «ma è così bello vederlo mangiare. . . »

Le famiglie che seguiamo passarono l'ultimo fine settimana insieme l'otto e il nove agosto 1998 e si divisero poi in questo modo: Ilaria con Emanuele sarebbe poi partita per il sud con Nunziata e la sua famiglia; Marco, Anna e i suoi genitori per il Veneto, Irene e Franco per la Sardegna (quest'ultimo, in genere, prendeva le ferie coincidenti con quelle dei padroni per poi ritrovarsi insieme al ritorno), e Walter, infine, fu invitato a passare le vacanze all'isola di Capraia dove i genitori di Sabina avevano una villa. Silvia, dopo Riccione, rimase con Andrea nella sua villa al mare che, ormai, aveva trasformato rendendola quasi irriconoscibile da prima cambiando mobili e suppellettili; non c'era praticamente più nulla del tempo in cui era viva la mamma di Andrea cosa che per quest'ultimo fu molto importante per viverci senza più brutti ricordi.

***

Ilaria arrivò al casello di Contursi Terme il 10 agosto sera. Anche quella volta Maria era lì ad attenderli e, dopo vari saluti e abbracci, si diedero appuntamento per una grande grigliata di Ferragosto da farsi a Sala Consilina a casa della mamma di Nunziata e Maria strappò loro la promessa di ritornare a Colliano per il giorno dopo, la festa di San Rocco, perché ci sarebbe stata la processione in paese con la fiera, la festa e i fuochi serali.

Emanuele si trovò benissimo a Colliano, malgrado ci mancasse da Natale; Ghemon gli fece le feste e lo seguiva passo passo mentre passeggiava per il campo: divennero amici per la pelle, o, meglio, fratelli di cuccia; Emanuele abbracciava quel folto pelo, si sdraiava sul suo zerbino dove dormiva e a volte facevano entrambi il pisolino uno accanto all'altro all'ombra di qualche pianta mentre lì vicino stava la mamma a fare qualche lavoro.

Marco e Andrea le telefonavano tutti i giorni, uno per parlarle un poco, l'altro per chiederle qualche notizia del figlio, tutto sembrava tranquillo ma Ilaria sentiva molto la mancanza di suo fratello come del resto anch'egli la sua; si faceva sovente passare Maria; ella non era arrabbiata con lui per la sua assenza; capiva che quelle due settimane di ferie volesse passarle con la fidanzata, si raccomandò solo, come sempre, di star dietro a Ilaria, rimasta sola; al telefono gli diceva più o meno sempre le stesse cose:

Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)Where stories live. Discover now