Capitolo 42 (V). Il fidanzamento

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«Vuoi dire che. . . ?», Luigi continuò ad accarezzarla, Ilaria voleva dire quello? Fino a quel punto si sarebbero spinti? Si sentì più complice con lei; era come aver avuto uno spaccato di un futuro e dover scegliere: stava accarezzando la possibile amante di suo genero nel giorno del fidanzamento invece di cacciarla, fermare tutto? Eppure. . . sentiva una connessione forte con lei, non poteva mentire del tutto, o no? Chi era veramente Ilaria? Non provò rabbia, solo stupefazione per qualcosa che sembrava ordinato dall'alto: il Disegno della Madonna; oppure stava solo diventando complice di un disegno umano fatto da una donna che non voleva lasciare che suo fratello si facesse la sua vita? «Ilaria. . . insomma, tu pensi che vi amerete?»

«No. . . », Ilaria continuava a lacrimare sulla sua mano, tenendogli il polso, «signor Luigi io. . . non lo so! Mi creda! Se sapessi veramente il futuro glielo direi! La Madonna mi dice solo che faccio bene a continuare ad amare Marco mio ma non mi dice perché! Mi creda signor Luigi! Mi creda! Non penso che mi chiederà di amarci fisicamente, non penso ma. . . non lo so! So solo che lo posso amare e che sto facendo di tutto per non cadere in tentazione e per non far cadere in tentazione Marco mio, mi creda. . . mi crede vero?» 

«Ti credo, Ilaria», Luigi sospirò, guardandola negli occhi e sempre accarezzando il suo viso: «sono ancora convinto che il tuo bisogno di tenere Marco avvolto nella tua ragnatela sia più emotivo che fisico. Non lo vuoi lasciare del tutto andare sia perché hai paura di rimanere da sola, sia perché in fondo. . . dubiti che Anna lo possa amare come lo ami tu. Gelosia e paura d'abbandono, insomma. Sentimenti che — bada bene — potrebbero anche essere comprensibili in una sorella, solo che, in una sorella che ama il fratello assumono un altro significato, capisci? E forse. . . forse c'è anche questa Madonna che forse è vera, forse no, forse è solo una tua stampella che ti sei creata per sentirti più sicura. Non lo so, ma ti voglio credere Ilaria.» 

La abbracciò, Ilaria si appoggiò al suo petto, piangendo, «la ringrazio signore, mi ha capita.»

«Sì Ilaria, ti ho capita: so che sei, nel fondo del cuore, buona.»

***

Anna, appena scesa, era andata subito da Marco che, lì vicino all'entrata, l'attendeva almeno da mezz'ora cercando di passare il tempo chiacchierando o passeggiando un po' nervoso; il primo applauso sentito da Luigi era stato quando Anna era comparsa alla porta; il secondo quando Marco si era avvicinato a lei e si erano dati un bacio tenero e leggero.

Per la verità non si era truccata molto, anzi, per nulla: in realtà Anna, di fronte allo specchio da trucco, era rimasta con la matita in mano e aveva meditato a lungo sul passo che stava facendo, sul suo essere felice con Marco e non con Luca, sette anni dopo; era felice, certo, però si era sentita in colpa per esserlo con un'altra persona. Aveva chiesto scusa a Luca nel suo cuore che aveva conservato un posto solo per lui, un posto che l'amore per Marco non aveva toccato, chiedendogli il permesso di farsi una vita nuova e promettendogli che lo avrebbe ricordato anche nel giorno del matrimonio.

Aveva aperto un cassetto della sua scrivania che con Marco non aveva ancora avuto il coraggio di condividere: vi erano alcuni album di fotografie, qualche cartolina, cianfrusaglie da ragazza, pupazzetti, bijou, bigliettini sparsi, la cartina di un gelato con ancora una macchia di cioccolato secco; aveva preso un album particolare, fatto a libro, con la copertina rigida a fiori, sul quale una Anna quasi diciasettenne aveva scritto in rosso "Anna e Luca, Sant'Ilario 1990" con molti cuoricini attorno; era un album pericoloso da osservare, perché vi era una foto che la faceva sempre piangere, la prima; era stata tentata di rimetterlo a posto, ma aveva voluto vederla lo stesso e, come sempre, con l'album aperto, dopo pochi secondi si era accasciata sulla scrivania a piangere sulle sue braccia incrociate singhiozzando.

Dolore e perdono (Parte VII. La tragedia)Where stories live. Discover now