Capitolo 43 (III). Silvia Palestro, in Testino

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«Mamma, non voglio arrabbiarmi con te: sono passati solo pochi giorni dalla festa e voglio star serena, però ti devo dire che, andando da Don Benedetto a parlare del nostro matrimonio, Marco — poverino — si è accorto che il don sapeva di lui e Ilaria, gli ha fatto tante domande su questo argomento. . . », Sara premette con più forza la mano sul ferro da stiro, strinse le labbra, ma ancora non rispose, «da qualcuno doveva saperlo, no?», Anna stette in silenzio, Sara finì di stirare una tovaglia, gliela porse, pensierosa, «sicuramente non è stato papà, non Walter, rimani tu. . . non sono però arrabbiata, mamma», disse, prendendola e cominciando a piegarla, «neppure Marco, anzi, sai com'è fatto: lui vuole la pace a tutti i costi, anche con te, soprattutto con te, avrebbe voluto anche non dirti nulla, ma io trovo giusto che tu sappia che noi sappiamo. . . », Sara poggiò il ferro da stiro sull'asse, prese dal tavolino dietro di sé un bicchiere d'acqua da una caraffa, «vorrei dirti solo. . . », si fermò, Sara ne riempì un altro, lo porse alla figlia, «bevi un poco, Anna, fa caldo qui», le disse, «grazie mamma», disse, avvicinandosi e prendendolo, bevve lentamente, prese una pausa, «vorrei dirti solo che ti capisco, e anche Marco ti capisce: sa che tu hai paura che succeda qualcosa fra lui e Ilaria», riprese a bere, lo finì, poggiò il bicchiere vuoto sul tavolo, ritornò a piegare la tovaglia, «e io so che la situazione può essere preoccupante per te come mamma, ma. . . andrà tutto bene.» 

Sara ne prese un'altra dal cesto delle cose lavate e cominciò a stirarla, «e se non andasse bene?»

«Non lo sappiamo, mamma, nessuno lo può sapere», Anna continuò a piegarla, la poggiò sulla pila dove stavano le altre, «neppure i diretti interessati.»

«Neppure loro?», Sara alzò lo sguardo verso la figlia, perplessa, «questo mi pare strano! Si amano. . . », scosse il capo, ritornò a stirare.

«Sì, si amano mamma, vero. Ma di una cosa io sono certa; sono arrivata a una conclusione e credo che sia vera: Marco e Ilaria non stanno pianificando nulla», finì di piegare la tovaglia, la pose in pila ordinata con le altre, «Sicuramente non Marco; non si vuole sposare con me per avere il paravento di una moglie e avere una relazione clandestina con la sorella.»

«Va bene: non è pianificato», Sara premette con forza il ferro ma poi decise di prendere uno spruzzino per spianare una piega difficile, «su questo. . . ti posso anche dare ragione: non ce lo vedo Marco come un "genio del male" che ti stia ingannando mentre pianifica il tradimento con Ilaria, questo no», spruzzò un poco d'acqua sulla piega, ripose lo spruzzino, «ma può accadere per le loro debolezze, sono umani, si sono dati una promessa, ma. . . »; il ferro caldo sulla stoffa bagnata provocò uno sfrigolio e l'odore di vapore caldo si diffuse nella stanza, ma quella piega era domata, «e se accadesse?», Sara alzò quell'angolo, lo guardò con soddisfazione, peccato non si potesse domare in quel modo quell'amore scomodo, incestuoso. 

«Se anche accadesse. . . mamma, forse. . . » Anna fece due passi verso la portafinestra per aprirla di più, la corrente l'aveva quasi chiusa, «forse meriterebbero la mia compassione», la tenne aperta, prese una sedia per bloccarla, guardò oltre il giardino l'orizzonte velato del mare.

Sara si fermò, poggiò il ferro da stiro a lato dell'asse: «Compassione? Ma,Anna, cosa stai dicendo?», disse preoccupata.

«Sto dicendo proprio questo mamma: compassione»; Anna le andò vicino, prese la tovaglia che Sara le porse, «io credo che il mio gattino dica la verità, così come anche Ilaria. . . », la piegò a metà e poi ancora a metà: «nessuno di noi tre conosce il futuro, certamente; ma io so che se qualcosa accadrà di brutto ci sarà dietro una ragione grave per la quale io, comunque, come sua moglie, dovrò capire.»

«Lo sai, vero, che il tuo padrino sta progettando di togliere il bambino a Ilaria?» Sara riprese a stirare, ancora più fortemente. . . come se volesse scaricare la tensione in quelle pieghe. 

Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)Where stories live. Discover now